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    Più Jorginho o Milinkovic? La ricostruzione continua a centrocampo: i due scenari

    La Juve darà un seguito al mercato di gennaio con un intervento importante in mediana: il regista del Chelsea conosce bene lo zoccolo duro azzurro dello spogliatoio, Allegri ha il pallino per una mezzala di grande fisico. Dalla scelta dipende anche il ruolo futuro di LocatelliVlahovic e Zakaria come antipasto del mercato della prossima estate, il centrocampo ancora al centro delle attenzioni per costruire una nuova Juve di qualità, più ambiziosa ed efficace. È in mezzo che Allegri e la dirigenza vorrebbero intervenire ulteriormente, tenendo d’occhio le opportunità ma volendo dare seguito alla rivoluzione avviata già la scorsa estate con l’arrivo di Locatelli. LEGGI TUTTO

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    Dolori, Qatar, scudetto, rinnovo: i tre mesi al bivio di Ibra

    L’ultima parte di stagione decisiva per definire il futuro di Zlatan. C’è in ballo tutto: dal Mondiale a 41 anni fino al ritiro Forse non ha mai riflettuto così tanto. Ibra si allena, posta foto sui social, trasmette coraggio e voglia di rientrare, ma intanto pensa al suo futuro. L’adrenalina scorre sempre, ma intanto si fa anche delle domande. “E se fossi costretto a smettere?”, “e se l’infiammazione non passasse?”, “e se avessi un altro infortunio?”. Zlatan è fermo dal 23 gennaio per un problema al tendine d’Achille. Ha saltato quattro partite tra campionato e Coppa Italia. Con domani saranno cinque e col derby probabilmente sei. I prossimi mesi saranno decisivi per capire il da farsi. Insomma, se può continuare o meno ad alti livelli. Nell’ultima intervista a l’Equipe ha detto che gran parte dei suoi coetanei, a 40 anni, pensa alla propria carriera con soddisfazione mentre siede sul divano a fumare il sigaro: “Beh, io invece non sono pronto”. Ora, però, con il tendine che non dà pace, lo svedese riflette. E davanti, in questi ultimi tre mesi di stagione, ha un buon numero di bivi che indirizzeranno, in un modo o nell’altro, anche la prossima. LEGGI TUTTO

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    Quei sei minuti magici in cui Zico devastò San Siro

    L’Udinese perdeva 3-1 contro il Milan nel 1984, poi cominciò lo show del brasiliano. Finì 3-3, e la gente era tutta per lui Chi era a San Siro, il pomeriggio dell’8 gennaio 1984, ha ancora negli occhi la meraviglia e sente il corpo scosso da un fremito di stupore. Non è certo il passare degli anni a cancellare un’emozione, e nemmeno a scolorirla. LEGGI TUTTO

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    E Pablo Escobar dal carcere disse: “Sì, puoi andare in Italia”

    Sognava di suonare ma girava col machete, magie in campo e bagordi fuori, amicizie tutte curve a Parma e amicizie pericolose in Colombia. E un giorno a Tino chiesero persino: “Possiamo uccidere Chilavert?”Tino Asprilla da piccolo sognava di diventare un musicista di salsa, però era abilissimo con l’uso del machete, che non è esattamente lo strumento adatto per suonare le percussioni. Il machete se lo portava in giro fin da ragazzino, perché dov’era nato – a Tuluà, nella valle del Cauca, a un centinaio di chilometri da Calì, siamo in Colombia – in quegli anni – a cavallo tra i 70 e gli 80 – era cosa buona e giusta avere un machete a portata di mano. Passava le giornate per strada, non che avesse tanti altri posti dove andare. Bighellonava, si arrangiava con qualche affare poco lecito, fiutava il vento. Come lui: a decine, a centinaia. In casa erano cinque figli. LEGGI TUTTO

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    Mezzo metro di fuoco: cosa ci ha lasciato il gol di Muntari

    Domani saranno 10 anni da quel tap in che tutti videro dentro e solo un guardalinee no: un errore arbitrale clamoroso e la sua eredità tra accuse, risse, tecnologia e… Dieci anni dopo il gol di Muntari è diventato un modo di dire, marca un preciso momento storico, sottende a un contesto socio-calcistico definito e sì, continua a dividere. Dieci anni dopo il gol di Muntari è sempre lì, oltre la linea della porta di Buffon. LEGGI TUTTO

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    Sulla strada dei grandissimi: così Vlahovic ha stregato anche l’Europa

    L’esordio di Vila-Real ha confermato che il bomber serbo è sulla scia dei più grandi del suo ruolo. Da Mbappé a Haaland, da Messi a Lewandowski, il confronto con le starDalla nostra inviata Fabiana Della Valle24 febbraio
    – VILA-REALScene da un colpo di fulmine: nel dopo partita di martedì, mentre Dusan Vlahovic sfilava davanti ai microfoni delle varie tv collocati a bordo campo, ragazzini con la sua maglietta addosso lo chiamavano dagli spalti. Lui ha risposto con il sorriso imbarazzato di chi si sta domandando “Ma vogliono proprio me?” e poi li ha salutati con la mano. LEGGI TUTTO

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    Brekalo: “Il Toro è pronto per grandi cose e il mio futuro sarà in granata”

    Il trequartista si racconta dopo l’ottimo derby: “”Sto vivendo la stagione del mio salto di qualità, ma spero che sia solo l’inizio con questa maglia”Dal nostro inviato Mario Pagliara24 febbraio
    – TORINOÈ stato il principe dell’ultimo derby, con quell’assist sontuoso per il pari di Belotti. È anche il bomber del Toro, con sei perle all’attivo, una più bella dell’altra. LEGGI TUTTO