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    In Serie A si gioca troppo poco. La soluzione? Il tempo effettivo

    In campo si perde sempre più tempo. La media dell’ultima giornata è stata inferiore ai 47 minuti e mezzo. La ragione principale è il tempo impiegato dal Var In Serie A si gioca troppo poco, anzi di settimana in settimana sempre meno. Stefano Pioli ha rilanciato l’allarme al termine di Milan-Udinese, ci aveva già provato dopo la partita con la Juventus, senza però trovare molto ascolto. In realtà, i dati sono preoccupanti, quanto sorprendenti. Un tempo effettivo di 45’38”, quale quello registrato l’altra sera a San Siro, vuole dire, considerati i 6 minuti complessivi di recupero concessi oltre i 90 regolamentari, che si è scesi molto al di sotto del 50% del totale. Cioè ci sono state più pause che momenti in cui il pallone era in gioco. LEGGI TUTTO

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    Percassi e Pagliuca: “Così faremo un'Atalanta più forte. La Dea come i Celtics”

    I due soci: “La partnership è nata per alzare il livello e sviluppare il brand, rispettando le radici bergamasche. I giocatori avranno voglia di venire da noi”Andrea Elefante e Massimo Oriani2 marzo
    – MilanoLe 8 del mattino a Boston, le 14 in Italia, sull’IPad si affaccia uno Stephen Pagliuca sorridente, carico e con le idee molto chiare: in tandem con il presidente Antonio Percassi, la prima intervista “italiana” del capo della cordata di soci statunitensi che hanno scelto di investire nell’Atalanta, affiancando la famiglia Percassi. Modi e tempi dell’intesa, il parallelo Dea-Boston Celtics, i progetti di gestione, le prospettive e le impressioni sulla squadra: una partnership a due voci, per un’Atalanta ancora più forte. LEGGI TUTTO

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    Cecchi Gori: “Vlahovic non è Baggio, ma l'avrei tenuto. Con lui e Chiesa la Viola svoltava”

    L’ex presidente della Fiorentina ricorda gli intrecci con la Juve: “Begli anni, adesso i club sono gestiti da gente che non tifa””La Fiorentina mi ha regalato anni indimenticabili, il mio cuore è e sarà sempre viola”. Vittorio Cecchi Gori, presidente del club dal 1993 al 2001, risponde al telefono con voce squillante e un certo entusiasmo, visto pure che c’è di mezzo la sua grande passione per il pallone. Ma dopo il ricovero di gennaio per una polmonite e i noti guai giudiziari (dal 2020 è in detenzione domiciliare per bancarotta fraudolenta), la prima domanda non può che essere semplicemente questa. LEGGI TUTTO

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    Il derby per Sacchi: “Milan e Inter squadre con problemi. Meritavamo più emozioni”

    L’analisi del tecnico dopo la sfida di Coppa Italia: “Rossoneri confusionari e nerazzurri sulle gambe, è stata una brutta partita. Nel complesso meglio la squadra di Pioli, ma troppi errori di precipitazione e gioventù. Per Inzaghi gruppo in affanno, soprattutto i centrocampisti”Molto rumore per nulla. Per spiegare un derby grigio e insipido Arrigo Sacchi pesca dalla memoria il titolo di una commedia di William Shakespeare. “Era prevedibile che finisse così, ma obiettivamente qualche emozione in più la gente l’avrebbe meritata. Anche perché è un periodo buio per il mondo, con la guerra in Ucraina, e abbiamo bisogno di svagarci un po’. Beh, Milan e Inter non ci hanno aiutato: a San Siro, di belle cose, se ne sono viste poche”. LEGGI TUTTO

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    Derby piccolo piccolo che non sveglia Milan e Inter, ma dà forza a Spalletti e fa sperare Allegri

    I problemi delle milanesi restano e nel caso dei nerazzurri aumentano. Il Napoli visto contro la Lazio sta meglio di loro e la Juventus ha diritto di credere di poter scalare altre posizioniQuanto ci sarebbe piaciuto alla fine di questo derby piccolo piccolo (soprattutto per i limiti dell’Inter) essere nella testa di Spalletti e Allegri. Perché vedere il Milan giocare benino ma non riuscire mai a sfondare e l’Inter impantanata, lenta, impaurita e incapace di creare una vera occasione da gol, deve aver certamente rafforzato le ambizioni scudetto di Luciano e il sogno rimonta di Max. LEGGI TUTTO

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    Juve, e se fosse il “non gioco” di Allegri la chiave del successo?

    I bianconeri hanno viaggiato a una media più veloce prima dell’arrivo di Vlahovic, quindi in assenza di un centravanti vero. Quando l’allenatore veniva accusato di non aver dato un gioco alla sua squadraSembra di essere tornati esattamente a due anni fa. La Juve va, mette insieme un bel numero di risultati positivi, ma piovono considerazioni e critiche al non gioco di Allegri. E se questa volta non c’è alcun pericolo che il finale possa essere lo stesso, sembra però di essere tornati indietro nel tempo. LEGGI TUTTO

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    Dall'Arsenal sfiorato all'emergenza: Juve, ora è indispensabile rilanciare Arthur

    Da esubero oneroso a indispensabile per necessità, per Arthur tutto è cambiato nel giro di un mese. A gennaio le valigie erano pronte, il brasiliano era il primo indiziato a lasciare la Juventus per fare a spazio Zakaria, complice un feeling mai sbocciato con l’ambiente bianconero e, poi, anche con Max Allegri. L’Arsenal era più che una semplice voce, era un’opzione concreta e tenuta in piedi fino all’ultimo giorno utile visto l’accordo tra i londinesi e il giocatore: troppa distanza però tra la proposta dei Gunners, un prestito secco anche oneroso, e la richiesta della Juve, che spingeva per arrivare a una soluzione a titolo definitivo, anche a lungo termine. Ci ha pensato poi la cessione di Bentancur al Tottenham a mettere la parola fine a ogni velleità di separazione. LEGGI TUTTO