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    L'uomo che sposta gli equilibri e il 'british' che lavora nell'ombra: Marotta vs Gazidis

    Il dirigente varesino ha permesso all’Inter di ribaltare i rapporti di forza con la Juve che aveva creato. Il sudafricano raccorda Elliott e Casa Milan, concedendo piena fiducia a Maldini e MassaraI sondaggi spesso lasciano il tempo che trovano, influenzati come sono dall’emotività del momento. Nondimeno, a Beppe Marotta e Ivan Gazidis avrà fatto piacere la ricerca condotta da StageUp e Ipsos sul gradimento degli italiani nei confronti delle personalità sportive: nella categoria “dirigenti calcistici” sono stati proprio l’amministratore delegato interista e il collega milanista i preferiti dai votanti per il 2021. Un riconoscimento al loro lavoro, certo, ma anche allo stile con cui lo svolgono: hanno personalità e compiti diversi all’interno dei rispettivi club, ma con le loro azioni e comportamenti si sono guadagnati il favore dei tifosi. LEGGI TUTTO

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    Il derby più forte anche della guerra: quando il Milan vinse la “Coppa Gazzetta”

    Nell’autunno del 1915 i rossoneri pareggiarono due volte il match decisivo con l’Inter e vinsero il trofeo: era stato organizzato dal nostro giornale per dare sollievo al popolo italianoNemmeno la guerra, la terribile prima guerra mondiale, riuscì a fermare il derby. Autunno del 1915. Da sei mesi l’Italia era entrata nel grande conflitto. La maggior parte degli uomini, giovani e vecchi, era al fronte, in mezzo alle montagne: qualche patata e un tozzo di pane come rancio. LEGGI TUTTO

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    Anche Tomasson vota Leao: “Farà la differenza. E Pioli è impressionante”

    L’ex attaccante rossonero: “Il derby del cuore è quello del 2004, da 0-2 a 3-2. Il primo gol fu mio. Il futuro? Allenare in Italia sarebbe meraviglioso” Nebbia. Per Jon Dahl Tomasson il derby di Milano è ancora questo. Lui che batte Toldo e inizia la rimonta; lui che in mezzo al freddo non esulta; lui che ancora oggi dice “amazing”, perché dopo quasi 18 anni l’italiano è arrugginito, quindi si esprime in inglese. “Fog”. Nebbia. Il vecchio bomber danese non è uno da aneddoti, non vive nel passato, ma se chiude gli occhi torna lì. Solo per un attimo. “Febbraio 2004, da 2-0 a 2-3. Accorcio io, pareggia Kakà e chiude Seedorf con un gol da 20 metri. Una rimonta leggendaria”. Oggi Jon fa l’allenatore. Dopo aver vinto due campionati con il Malmoe cerca una nuova sfida. Magari in Italia. LEGGI TUTTO

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    Quando Pioli marcava Inzaghi: tutto è nato da un duello in C1

    Il primo incrocio tra i tecnici di Milan e Inter è datato 1997, in Fiorenzuola-Brescello. Dopo essersi passati il testimone alla Lazio, ora si sfidano nel derby di San Siro Forse non se lo ricordano nemmeno loro. Magari Inzaghi sì, fissato com’è con i dettagli e gli avversari affrontati. Leggenda narra che a ‘Mone’ non sfuggisse uno spiffero. Basta parlare con chi l’ha conosciuto. Il giovedì, giorno della partitella, conosceva già pregi e difetti dei difensori che avrebbe sfidato la domenica. Stefano Pioli è stato uno di loro, ebbene sì, quello a cui è subentrato alla Lazio sei anni fa e quello che sfiderà nel derby di sabato, il secondo a Milano. LEGGI TUTTO

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    Mauro: “Zakaria come Pogba? No, come Gerrard. E per la Juve va anche meglio”

    L’ex bianconero sullo svizzero: “Ha fisico, personalità e affidabilità. Dovrebbe solo segnare di più. Ma nella gestione del pallone a centrocampo è più incisivo del francese”“E’ un giocatore giovane e di personalità. Me lo ricordo bene nella gara contro l’Italia: per la Svizzera è stato indispensabile. E a livello individuale, coi dovuti distinguo, mi ricorda Steven Gerrard – parole e musica di Massimo Mauro, centrocampista alla Juve dal 1985 al 1989, commentatore tv spesso spiazzante nei suoi giudizi, ma sempre lucido e competente -. E’ un centrocampista completo che sa giocare tanto nella sua metà campo quanto in quella avversaria. Dovrebbe solo fare qualche gol in più”. LEGGI TUTTO

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    Nani: “Venezia, ti porto gol e mentalità per restare in A. Cresceremo tanto”

    Il portoghese: “Sono qui per rimettermi in gioco dopo la Lazio: con Inzaghi non ho avuto chance ma si capiva già che era un tecnico da top club”Luís Carlos Almeida da Cunha, per tutti Nani, non ha bisogno di presentazioni: ha vinto tutto con lo United e l’Europeo con CR7. Poi è andato a fare la stella negli Usa. Ma per certi campioni la voglia di grande calcio non passa mai. LEGGI TUTTO

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    Juve, Gatti il simbolo del progetto grande blocco azzurro

    Il club bianconero, sulla linea di Chiesa, Locatelli e Co., prosegue con la strategia degli acquisti di giovani talenti italiani: Zaniolo e Cambiaso fra i prossimi obiettiviC’è un elemento che ha sempre contraddistinto e unito tra loro i cicli della Juventus: l’italianità. La Signora è storicamente il principale riferimento della nazionale azzurra, una tradizione che si è rinnovata sempre con grande naturalezza dalle parti di Torino, proprio per la volontà del club di valorizzare più possibile i calciatori del nostro Paese. L’ultimo acquisto di Gatti – difensore rivelazione della Serie B, classe 1998 – riporta proprio a quel modus operandi che tende ad anticipare le altre sui profili futuribili in azzurro. LEGGI TUTTO

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    Casa, parchi e musei: Inzaghi e Pioli si godono Milano (a 3 chilometri di distanza)

    Vicini di casa, proprio vicini. Non nello stesso quartiere magari, ma abituati a passeggiare per il centro di Milano. Riservati però, amanti della vita in famiglia e delle comodità di una bella casa. Simone Inzaghi e Stefano Pioli sono divisi all’anagrafe da dieci anni, ma in comune hanno molto più di quanto si possa immaginare. A cominciare dalla capacità di diventare speciali conservando la normalità. LEGGI TUTTO