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    La soluzione di Altobelli: “In attacco serve rotazione, Correa valida alternativa”

    L’ex calciatore dell’Inter analizza i problemi offensivi dei nerazzurri e spinge il Tucu: “È compatibile anche con Lautaro”Edin Dzeko e Lautaro Martinez, prima di tutti. Ma poi anche Alexis Sanchez, Joaquin Correa e Felipe Caicedo. Il parco attaccanti dell’Inter è ricco, ma da inizio febbraio funziona a singhiozzo, con la squadra di Simone Inzaghi che ora si trova a inseguire il Milan sperando in un passo falso dei cugini. L’analisi del reparto offensivo dei campioni d’Italia è affidata a un ex calciatore che proprio con i colori nerazzurri ha sfondato quota 200 reti, vincendo due Coppe Italia e uno scudetto. LEGGI TUTTO

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    Flamini: “Milan, dammi lo scudetto. E come volano i 'miei' francesi…”

    Il francese protagonista dell’ultimo tricolore rossonero nel 2011: “Rivedo lo stesso spirito del mio Milan. Con la politica dei giovani il club ha imboccato la strada giusta” Sempre in prima linea nella difesa dell’ambiente, anche da imprenditore d’avanguardia nelle biotecnologie, Mathieu Flamini non perde mai di vista il suo Milan, con cui vinse l’ultimo scudetto nel 2011. LEGGI TUTTO

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    Insigne rischiatutto: riprendersi il Napoli per convincere anche Mancini

    Sabato a Udine insegue il posto perduto con Spalletti per rincorrere lo scudetto e pure il Mondiale con l’ItaliaLorenzo non lascia, raddoppia. Chi pensa che le difficoltà finiscano per fiaccare Insigne e il suo rapporto (mai semplice) con Napoli, non conosce quanto sia coriaceo questo trentenne oggi più che mai di fronte a un bivio. Lasciare un segno tangibile del suo decennio con la maglia della sua città, conquistando lo scudetto, oppure rischiare di finire nel dimenticatoio come tanti altri giocatori. LEGGI TUTTO

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    Juve, una coppa piena di delusione. E il colpo può pesare anche in campionato

    Adesso Allegri dovrà vestirsi da psicologo e lavorare sulla testa dei giocatori per evitare che questa sconfitta abbia effetti sulla corsa a un posto nella prossima ChampionsDal gotha del calcio europeo rimane esclusa l’Italia. L’urticante Villarreal di Unai Emery, squadra che si trova a proprio agio nelle tonnare di Coppa più di quanto non gli riesca nella Liga, sbatte fuori la Juventus negli ottavi della Champions: l’uno-due nel cuore della ripresa colpisce al mento la squadra di Max Allegri, che stramazza al suolo come un pugile improvvisamente svuotato di ogni energia e finisce per subire anche il terzo gol, una punizione francamente troppo pesante per quello che s’è visto, anche a Vila-Real. LEGGI TUTTO

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    Inter, il curioso caso di Lautaro: con Inzaghi il Toro è “abbonato” fisso ai cambi

    L’argentino ha collezionato 28 sostituzioni su 31 apparizioni dal primo minuto. Con l’attuale tecnico la percentuale più alta di cambi da quando è in Italia (e in tutta la carriera)Strana stagione quella vissuta finora da Lautaro Martinez. Stagione di contrasti, sbalzi di umore (e rendimento), gol a singhiozzo e soprattutto sostituzioni a ripetizione. L’ultima, quella di domenica sera contro il Torino, con l’Inter ancora sotto, è stata addirittura la ventottesima su 31 presenze dal primo minuto collezionate finora con Inzaghi. LEGGI TUTTO

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    Adani: “Osimhen e un po’ di ansia. Ma il Maradona non è un limite”

    Il Napoli è solo settimo in Serie A nel rendimento casalingo. L’ex difensore: “Non è un problema di gioco, ma di produzione” Quando c’era lui, affrontare il Napoli in trasferta era un’altra cosa. Lele Adani per poco non ha fatto in tempo a incontrare da avversario Diego Armando Maradona, ma è diventato un cultore del mito del ‘Pibe de oro’ e del suo feeling con la gente partenopea. Oggi lo stadio di Napoli porta il nome della leggenda argentina. “E si porta dietro quella mistica particolare”, dice emozionato Adani. Eppure… Se il Napoli non è in testa al campionato, lo deve soprattutto al rendimento balbettante in quello che dovrebbe essere il suo fortino. Già quattro ko, l’ultimo dei quali contro il Milan nella sfida scudetto. “Inaccettabile – continua l’ex difensore, oggi opinionista tv -. Il Maradona deve essere l’arma in più, non un limite”. I numeri non ammettono repliche: 26 punti in casa contro 34 in trasferta, una classifica che vede gli azzurri primi lontano dal proprio stadio e settimi nel campo amico. Non è un caso, anche per Lele Adani. “Il Napoli ormai da un decennio ha uno stile riconoscibile – spiega -. Vuole il dominio del gioco attraverso il fraseggio, occupa la metà campo avversaria tenendo un baricentro molto alto. Ma per come gioca, soprattutto in casa, crea e segna troppo poco. Così a volte subentra un po’ d’ansia, di braccino corto e le cose riescono meno bene”. Non si può dire, però, che in casa manchino le prestazioni. “Dal punto di vista del gioco, solo il Barcellona ha messo sotto il Napoli al Maradona per 90’. E in Italia, l’Inter per un tempo”. LEGGI TUTTO