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    Juve, primo allenamento con i grandi per Huijsen: il gigante bambino che vuole diventare De Ligt

    Fa un po’ impressione vederlo superare in altezza Matthijs de Ligt, con la sua faccia da ragazzino e un futuro tutto da scrivere – ma che promette già molto. Giovanissimo, difensore centrale, olandese anche lui: è Dean Huijsen, classe 2005 della Juventus Under 17, che ieri si è allenato con la prima squadra agli ordini di Massimiliano Allegri. Non un allenamento qualsiasi, ma quello alla vigilia di Juventus-Inter. E non un giovane qualsiasi: 194 centimetri, preso la scorsa estate dal Malaga e strappato a una folta concorrenza con un contratto triennale.  LEGGI TUTTO

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    Milan-Bologna e il caso delle provette manomesse: chi si era dopato come un cavallo?

    Marzo 1964, i rossoblù ribaltano il Diavolo, poi cinque di loro risultano positivi all’antidoping: dosi di anfetamine che avrebbero steso un equino. Tra penalità, tribunali e opinione pubblica a metà, ecco come andò a finire Questa storia è la dimostrazione che il grottesco non abita nella fantasia, ma nella realtà. La vicenda è talmente assurda che si stenterebbe a crederci, se non ci fossero le prove che davvero si è verificata. Ma è tutto accaduto, tutto documentato, con tanto di nomi e cognomi e persino una sentenza di tribunale a chiudere, due anni dopo che si era aperta, questa storiaccia del calcio italiano. LEGGI TUTTO

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    Zingaretti: “Roma, accontenta Mou. La Ferrari? Andiamoci cauti”

    L’attore protagonista del prison drama in onda su Sky: “Zaniolo si può anche vendere per prendere i giocatori giusti col ricavato, ma non va tradita la fiducia dei tifosi. Noi amanti delle Rosse non abbiamo mai smesso di tifare. Ma ci sono stati solo due GP””Lo Stato sono io”. Il Re Sole non c’entra. A parlare è Bruno Testori, controverso direttore del carcere di San Michele, interpretato da Luca Zingaretti ne Il Re, appunto, il prison drama in onda su Sky in 8 episodi. LEGGI TUTTO

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    Juve-Inter, una storia infinita di veleni e polemiche: dalle mattonate al dito medio…

    Proviamo a sintetizzare la rivalità ripercorrendo gli episodi più simbolici, che hanno reso speciale il derby d’Italia Juve-Inter non è una partita come le altre, da sempre. Davvero tanti gli episodi che hanno “avvelenato” la sfida tra le due formazioni nel corso della storia. Proviamo a sintetizzare la rivalità ripercorrendo gli episodi più simbolici, che hanno reso speciale il derby d’Italia. LEGGI TUTTO

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    Il milanista che fa, gufa? Ringo: “Se Vlahovic ci aiuta…”. Tognazzi: “Pensiamo a noi”

    Il deejay: “Spero che da Torino e Bergamo arrivino due bei pareggi”. L’attore: “Mi faccio sempre i cavoli miei. E se il Milan facesse un regalo a mio padre Ugo per il centenario della sua nascita…”E. Esposito – F. Pietrella3 aprile
    – MilanoModi diversi per vivere una stessa passione: DJ Ringo e Gianmarco Tognazzi, cuori rossoneri, ci raccontano la loro domenica “sul divano” a guardare Atalanta-Napoli e Juve-Inter, in attesa del posticipo del lunedì che vedrà impegnato il loro Milan. LEGGI TUTTO

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    Causio: “La mia tripletta indimenticabile. Oggi? Alla Juve servirebbe Chiesa”

    L’ex bianconero giocava col 7 dietro la maglia che ora è di Vlahovic: “Un buon investimento per il futuro. Ma nessuno dice però che oltre ai 30 gol di Cristiano Ronaldo mancano quelli di Chiesa, un giocatore determinante” Se c’è un numero sette al quale Dusan Vlahovic deve ispirarsi per vivere il suo primo derby d’Italia a Torino, quello non è Cristiano Ronaldo. Il portoghese ha sicuramente fatto la differenza contro l’Inter in questi anni, ma per quello che si chiede al centravanti serbo – cioè fare gol – il riferimento va ricercato con un salto nel passato che riporta indietro di cinquant’anni, giungendo al 1972. In quel 23 aprile la Juve tornò in vetta alla classifica di Serie A, superando Cagliari e Torino, grazie al successo con l’Inter per 3-0, con una tripletta del numero sette che aprì la strada al primo scudetto della gestione Boniperti: Franco Causio. L’ex bianconero ha vestito pure la maglia nerazzurra per una stagione, ma è sotto la Mole che ha scritto le pagine più importanti della sua carriera. LEGGI TUTTO

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    Tacchinardi: “Dybala? Non è semplice per lui, ma darà tutto. E c’è una 'allegrata' che mi aspetto…”

    L’ex bianconero ha giocato 17 volte il Derby d’Italia: “Chi vince? Pari, ma se devo scegliere dico 55% Juve. Da Inzaghi mi aspetto che torni dalla sosta con una svolta, Max sorprenderà” “Immagino una partita molto bloccata perché la posta in palio è molto pesante, per l’Inter ancora di più: ha perso autostima, sicurezze e gioco, la affronta certo nel momento non migliore”. Alessio Tacchinardi di Derby d’Italia ne ha giocati 17, uno anche da capitano. Oggi da tecnico e da commentatore prova a leggere questo Juve-Inter coi bianconeri sull’onda di una striscia positiva aperta di 16 partite e i nerazzurri in picchiata aggrappati all’ultimo trampolino per rilanciare la loro corsa al titolo. LEGGI TUTTO