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    Juve, ecco quanto vale la Champions e perché non puoi permetterti di perderla

    Nell’ultimo decennio circa un quarto dei ricavi del club sono arrivati dalla partecipazione alla coppa più importante. L’Europa League porterebbe introiti neanche paragonabili, imponendo lo stop al progetto di rifondazione tecnica che prevede innesti importanti in estate. Rischiando anzi di costringere anche a rinunce dolorose Ritrovatasi a un certo punto anche a cullare il sogno di rientrare nella lotta scudetto, sono distanti quelle settimane in cui la Juventus quinta in classifica, ma anche peggio, si interrogava sugli scenari apocalittici in caso di mancata qualificazione alla Champions League. Una eventualità con cui in realtà aveva fraternizzato già la scorsa stagione prima del sospiro di sollievo dell’ultima giornata. LEGGI TUTTO

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    Inter-Roma, quella volta che Meazza segnò tre gol in 4 minuti

    Nel 1930 i nerazzurri travolsero 6-0 i giallorossi con quattro reti del loro fuoriclasse sotto gli occhi del suo “scopritore” Bernardini, che aveva spinto per farlo esordire tre anni prima e che diventerà un grande allenatore La sera di domenica 27 aprile 1930 Fulvio Bernardini fa fatica a prendere sonno. Un eccesso di stanchezza dopo la partita? La delusione per una sconfitta che non immaginava tanto clamorosa? Oppure c’è altro a tormentarlo? LEGGI TUTTO

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    Donnarumma-Juve: perché è molto difficile e perché non è impossibile

    Nonostante i costi alti e i contrasti societari con il Psg, i bianconeri non perdono di vista il portiere che tra un anno potrebbe beneficiare del Decreto Crescita Il bicchiere ora è mezzo vuoto, in tutti sensi. Come farlo diventare mezzo pieno? Gigio Donnarumma a Parigi vive giorni difficili e sul suo futuro abbondano le incognite. Soprattutto il ritorno in Italia appare arduo, anche se la Juve da tempo si è candidata ad accompagnare i suoi successi. LEGGI TUTTO

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    Sarrismo o Piolismo? I manifesti di due tecnici più simili di quanto si creda

    Per Sarri tanto possesso e difesa di reparto, Pioli insegna un calcio verticale. Ma entrambi hanno una qualità in comune che fa la differenza: cercano la bellezzaSarrismo è un termine che non ha bisogno di virgolette: è entrato da qualche anno nell’Enciclopedia Treccani, dai tempi “rivoluzionari” di Napoli, dove Maurizio Sarri cercò, senza successo, di assaltare il palazzo del potere con il suo gioco spettacolare e modi un po’ rudi da toscano verace. “Piolismo” invece ha ancora bisogno delle virgolette, perché il suo ispiratore, Stefano Pioli, non è tipo da proclami o protagonismi, ma chissà che un eventuale scudetto non porti anche lui tra le pagine enciclopediche. Lo meriterebbe, per una normalità che può farsi esempio (e nasconde tanti pregi e conoscenze che normali non sono). Sempre di filosofie, in qualche modo, si tratta. E per questo Lazio-Milan di domenica sera, cioè Sarrismo contro “Piolismo”, entra nel campo dell’estetica: le loro squadre divertono, o almeno inseguono il risultato perseguendo il bello, senza speculazioni. LEGGI TUTTO

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    Nessuno tocchi Maldini: chi ha la bandiera… se la tenga stretta

    Il direttore tecnico rossonero dovrebbe rientrare nei piani di Investcorp, ma è una conferma meritata sul campo, non solo per ciò che rappresenta. E ha saputo compiere anche scelte impopolari Non tiene banco soltanto questo appassionante finale di campionato. C’è anche il futuro del Milan a lasciare i tifosi con il fiato sospeso. E alla finestra, incuriositi e “preoccupati”, quelli delle altre squadre. Già, perché i programmi sembrano, sono, di alto profilo: economico e di conseguenza anche tecnico. Ai calciatori già sotto osservazione dai dirigenti, se ne aggiungono altri, tutti di grande livello. La sensazione, anzi molto di più, è che gli investimenti saranno massicci, perché l’intenzione è quella di riportare il club ai suoi straordinari livelli anche internazionali. LEGGI TUTTO

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    Cinque motivi che fanno di Raspadori il rinforzo ideale per la Juve

    Dall’indole all’evoluzione tattica, ecco perché il gioiello del Sassuolo è l’uomo giusto per il dopo DybalaNe parlano da tempo come uno che ha la testa per giocare nella Juve. Lui, diretto interessato, lo vive con serenità. E soprattutto maturità. Giacomo Raspadori compare da tempo sulla lista di Federico Cherubini, al lavoro dalla scorsa estate insieme al resto della dirigenza bianconera per far cambiare pelle alla Signora, e costruire un nuovo decennio di vittorie. LEGGI TUTTO

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    Albertini: “Ibra continui, Rabiot così è poco, Ronaldo mi ha fatto impazzire”

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