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    Inter, il curioso caso di Lautaro: con Inzaghi il Toro è “abbonato” fisso ai cambi

    L’argentino ha collezionato 28 sostituzioni su 31 apparizioni dal primo minuto. Con l’attuale tecnico la percentuale più alta di cambi da quando è in Italia (e in tutta la carriera)Strana stagione quella vissuta finora da Lautaro Martinez. Stagione di contrasti, sbalzi di umore (e rendimento), gol a singhiozzo e soprattutto sostituzioni a ripetizione. L’ultima, quella di domenica sera contro il Torino, con l’Inter ancora sotto, è stata addirittura la ventottesima su 31 presenze dal primo minuto collezionate finora con Inzaghi. LEGGI TUTTO

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    Adani: “Osimhen e un po’ di ansia. Ma il Maradona non è un limite”

    Il Napoli è solo settimo in Serie A nel rendimento casalingo. L’ex difensore: “Non è un problema di gioco, ma di produzione” Quando c’era lui, affrontare il Napoli in trasferta era un’altra cosa. Lele Adani per poco non ha fatto in tempo a incontrare da avversario Diego Armando Maradona, ma è diventato un cultore del mito del ‘Pibe de oro’ e del suo feeling con la gente partenopea. Oggi lo stadio di Napoli porta il nome della leggenda argentina. “E si porta dietro quella mistica particolare”, dice emozionato Adani. Eppure… Se il Napoli non è in testa al campionato, lo deve soprattutto al rendimento balbettante in quello che dovrebbe essere il suo fortino. Già quattro ko, l’ultimo dei quali contro il Milan nella sfida scudetto. “Inaccettabile – continua l’ex difensore, oggi opinionista tv -. Il Maradona deve essere l’arma in più, non un limite”. I numeri non ammettono repliche: 26 punti in casa contro 34 in trasferta, una classifica che vede gli azzurri primi lontano dal proprio stadio e settimi nel campo amico. Non è un caso, anche per Lele Adani. “Il Napoli ormai da un decennio ha uno stile riconoscibile – spiega -. Vuole il dominio del gioco attraverso il fraseggio, occupa la metà campo avversaria tenendo un baricentro molto alto. Ma per come gioca, soprattutto in casa, crea e segna troppo poco. Così a volte subentra un po’ d’ansia, di braccino corto e le cose riescono meno bene”. Non si può dire, però, che in casa manchino le prestazioni. “Dal punto di vista del gioco, solo il Barcellona ha messo sotto il Napoli al Maradona per 90’. E in Italia, l’Inter per un tempo”. LEGGI TUTTO

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    Lo 0-0 non è più un risultato in via d'estinzione. Ma non se ne sentiva la mancanza

    Nelle prime dieci giornate del girone di ritorno si è concluso senza reti il 10,4% delle partite giocate (all’andata era 3,7%). Si gioca peggio di prima e la media-gol a partita è precipitata Lo spettro dello 0-0 ha ricominciato ad aggirarsi per gli stadi di Serie A. Un risultato che sembrava in via di estinzione. Invece, certe antiche abitudini a volte ritornano. Per quanto non se ne sentisse molto la mancanza. LEGGI TUTTO

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    Juve, i piccoli eroi della Youth League: chi sono e dove possono arrivare

    Da Miretti a Nzouango, ecco i giovani bianconeri che hanno conquistato per la prima volta la Final Four La Juve Primavera parteciperà per la prima volta nella sua storia alla Final Four di Youth League, a Nyon, grazie al successo conquistato ai quarti (per 2-0) contro il Liverpool. Un obiettivo che il club inseguiva da diverso tempo, raggiunto grazie a una precisa politica di valorizzazione dei giovani attuta da alcuni anni a questa parte. LEGGI TUTTO

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    Dieci stelline che hanno brillato a Viareggio e poi…

    Dopo due anni di stop per la pandemia torna il torneo dei baby talenti. Su quei campi sono sbocciate tante stelle, ma alcune promesse non sono state mantenute. Ecco le storie di Dell’Agnello & C. Riecco il Viareggio. Dopo due stagioni di stop torna il torneo dei baby talenti, delle promesse mantenute, di quelle perse, delle meteore, delle scommesse vinte e perse. Negli ultimi anni si sono messi in mostra decine di giocatori, da Cavani – che giocò con il nome sbagliato in distinta, “Cabani” – a Immobile, ma anche una serie di talenti che poi non hanno mantenuto le aspettative. Barreto, Di Leva, Chiumiento, Dell’Agnello. Li ricordate tutti? LEGGI TUTTO

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    Milan e Inter da scudetto, ma incompiute: anche se vinceranno dovranno cambiare

    I rossoneri ringiovaniranno l’attacco, in difesa sarà prezioso Botman e al centro ci vorrà almeno un sostituto di Kessie. I nerazzurri tengono vivi i contatti per Scamacca, Lukaku e HallerSquadra che vince si cambia, anche se campione d’Italia. Le grandi in testa, Milan e Inter su tutte, preparano ristrutturazioni senza aspettare i verdetti della stagione. La Serie A non ha ancora padroni assoluti, al contrario di ciò che è capitato durante il filotto bianconero dal 2012 al 2020. LEGGI TUTTO

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    La tattica, la carriera, i suoi campioni e il rapporto con l’Italia: i 4 segreti di Emery

    Gestore di stelle e artefice del “futbol directo”, quante vittorie contro i nostri club ma anche una sconfitta con Sarri. Alle radici di un profeta in patria, che fatica all’esterodal nostro corrispondente Filippo M. Ricci 16 marzo
    – Madrid Unai Emery, allenatore giramondo specializzato in trionfi in Europa League, sfida questa sera la Juventus con il suo Villarreal. All’andata finì 1-1, ma in questa stagione il tecnico ha già eliminato l’Atalanta dalla Champions League. Ecco alcune delle sue caratteristiche principali tra tattica, precedenti con le italiane, considerazione in patria e anche all’estero. LEGGI TUTTO

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    Capello: “Rossoneri, la ricetta per vincere. Tonali? Avrebbe giocato anche nel grande Milan”

    I consigli dell’ex tecnico per lo scudetto: “Adesso decidono i dettagli. Ibra? Decida lui cosa fare. Giroud, l’acquisto giusto”Fabio Capello ha portato il Milan sul tetto d’Italia, d’Europa e del mondo. E poi ha vinto anche altrove, con il Real Madrid, tra i club più gloriosi al mondo, e con la Roma, che invece aveva meno abitudine al successo. LEGGI TUTTO