consigliato per te

  • in

    Lazio, Lotito prova il doppio colpo a zero: offerta a Romagnoli, idea Ospina

    Per una grande Lazio servirà una mano decisa dal mercato. Maurizio Sarri è stato piuttosto chiaro con la propria dirigenza: non si aspetta colpi costosi ma giocatori forti e funzionali alla sua idea di calcio. Come per esempio Ospina che tanto piace al tecnico toscano per la sua abilità con i piedi e per una grande esperienza internazionale. Il colombiano è in scadenza di contratto con il Napoli e sembra orientato verso l’addio. Il direttore sportivo Tare ha già avviato i primi contatti ma ci sarà da superare la concorrenza del Real Madrid su precisa richiesta di Ancelotti che ne vorrebbe fare il vice-Courtois.OFFERTA A ROMAGNOLI – Per la difesa il nome caldo in casa Lazio è quello di Romagnoli. Lotito fa sul serio per il centrale di Anzio e ha messo sul piatto un’offerta da 3 milioni netti a stagione. Adesso il capitano del Milan ne guadagna 5,5 ma Paolo Maldini per il rinnovo non è intenzionato a andare oltre i 2,5, almeno per il momento. Ecco perché la Lazio ci crede e ha buone chances di arrivare al traguardo, l’inserimento di bonus può fare la differenza.  LEGGI TUTTO

  • in

    La Juve studia Cambiaso per la fascia: primi contatti col Genoa, già respinte due offerte

    Dalla curva al campo, sempre con la stessa passione. Ieri Andrea Cambiaso cantava i cori del Genoa, oggi corre su e giù sulla fascia. Grinta, cuore e sudore: è sempre l’ultimo a mollare. Esterno sinistro che all’occorrenza può giocare anche a destra, classe 2000, uno dei pochi sorrisi del Genoa in una stagione complicata con il cambio allenatore e il rischio retrocessione.SONDAGGIO JUVE – Cambiaso corre a testa bassa, con i riflettori delle big già puntati su di lui. Ci sono Napoli, Atalanta, Inter e anche la Juventus, che sta pensando a lui per il dopo Alex Sandro. Le prestazioni del brasiliano ultimamente convincono poco, così la società si sta guardando intorno a caccia di un sostituto e tra i profili che piacciono ai dirigenti che anche quello dell’esterno del Genoa. Nel mercato di gennaio c’è già stato un primo sondaggio, la richiesta del club rossoblù si aggira intorno ai 10/12 milioni di euro ma potrebbero anche aumentare se il ragazzo dovesse continuare su questi livelli. LEGGI TUTTO

  • in

    Milan, Kessie presidente a fine mandato: Pioli fa scudo, ma i tifosi ormai hanno capito

    Quella di Franck Kessié è una telenovela dal finale ormai scritto: sembra passata un’eternità da quando, in estate, l’ivoriano aveva lasciato Milano in direzione Tokyo con la promessa di tornare dalle Olimpiadi e risolvere la questione contratto. Sei mesi dopo, nulla è cambiato se non in peggio. I fischi piovono copiosi per il Presidente, che ormai non ha più il sostegno della maggioranza nel Parlamento di San Siro: lo striscione di oggi con riferimento a chi invece ha rinnovato senza problemi (Hernandez) e chi è in odore di farlo a breve (Bennacer e Leao) lascia poco spazio alle interpretazioni: “Chi ama il Milan lo dimostra coi fatti. Cordiali saluti agli insoddisfatti”. INFERNO – La casa del Diavolo, solitamente, diventa un inferno per chi la visita, ma in questo caso l’ambiente diventa incandescente per il suo inquilino un tempo più amato. Troppo recenti le ferite aperte da Donnarumma e Calhanoglu, troppo ferma la risposta di Maldini per ammettere un trattamento diverso per il centrocampista ex Atalanta. Pioli, in maniera molto saggia, ha provato a gettare acqua sul fuoco: “I fischi? Ho sentito anche io. Non credo che sia la cosa giusta, perché abbiamo bisogno di tutti e anche il passato ci insegna che poi sono gli atteggiamenti e i comportamenti dei giocatori che fanno la differenza. A me sinceramente, quando faccio la formazione, non interessa se un giocatore ha rinnovato, ha il contratto in scadenza o ci sarà per un altro anno. Li conosco, li vedo, vedo come si comportano e si impegnano: fin quando avranno gli atteggiamenti giusti saranno tutti a disposizione. Credo che il pubblico milanista abbia un grande cuore e una grande passione, ci sta dando tanto”. Insomma: un colpo al cerchio (“Non credo che i fischi siano la cosa giusta”) euno alla botte (l’elogio al pubblico e alla sua passione). Il calderone rossonero ribolle, e Kessié, ormai, non riuscirà ad uscirne senza rimanere scottato. PIU’ NO KESSIE’ – Tempo scaduto, a giugno sarà addio. Nei giorni scorsi su Calciomercato.com vi abbiamo ragguagliato su quella che è la situazione attuale attorno al numero 79: c’è l’interesse (reciprocato) del Barcellona, ma anche quello di una big inglese. L’Inter osserva sorniona, la Juventus pigliatutto degli ultimi mesi non si lascerà sfuggire nessuna occasione, il PSG, come sempre in questi casi, c’è. Sono poche, comunque, le società in grado di accontentare le esigenze di Kessié e del suo entourage, ben maggiori dei 5 milioni a salire verso i 6,5 ai quali si è fermato il Milan. La panchina di ieri a beneficio di Bennacer-Tonali sorprende più alla luce delle dichiarazioni di Pioli che non pensando alla situazione ambientale che si è venuta a creare, ma la sensazione è che potremo assistere altre volte a ingressi tra i fischi come quello contro la Sampdoria. Il Presidente è a fine mandato, e in questo caso nessuno gli chiederà di modificare i suoi piani.  LEGGI TUTTO

  • in

    Lo strapotere del nuovo tridente della Juve spiegato con i numeri

    Dalle conclusioni, ai gol, ai falli subiti: il tridente ha cifre super e un potenziale ancora maggiore. E sui calci da fermo… Da quando la Juve ha preso Vlahovic sa di poter dominare sempre l’area di rigore avversaria. Il peso dell’attaccante serbo non traspare solo dal numero di reti fatte – anche se le diciotto reti messe a segno fin qui lo tengono in piena corsa per il titolo di capocannoniere della Serie A – ma anche da una serie di parametri che spiegano il cambio radicale della Signora con il suo arrivo. LEGGI TUTTO

  • in

    “Presi Giroud a calci nel sedere per farlo diventare un campione”

    René Girard, il tecnico con cui Olivier fece un’impresa incredibile a Montpellier nel 2012 e racconta la genesi del grande bomber: “Non so se giocherà fino a 40 anni come Ibra, ma con lui il Milan è da scudetto” Quando lo racconta ancora se la ride: “Una volta gli ho dato un calcio nel sedere così forte che i giocatori si sono fermati”. Gelo. Ma come? Il mister che colpisce il bomber della squadra così, all’improvviso, solo perché stava scherzando più del dovuto in allenamento? “Beh, sì”. E ride di nuovo. René Girard ha capito Olivier Giroud come quasi nessuno. LEGGI TUTTO

  • in

    Albertini su Kessie: “Contestarlo non serve, ma lui faccia chiarezza”

    Il grande ex: “Ha la maglia del Milan, va supportato. Ma se ha scelto un altro progetto lo dica: meglio saperlo”Chiarezza è la parola chiave. Chiarezza e sincerità. «La vicenda Insigne ce lo ha insegnato. Lorenzo ha comunicato la sua scelta per il futuro, ma continuerà a giocare nel Napoli con lo stesso attaccamento alla maglia e la stessa professionalità, fino alla fine». Demetrio Albertini prova a mettere ordine nel caso Kessie dopo i fischi di San Siro. «E’ difficile calarmi nei panni di Franck. Io sono cresciuto nel Milan, ho un senso di appartenenza diverso probabilmente. Però Kessie è stato e resta un giocatore importante per la squadra di Pioli. Giudicare è inutile, penso però che la chiarezza sia il concetto da tenere a mente in questo tipo di situazione». LEGGI TUTTO

  • in

    Italia, quando capirai che gli stadi di proprietà servono a crescere?

    Il nostro Paese è indietro e il risultato è quello di non reggere la concorrenza con inglesi, spagnoli e tedeschi. Ogni giorno che passa è un’occasione che sfuma. A Roma, Milano e non soloE così siamo pronti. Siamo pronti a rimetterci comodamente seduti in poltrona – o un po’ meno comodamente seduti in tribuna – per goderci lo spettacolo delle Coppe. La precisazione, sui differenti disagi che si avvertiranno allo stadio – da noi rispetto agli altri Paesi d’Europa – non è però casuale. Perché, con le emozioni del pallone, torneranno inevitabili le considerazioni sulle questioni legate agli stadi: moderni, efficienti, accoglienti quelli in cui andremo a giocare; scomodi, polverosi, privi di servizi all’altezza quelli della nostra penisola. LEGGI TUTTO

  • in

    Zaccheroni: “Questo è un Milan pronto a stupire. Come il mio nel ‘99”

    L’ex tecnico rossonero: “Il Diavolo se la giocherà fino alla fine perché ha qualità ed entusiasmo. Pioli è cresciuto tanto, Tonali uno spettacolo. Kessie? Accanimento che non condivido” E’ appena tornato da Abu Dhabi, dove ha collaborato con la Fifa all’organizzazione della Coppa del Mondo per club. Il tempo di rientrare e Alberto Zaccheroni si è ritrovato il Milan davanti a tutti. Lui che 23 anni fa sulla panchina rossonera mise la freccia a sinistra nelle ultime sette giornate, andando a prendersi lo scudetto in rimonta sulla Lazio. LEGGI TUTTO