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    Cecchi Gori: “Vlahovic non è Baggio, ma l'avrei tenuto. Con lui e Chiesa la Viola svoltava”

    L’ex presidente della Fiorentina ricorda gli intrecci con la Juve: “Begli anni, adesso i club sono gestiti da gente che non tifa””La Fiorentina mi ha regalato anni indimenticabili, il mio cuore è e sarà sempre viola”. Vittorio Cecchi Gori, presidente del club dal 1993 al 2001, risponde al telefono con voce squillante e un certo entusiasmo, visto pure che c’è di mezzo la sua grande passione per il pallone. Ma dopo il ricovero di gennaio per una polmonite e i noti guai giudiziari (dal 2020 è in detenzione domiciliare per bancarotta fraudolenta), la prima domanda non può che essere semplicemente questa. LEGGI TUTTO

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    Il derby per Sacchi: “Milan e Inter squadre con problemi. Meritavamo più emozioni”

    L’analisi del tecnico dopo la sfida di Coppa Italia: “Rossoneri confusionari e nerazzurri sulle gambe, è stata una brutta partita. Nel complesso meglio la squadra di Pioli, ma troppi errori di precipitazione e gioventù. Per Inzaghi gruppo in affanno, soprattutto i centrocampisti”Molto rumore per nulla. Per spiegare un derby grigio e insipido Arrigo Sacchi pesca dalla memoria il titolo di una commedia di William Shakespeare. “Era prevedibile che finisse così, ma obiettivamente qualche emozione in più la gente l’avrebbe meritata. Anche perché è un periodo buio per il mondo, con la guerra in Ucraina, e abbiamo bisogno di svagarci un po’. Beh, Milan e Inter non ci hanno aiutato: a San Siro, di belle cose, se ne sono viste poche”. LEGGI TUTTO

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    Derby piccolo piccolo che non sveglia Milan e Inter, ma dà forza a Spalletti e fa sperare Allegri

    I problemi delle milanesi restano e nel caso dei nerazzurri aumentano. Il Napoli visto contro la Lazio sta meglio di loro e la Juventus ha diritto di credere di poter scalare altre posizioniQuanto ci sarebbe piaciuto alla fine di questo derby piccolo piccolo (soprattutto per i limiti dell’Inter) essere nella testa di Spalletti e Allegri. Perché vedere il Milan giocare benino ma non riuscire mai a sfondare e l’Inter impantanata, lenta, impaurita e incapace di creare una vera occasione da gol, deve aver certamente rafforzato le ambizioni scudetto di Luciano e il sogno rimonta di Max. LEGGI TUTTO

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    Juve, e se fosse il “non gioco” di Allegri la chiave del successo?

    I bianconeri hanno viaggiato a una media più veloce prima dell’arrivo di Vlahovic, quindi in assenza di un centravanti vero. Quando l’allenatore veniva accusato di non aver dato un gioco alla sua squadraSembra di essere tornati esattamente a due anni fa. La Juve va, mette insieme un bel numero di risultati positivi, ma piovono considerazioni e critiche al non gioco di Allegri. E se questa volta non c’è alcun pericolo che il finale possa essere lo stesso, sembra però di essere tornati indietro nel tempo. LEGGI TUTTO

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    Dall'Arsenal sfiorato all'emergenza: Juve, ora è indispensabile rilanciare Arthur

    Da esubero oneroso a indispensabile per necessità, per Arthur tutto è cambiato nel giro di un mese. A gennaio le valigie erano pronte, il brasiliano era il primo indiziato a lasciare la Juventus per fare a spazio Zakaria, complice un feeling mai sbocciato con l’ambiente bianconero e, poi, anche con Max Allegri. L’Arsenal era più che una semplice voce, era un’opzione concreta e tenuta in piedi fino all’ultimo giorno utile visto l’accordo tra i londinesi e il giocatore: troppa distanza però tra la proposta dei Gunners, un prestito secco anche oneroso, e la richiesta della Juve, che spingeva per arrivare a una soluzione a titolo definitivo, anche a lungo termine. Ci ha pensato poi la cessione di Bentancur al Tottenham a mettere la parola fine a ogni velleità di separazione. LEGGI TUTTO

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    L'estasi catanese, l'umiliazione palermitana: 13 anni fa il gol dalla luna di Mascara

    Una magia da 46 metri nel derby vinto dal Catania a Palermo. Un secco 4-0 impreziosito da un colpo balistico di rara bellezza. Per segnare – anzi no, per provare a segnare – un gol da centrocampo bisogna avere l’ardire temerario dell’indiano Navajo che nei film western prende la mira con il suo arco dall’alto del Grand Canyon, strizza appena gli occhi per mettere a fuoco (c’è sempre il sole che dà fastidio, maledizione) e un attimo dopo fa scoccare la freccia. LEGGI TUTTO

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    Zambrotta: “Al derby arriva meglio il Milan. Nuovo stadio? Fosse per me…”

    Il terzino campione del mondo nel 2006 parla anche di Nazionale: “L’Italia s’è complicata la vita, ma restiamo positivi. Segnai all’Ucraina, ora rivolgo un pensiero alla sua gente””Un derby tra squadre in crisi? Una flessione c’è stata, indubbiamente, ma credo che Pioli e Inzaghi abbiano ben chiari i problemi attuali di Milan e Inter”. Gianluca Zambrotta conosce alla perfezione l’atmosfera e l’importanza del derby di Milano: l’ha vissuta 7 volte in maglia rossonera senza mezze misure, nel senso che non ha mai pareggiato… quattro vittorie e tre sconfitte. LEGGI TUTTO