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    Dzeko, il bomber freddo vuole affondare ancora la città di cui è stato “re”

    Il centravanti bosniaco ha già bucato la sua ex squadra nei due precedenti di questa stagione: in giallorosso fu trascinatore, ora deve affondare le speranze Champions della Lupa per puntare allo scudettoEdin Dzeko ha salutato la Capitale poco prima di poter tagliare il traguardo delle 200 partite di Serie A vestito di giallorosso. Si è caricato sulle spalle l’attacco della Lupa per ben cinque stagioni, ma si è fermato a 199 apparizioni in campionato prima di lasciarsi cadere tra le braccia dell’Inter, che cercava di sedurre il bosniaco da tempo. LEGGI TUTTO

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    Adani legge Inter-Roma: “Da Mourinho mi aspetto coraggio e pressing. Ma Inzaghi…”

    L’ex difensore: “I nerazzurri o li fermi a inizio azione o non li fermi più, attaccano con tanti uomini e volano con Dumfries e Perisic. E contro il Milan ho visto il miglior Lautaro…”I giorni di vigilia sono stati caratterizzati dalle polemiche, dal post derby di Coppa Italia alla designazione di Sozza, ma oggi a San Siro la parola passerà al campo. Il giudice supremo, nel bene e nel male. Inter-Roma è uno svincolo cruciale per il campionato e Lele Adani, da navigato uomo di calcio, spera che l’analisi riesca a vincere su dietrologie e sospetti. “Abbiamo il dovere – dice l’ex difensore, oggi opinionista per la Rai – di cercare rifugio in una cultura dello sport positiva. Capisco che chi si gioca lo scudetto o un posto in Europa o la salvezza fatichi nell’immediato ad aiutare gli arbitri o a digerire una decisione avversa e non sono d’accordo con chi poi liquida tutto con una compensazione che non esiste: gli errori non si pareggiano, ci sono sempre squadre che nel conto finale saranno più o meno penalizzate. Ma non ci si può fermare lì. Il calcio merita di più, non si esaurisce con l’episodio”. LEGGI TUTTO

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    Juve, ecco quanto vale la Champions e perché non puoi permetterti di perderla

    Nell’ultimo decennio circa un quarto dei ricavi del club sono arrivati dalla partecipazione alla coppa più importante. L’Europa League porterebbe introiti neanche paragonabili, imponendo lo stop al progetto di rifondazione tecnica che prevede innesti importanti in estate. Rischiando anzi di costringere anche a rinunce dolorose Ritrovatasi a un certo punto anche a cullare il sogno di rientrare nella lotta scudetto, sono distanti quelle settimane in cui la Juventus quinta in classifica, ma anche peggio, si interrogava sugli scenari apocalittici in caso di mancata qualificazione alla Champions League. Una eventualità con cui in realtà aveva fraternizzato già la scorsa stagione prima del sospiro di sollievo dell’ultima giornata. LEGGI TUTTO

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    Nel 1930 i nerazzurri travolsero 6-0 i giallorossi con quattro reti del loro fuoriclasse sotto gli occhi del suo “scopritore” Bernardini, che aveva spinto per farlo esordire tre anni prima e che diventerà un grande allenatore La sera di domenica 27 aprile 1930 Fulvio Bernardini fa fatica a prendere sonno. Un eccesso di stanchezza dopo la partita? La delusione per una sconfitta che non immaginava tanto clamorosa? Oppure c’è altro a tormentarlo? LEGGI TUTTO

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    Nonostante i costi alti e i contrasti societari con il Psg, i bianconeri non perdono di vista il portiere che tra un anno potrebbe beneficiare del Decreto Crescita Il bicchiere ora è mezzo vuoto, in tutti sensi. Come farlo diventare mezzo pieno? Gigio Donnarumma a Parigi vive giorni difficili e sul suo futuro abbondano le incognite. Soprattutto il ritorno in Italia appare arduo, anche se la Juve da tempo si è candidata ad accompagnare i suoi successi. LEGGI TUTTO

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    Per Sarri tanto possesso e difesa di reparto, Pioli insegna un calcio verticale. Ma entrambi hanno una qualità in comune che fa la differenza: cercano la bellezzaSarrismo è un termine che non ha bisogno di virgolette: è entrato da qualche anno nell’Enciclopedia Treccani, dai tempi “rivoluzionari” di Napoli, dove Maurizio Sarri cercò, senza successo, di assaltare il palazzo del potere con il suo gioco spettacolare e modi un po’ rudi da toscano verace. “Piolismo” invece ha ancora bisogno delle virgolette, perché il suo ispiratore, Stefano Pioli, non è tipo da proclami o protagonismi, ma chissà che un eventuale scudetto non porti anche lui tra le pagine enciclopediche. Lo meriterebbe, per una normalità che può farsi esempio (e nasconde tanti pregi e conoscenze che normali non sono). Sempre di filosofie, in qualche modo, si tratta. E per questo Lazio-Milan di domenica sera, cioè Sarrismo contro “Piolismo”, entra nel campo dell’estetica: le loro squadre divertono, o almeno inseguono il risultato perseguendo il bello, senza speculazioni. LEGGI TUTTO

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    Il direttore tecnico rossonero dovrebbe rientrare nei piani di Investcorp, ma è una conferma meritata sul campo, non solo per ciò che rappresenta. E ha saputo compiere anche scelte impopolari Non tiene banco soltanto questo appassionante finale di campionato. C’è anche il futuro del Milan a lasciare i tifosi con il fiato sospeso. E alla finestra, incuriositi e “preoccupati”, quelli delle altre squadre. Già, perché i programmi sembrano, sono, di alto profilo: economico e di conseguenza anche tecnico. Ai calciatori già sotto osservazione dai dirigenti, se ne aggiungono altri, tutti di grande livello. La sensazione, anzi molto di più, è che gli investimenti saranno massicci, perché l’intenzione è quella di riportare il club ai suoi straordinari livelli anche internazionali. LEGGI TUTTO