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    Giovane, potente e già “rodato” in Italia: ecco il nome nuovo per il motore Inter

    Non solo Frattesi, la dirigenza nerazzurra ha individuato profili utili per rinnovare il centrocampo: da Agoumè, a Villar, a Hjulmand, nazionale danese U21 del Lecce Certo, mancano i gol all’Inter, ma nell’ultimo mese è venuta meno anche l’energia in mezzo al campo, la brillantezza che ha permesso di fare la differenza nella prima parte della stagione. Marotta e Ausilio se ne sono accorti: non solo Simone Inzaghi. LEGGI TUTTO

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    Leggerezza Milan, fatica Inter. Ma per lo scudetto è ancora tutto aperto

    Nel derby di Coppa Italia i rossoneri hanno dimostrato di avere qualcosa in più della squadra di Inzaghi. Pioli e i suoi sono partiti con meno pressioni e stanno gestendo al meglio la stagione, ma da qui alla fine del campionato possono esserci ancora molte sorprese Non è certo il tempo di fare bilanci o di trarre indicazioni definitive. Però il derby di Milano, di Coppa Italia, ha detto una cosa piuttosto precisa: il Milan, in questo momento, ha qualcosa in più dell’Inter. Non sul piano generale dei valori, perché i nerazzurri restano sempre la squadra da battere, anche in virtù del titolo di Campione d’Italia, ma su quello della condizione, della brillantezza, della fluidità del gioco. LEGGI TUTTO

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    Kalulu, il jolly silenzioso che piace a tutti. E con Tomori funziona…

    L’infortunio di Romagnoli ha dato modo al francese di confermare affidabilità e versatilità. I tifosi lo adorano e presto arriverà un rinnovo anche per lui Riserva? Rincalzo? Ma va, un jolly. Ormai se ne sono accorti tutti. Pioli in primis, il primo a crederci più di un anno fa: dicembre 2021, Milan-Parma, Gabbia si fa male dopo cinque minuti e Stefano si volta verso la panchina. C’è Pierre Kalulu: “Devi entrare subito”. Da quel giorno è diventato il suo coltellino multiuso. LEGGI TUTTO

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    Juve, è il momento di Aké: ecco come ha conquistato anche Allegri

    Dopo l’avvio di carriera con l’Olympique Marsiglia, il franco-ivoriano classe 2001 è cresciuto nell’Under 23 bianconera e adesso il tecnico vuole puntare su di lui. A partire da questa sera al Franchi dove debutta da titolare Per Marley Aké è arrivato il momento della prima da titolare con la maglia della Juventus, in prima squadra. Dopo un periodo d’inserimento nel club in Under 23, e ormai diverse settimane da aggregato alla Continassa per sopperire numericamente all’assenza di Chiesa, per il giovane classe 2001 è il momento di cogliere la prima vera opportunità tra i grandi: il contesto è quello dello stadio Franchi, contro la Fiorentina, gara d’andata di semifinale di Coppa Italia. LEGGI TUTTO

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    Inter con la lingua di fuori: 11 spremuti, seconde linee impiegate pochissimo

    A differenza delle rivali, nessuno dei titolarissimi ha avuto problemi fisici, un fattore che ha influenzato il loro iper-utilizzo. Inzaghi ha insistito sempre sugli stessi e ora in tanti (Barella in primis) sembrano in riserva. I minutaggi stagionali dicono tutto Tre indizi fanno una prova. L’Inter è stanca nella testa e nelle gambe. Lo 0-0 di un derby di rara bruttezza (ma che tiene aperta la porta per la finale di Coppa) arriva dopo il k.o. col Sassuolo – derubricato troppo facilmente come buccia di banana post Liverpool – e dopo un altro pareggio triste, col Genoa. L’Inter ha perso il sorriso, le vittorie e anche la benzina. A preoccupare dirigenza, Inzaghi e tifosi è la recente sensazione di una squadra stanca, quasi svuotata. Basta analizzare minutaggi stagionali dei singoli per capire dove sta il problema. LEGGI TUTTO

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    Bigon: “Napoli e Milan, che sfida. Osimhen può decidere, si vede la mano di Pioli”

    Dalla stella vinta in campo coi rossoneri al successo da tecnico con Maradona: “Con lui è stato il massimo”Lo scudetto della Stella da giocatore nel 1978-79 con il Milan, il secondo e ultimo scudetto del Napoli da allenatore nel 1989-90. Il dualismo tra le due squadre in testa alla classifica, potenziato dallo scontro diretto di domenica, non può lasciare indifferente Alberto Bigon, che la rivalità l’ha vissuta – e risolta a proprio favore – praticamente l’ultima volta che si è verificata, quando Napoli e Milan erano le più forti e lui portò al San Paolo un trionfo storico. “Che effetto mi fa vederle ancora davanti insieme? Un misto di sentimenti, emozioni, vicissitudini per chi ha vinto uno scudetto con entrambe”. E non sono certo in tanti a poterlo dire. LEGGI TUTTO

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    In Serie A si gioca troppo poco. La soluzione? Il tempo effettivo

    In campo si perde sempre più tempo. La media dell’ultima giornata è stata inferiore ai 47 minuti e mezzo. La ragione principale è il tempo impiegato dal Var In Serie A si gioca troppo poco, anzi di settimana in settimana sempre meno. Stefano Pioli ha rilanciato l’allarme al termine di Milan-Udinese, ci aveva già provato dopo la partita con la Juventus, senza però trovare molto ascolto. In realtà, i dati sono preoccupanti, quanto sorprendenti. Un tempo effettivo di 45’38”, quale quello registrato l’altra sera a San Siro, vuole dire, considerati i 6 minuti complessivi di recupero concessi oltre i 90 regolamentari, che si è scesi molto al di sotto del 50% del totale. Cioè ci sono state più pause che momenti in cui il pallone era in gioco. LEGGI TUTTO

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    Percassi e Pagliuca: “Così faremo un'Atalanta più forte. La Dea come i Celtics”

    I due soci: “La partnership è nata per alzare il livello e sviluppare il brand, rispettando le radici bergamasche. I giocatori avranno voglia di venire da noi”Andrea Elefante e Massimo Oriani2 marzo
    – MilanoLe 8 del mattino a Boston, le 14 in Italia, sull’IPad si affaccia uno Stephen Pagliuca sorridente, carico e con le idee molto chiare: in tandem con il presidente Antonio Percassi, la prima intervista “italiana” del capo della cordata di soci statunitensi che hanno scelto di investire nell’Atalanta, affiancando la famiglia Percassi. Modi e tempi dell’intesa, il parallelo Dea-Boston Celtics, i progetti di gestione, le prospettive e le impressioni sulla squadra: una partnership a due voci, per un’Atalanta ancora più forte. LEGGI TUTTO