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    “Pioli e la musica, Allegri e il basket. Mi hanno allenato entrambi e ve li racconto”

    Andrea Lazzari ha avuto entrambi gli allenatori di Milan-Juve: “Stefano un gentleman meticoloso, Max fumantino che legge alla perfezione la gara, entrambi top nella gestione del gruppo” Metti una mattina a Key West, Florida, il punto più a Sud degli Stati Uniti. Grandi incontri a colazione: Stefano Pioli, sua moglie e un ragazzo con la tavola da surf. Così fissato da andare a caccia di ‘spot’ in giro per il mondo. “Mister!”, gli urla. E Stefano lo riconosce al volo. Gli torna in mente il suo mancino. Il ragazzo si chiama Andrea Lazzari e ha 400 partite tra i pro’: Cagliari, Udinese e Grosseto con Pioli, annata 2007-08, 8 gol. Saluti di rito, poi l’invito: “Vuole venire a fare surf”. Pioli sorride. “Stavolta passo, ma poi dimmi com’erano le onde”. L’ultimo incontro tra ‘allievo’ e maestro è andato così. E stasera Andrea sarà davanti la tv a guardare Milan-Juve, con l’occhio sulle due panchine: due anni con Allegri a Cagliari, uno con Pioli in Toscana in Serie B. “Ora ve li racconto io”. LEGGI TUTTO

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    Manzini: “Amavo Mazzola, ma oggi il calcio è degli agenti. Il mio mito? Panatta”

    Lo scrittore: “Il successo? Significa che la gente ti dà retta. E quindi, oltre a essere un giusto premio, fa un gran piacere. Da giovane sognavo di fare l’autore teatrale”Dall’innamoramento alla sfiducia. Può succedere a uno che vive di passioni. Antonio Manzini è l’inventore di Rocco Schiavone, il vicequestore fuori dagli schemi, che agisce spesso in proprio e se ne frega del potere e del sistema. Lo scrittore romano alla figura di Rocco ha dedicato una decina di libri (tutti pubblicati con Sellerio) e nel 2016 la Rai quel personaggio lo ha pensato per la tv con l’interpretazione dell’attore Marco Giallini, romanista come Manzini. Che è di Roma, ma alle elementari tifava Inter. “Ero innamorato di Sandro Mazzola – racconta Manzini –. Avevo il suo poster in camera, la sua maglietta. Lui portava i baffi, mi piaceva per quello, ma soprattutto era bravissimo”. LEGGI TUTTO

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    Inter, meno furia e più concretezza. Inzaghi fa leva sulla sicurezza dei forti

    Di pazzo nell’attuale Inter c’è poco o nulla, anzi, è rimasto qualcosa di “contiano” nella capolista. Ora un febbraio di fuoco attende i nerazzurri Missione compiuta, l’Inter capolista scatta avanti e assiste a Milan-Juve con un +5 e una gara in meno. Il 2-1 sul Venezia è sofferto, ma pesa soprattutto in prospettiva derby. I nomi sulle spalle dei nerazzurri erano in cinese, niente di strano con Zhang presidente. Ma la lettera chiave per i nerazzurri è la D dell’alfabeto latino. D come dominio, D come Darmian, autore del cross che ha portato all’1-1, D come Dumfries, ancora una volta determinante con la pennellata del 2-1, D come Dzeko, consumato match-winner in una serata nata storta. L’Inter fa il suo dovere, dall’alto dei suoi 32, diventati 35, punti di distacco dal piacevole Venezia. A fatica, okay, eppure si porta a quota 53, il numero del famoso Herbie, il Maggiolino tutto matto. LEGGI TUTTO

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    Milan, chi è il gigante Lazetic: lo manda zio Nikola, studierà da Ibra

    I rossoneri scommettono sul 18enne della Stella Rossa: 3 milioni più bonus, si chiude martedì. Per la difesa Bailly resta il nome in poleMarko è destro, non è mancino come Dusan. Basta questo per dire che Lazetic sarà l’anti-Vlahovic? L’ultima recluta per l’attacco del Milan arriva dalla Stella Rossa di Belgrado (non dal Partizan) e proprio ieri ha compiuto 18 anni. La trattativa per il suo acquisto è alle battute finali: costo 3 milioni di euro più bonus, in via Aldo Rossi contano di chiudere l’operazione già martedì. Si sprecano i paragoni con il goleador della Fiorentina (pescato da Corvino alla sua stessa età), soprattutto dalle parti di Belgrado. Invece a Casa Milan sono molto più cauti, preferiscono tenere un profilo più basso. LEGGI TUTTO

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    Juve, otto giorni per una punta: Vlahovic in testa, alternativa Martial

    La grande partita dei bianconeri si gioca in attacco: ecco il punto della situazione. Molto però dipende dalle usciteAlle 22.45, minuto più, minuto meno, la Juve guarderà il rettilineo finale, come un ciclista a Sanremo. Mancheranno otto giorni alla fine del mercato e il campionato, comunque sia andata a San Siro, a quel punto sarà un pensiero sullo sfondo. LEGGI TUTTO