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    Fedeltà e affidabilità: rinnovi in arrivo per De Sciglio, Ranocchia e Radu

    Il bianconero, l’interista e il laziale potrebbero rinnovare presto coi rispettivi club. Non sono in prima linea, ma quando c’è bisogno non tradiscono mai Operazione fedeltà, a patto che sia accompagnata da un rendimento almeno discreto. Nella rivisitazione dei contratti in scadenza ci sono tre storie, alcune forse insospettabili fino a non troppi mesi fa, che meritano di essere raccontate perché sono sempre più attuali. Mattia De Sciglio con la Juve, Andrea Ranocchia in casa Inter e Stefan Radu all’interno del mondo Lazio. LEGGI TUTTO

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    Parola del mental coach Brio: “Milan piccolo con le piccole? Non è colpa di Pioli”

    L’ex difensore della Juve ora lavora nella formazione aziendale: “Dopo vittorie come a Napoli occorre resettare tutto, ma la molla deve scattare nella testa dei ragazzi. Ibra lo vedrei bene nel mio nuovo ruolo…” L’occhio allenato dell’ex calciatore (di alto livello) e quello dell’“investigatore psicologico”. Perché si sa, le gambe senza la testa non sono nulla e anche quella va allenata come si deve. Sergio Brio, una vita alla Juve dove ha vinto tutto, a 65 anni ha iniziato a percorrere una strada diversa. Il mese scorso ha conseguito il diploma da “mental coach” e ora lavora con la “Coach2Coach” di Patrick vom Bruck: formazione aziendale puntata sul parallelismo azienda-calcio. Due mondi che ormai si muovono con le stesse dinamiche, a partire dalla gestione dei successi e degli insuccessi. Il Milan, in particolare, si presta a un certo tipo di analisi. LEGGI TUTTO

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    Da imprescindibile a seconda linea: il Milan sta facendo a meno di Diaz. E il futuro?

    Lo spagnolo è reduce da due panchine di fila con Inter e Napoli, con Pioli che gli ha preferito Krunic e Kessie. E ora il possibile riscatto anticipato è diventato un punto di domanda. Col Real summit a fine stagioneLa si può osservare dal punto di vista tattico – 4-1-4-1 – o della resa dei singoli – Tonali, Bennacer, Kessie –, ma il risultato finale non cambia: in questo Milan, in questo momento, pare non esserci posto per Brahim Diaz. Passato in pochi mesi dal ruolo di imprescindibile a quello di cui non si nota più l’assenza. LEGGI TUTTO

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    La strana stagione di Arthur: da pedina di scambio a titolare, persino in coppia con Locatelli

    Il brasiliano, impiegato per mesi col contagocce e mai insieme all’azzurro, doveva partire a gennaio. Invece è rimasto e ora le tante assenze lo hanno catapultato in campo. Da protagonista della rimonta delle ultime settimaneDa sicuro partente a pedina centrale dello scacchiere bianconero. Una stagione non facile per Arthur, iniziata in salita per i postumi di un intervento chirurgico subito in estate per rimuovere i guai dello scorso campionato: una riabilitazione conclusa con la ripresa agonistica e la prima convocazione, per il derby d’andata lo scorso 2 ottobre. In panchina, naturalmente. LEGGI TUTTO

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    Inter, Juve, Milan e Roma: ecco perché adesso il fair play fa meno paura

    Le quattro squadre italiane hanno sforato la regola del pareggio di bilancio, così come decine di club europei. I danni del Covid, diretti e indiretti, hanno fatto sballare i conti. Uefa vicina al varo della riforma Inter, Juventus, Milan e Roma. E con loro decine di altri club in giro per l’Europa. Tutti sulla stessa barca: hanno sforato il tetto del fair play finanziario, in particolare il requisito del cosiddetto break-even (pareggio di bilancio). Cosa succederà adesso? LEGGI TUTTO

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    Palleggiava con Pep, ora gioca con le padelle. “Meno ansia, e avrei vinto il mondiale”

    Simone Del Nero: dal titolo europeo con l’under 21 agli anni con Baggio e Guardiola a Brescia, ora insegna ai giovani nella sua accademia e il nuovo talento è in cucina A 40 anni dispensa qualità ai fornelli, fa saltare la pasta in padella e gioca di polso. Dietro il grembiule bianco c’è un sorriso grosso così: “A casa cucino io. E a tavola altro che doppi passi…”. Simone Del Nero ha trovato il suo posto nel mondo. In famiglia, nella sua Massa, coi figli piccoli. Al più grande ha insegnato ad amare Rocky, metafora di vita: “Senza l’ansia e gli infortuni, forse, avrei vinto il Mondiale del 2006. Mi è mancata solo la fiducia in me stesso”. In Del Nero credevano gli altri, da Guardiola a Mazzone, dal Brescia alla Lazio, lui invece no. Esterno di fantasia, oggi insegna calcio ai ragazzi della sua accademia. LEGGI TUTTO

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    Rimpianti, un altro step di crescita e 60 milioni: Inter, ecco cosa lascia la Champions

    Il k.o. dell’andata, i rossi a Barella e Sanchez, ma anche il pasticcio del sorteggio (dall’Ajax al Liverpool) fanno arrabbiare. Ma il progetto è solido e il gap con le big d’Europa si è ridotto malgrado budget molto diversiCerto, tanto meglio se fosse riuscito il salto triplo di eliminare il Liverpool. Ma l’Inter può essere comunque soddisfatta del cammino in Champions League. Un ulteriore passo nel percorso di crescita che Suning e il management hanno intrapreso dal 2018. La differenza con i top club d’Europa (soprattutto inglesi) resta, ma si è ridotta malgrado budget lontanissimi da quelli dei nerazzurri. LEGGI TUTTO

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    Quello storico gol annullato a Ganz. E Collina disse: “Ho sbagliato, ora vi spiego”

    Il 9 marzo 1997 l’ex arbitro viareggino prima convalidò e poi annullò un gol in fuorigioco della punta in Inter-Juve. Il confronto con i due capitani, la stretta di mano con HodgsonQui si racconta di un arbitro che assegna un gol poi lo annulla, quindi alza il braccio e rivolto ai giocatori pronuncia quella frase che Fonzie non riusciva proprio a farsi uscire di bocca. Dice l’arbitro: “Ho sbagliato”. Sarebbe già molto, perché parliamo di un episodio avvenuto venticinque anni fa oggi – era il 9 marzo 1997 – in un’epoca pre-Var, dove l’arbitro era ancora un califfo che disponeva della partita e la gestiva, nella buona e nella cattiva sorte. La centralità dell’arbitro – in quegli anni – nessuno osava discuterla. Quella frase – “Ho sbagliato” – significa che il Re è nudo. Però, per favore, evitate di tirare le freccette al Re. LEGGI TUTTO