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    Iago Falque: “Mi aspetto un derby equilibrato, come all'andata. Chi tifo? Toro, per sempre”

    In granata dal 2016 al gennaio 2020, lo spagnolo gioca ora in Colombia, all’America de Cali. Ma non si perde una partita della sua ex squadra: “Fisicamente è molto forte, vedo da mesi un Toro in salute. Sarà complicato, ma ha le armi per farcela”Il Toro per lui è stata “una magia”, quasi il battito del cuore. “Sono stati i sei anni più belli della mia carriera”. Iago Falque è il dieci dei Due Mondi, lui che è stato l’ultimo numero 10 fantasia della storia del Toro, da un mesetto si è tuffato in una nuova avventura all’America de Cali. LEGGI TUTTO

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    Kessie, il momento della verità si avvicina: i piani del Milan per sostituirlo

    Il Milan e Franck Kessié, un matrimonio destinato a concludersi. I fischi di San Siro, ripetuti in occasione della sfida con la Sampdoria, hanno di fatto confermato la rottura anticipata tra la tifoseria rossonera e il centrocampista ivoriano, nonostante la difesa netta di Pioli che ha ribadito l’importanza del giocatore nel finale di stagione che attende il Diavolo. Una separazione lunga, con il momento della verità che si avvicina perché, come vi abbiamo raccontato negli scorsi giorni su Calciomercato.com, entro un mese l’ex Atalanta deciderà quale sarà la sua prossima squadra, tra i tentativi dell’Inter e il feeling con il Barcellona. Poche settimane per rivelare il futuro di Kessié, ma quello del Milan? Anche da questo punto di vista non mancano indicazioni su quelli che saranno i piani della società rossonera.OBIETTIVO NUMERO UNO – Ben noto, ad esempio, chi sia l’obiettivo numero uno per prendere il posto di Kessié: Renato Sanches. Già a gennaio Maldini e Massara hanno provato il tutto per tutto per provare ad anticipare l’arrivo a gennaio, complice anche il possibile trasferimento di Kessié al Tottenham (rifiutato dl giocatore) e l’eventuale addio di Castillejo, ma non hanno avuto fortuna. Il discorso è destinato a riproporsi in estate, quando il Milan proverà a chiudere con il Lille una doppia operazione che possa portare in Italia anche Sven Botman: un affare potenzialmente da 50-60 milioni di euro, un investimento importante che conferma la convinzione di Maldini e Massara sulle qualità del nazionale portoghese. E con Renato Sanches potrebbero arrivare anche novità sul modulo, se si considera che il meglio in carriera lo ha dato da mezzala. LEGGI TUTTO

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    Diaz e Florenzi verso il sì, Messias “ni”, Bakayoko no: il borsino dei prestiti rossoneri

    Ancora nulla di deciso, ma un orientamento del club c’è già sui giocatori per i quali c’è il diritto di riscatto. Per Brahim il Milan proverà ad anticiparlo di un annoIl primo tentativo, fra i nomi contenuti nella particolare lista, è stato un buco nell’acqua: Pietro Pellegri il mese scorso ha fatto anticipatamente ritorno alla base monegasca per poi essere di nuovo dirottato altrove, ovvero al Torino. Era arrivato a Milanello la scorsa estate in prestito annuale con diritto di riscatto fissato a 6 milioni e il Milan – al di là dell’apporto praticamente nullo del giocatore – aveva deciso di provare a riscattarlo anticipatamente. LEGGI TUTTO

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    “Le zuccatine che piacciono a me”: quando Pruzzo ne fece 5 all’Avellino

    Il 16 febbraio 1986 il centravanti della Roma rifilò una cinquina al povero Avellino. E l’ultimo manco voleva farlo. Storia di benzinai, scommesse, timing, saggezza da spogliatoio. E di un bomber sempre scomodo… Trentasei anni fa un centravanti con i baffi e le movenze da gatto – si chiamava Roberto Pruzzo – segnò cinque gol in un colpo solo. Era una domenica di sole, si giocava all’Olimpico di Roma, la partita era Roma-Avellino, finì 5-1. Il portiere avversario era il mantovano Alessandro Zaninelli, aveva i baffi pure lui: era di moda in quegli anni in Serie A. Le porte dell’Olimpico all’epoca erano agghindate con reti da pesca e dopo ogni gol c’era una specie di effetto risucchio: il pallone ci finiva dentro, si accucciava, si accoccolava, insomma, era tornato al grembo materno. LEGGI TUTTO

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    Da Kean a Kaio (dopo il no al Basilea): l'altra Juve che chiede più spazio ad Allegri

    Il brasiliano ha preferito restare, nonostante i pochi spazi nell’orizzonte bianconero, per lui come per gli altri che aspirano ad alzare il minutaggio. Ecco chi sono Il mercato di gennaio ha mescolato le carte in casa Juventus, riordinato le gerarchie nei reparti e chiuso qualche spazio nelle competizioni generalmente affidate alle seconde linee. Anche nell’ultimo match di Coppa Italia Max Allegri ha scelto i titolari, un po’ perché necessario far calare nei nuovi schemi gli ultimi arrivati e un po’ perché realisticamente su quel fronte può giungere l’unico trofeo della stagione. Tre-quattro elementi in rosa reclamano più spazio. LEGGI TUTTO

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    Sneijder: “Questa Inter ricorda la mia. E vi spiego come si ferma Salah…”

    L’olandese protagonista del Triplete: “Dzeko fuoriserie come Ibra, Calhanoglu ha colpi da numero 1. Inzaghi da giocatore mi piaceva, da allenatore ancora di più. Aveva tutto da perdere, e invece…””Ho parlato coi miei amici interisti, sento troppo pessimismo in giro. Facciamo così, ve lo dico io: l’Inter è forte, tutto è possibile, anche eliminare il Liverpool”. Wesley Sneijder mette in discesa l’intervista come in campo serviva assist agli attaccanti. LEGGI TUTTO

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    Sir Ranieri: “Nulla è deciso, l'Inter croata può far male al Liverpool”

    L’allenatore: “Perisic è in gran forma e sa aggredire. Brozovic è l’uomo che dà i tempi. Ai nerazzurri do il 50% di chance”Si dice che il calcio – insieme agli scacchi e al rugby – sia quanto di più vicino alla simulazione bellica. Se così fosse, come un generale romano Claudio Ranieri ha guidato le sue legioni in campagne italiche, spagnole, inglesi, francesi e greche, vincendo a sufficienza per entrare nella storia. LEGGI TUTTO

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    Juve-Toro un girone dopo: ecco come ci arrivano le due squadre

    Dalla classifica all’infermeria, dalla condizione all’uomo-chiave: all’andata si imposero i bianconeri, ma venerdì si affronteranno due squadre diverseLa Juve era reduce dall’esaltante vittoria in Champions contro il Chelsea, il Torino da una serie positiva di quattro risultati, ma soprattutto le due squadre erano appaiate al nono posto, a quota 8 punti (in sette partite): il derby d’andata, giocatosi lo scorso 2 ottobre, poggiava su queste premesse e si giocava fra due rivali partite in modo balbettante ma in netta ripresa, gara dopo gara. LEGGI TUTTO