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    Nuove regole sui prestiti: ecco come cambieranno le rose di Serie A

    La durata dei trasferimenti sarà di 6 mesi o di un anno. Ogni società non potrà accogliere o cedere più di 6 giocatori (esclusi gli Under 21 e i membri del vivaio). Tra i club che oggi ne risentirebbero ci sono Atalanta, Sassuolo e Verona. Rischi anche per Juve e Milan Crescita dei giovani, equilibrio competitivo e prevenzione di spostamenti di massa di calciatori in un unico club: sono stati questi i criteri che hanno guidato la Fifa nella stesura delle nuove regole sui prestiti. Si tratta di limitazioni per evitare l’abuso di questo tipo di formula, che entreranno in vigore dal 1° luglio. La durata sarà di 6 mesi o di un anno, non di più, e non sarà consentito cedere a titolo temporaneo più di tre giocatori alla stessa squadra né riceverne. Nel complesso, una società non potrà avere o cedere più di 6 giocatori in prestito, ma in questo conteggio non saranno considerati gli Under 21 e i calciatori cresciuti nel proprio settore giovanile. Quest’ultima disposizione sarà introdotta in modo graduale: dalla prossima stagione il tetto sarà fissato a 8 giocatori, poi nel 2023 si passerà a 7 e nel 2024 si raggiungerà l’obiettivo fissato. Infine un calciatore già in prestito ad un terzo club non potrà essere ceduto a sua volta con questa formula. Cambiamenti importanti, dunque, che sconvolgeranno le dinamiche abituali del calciomercato: diminuiranno radicalmente, ad esempio, i trasferimenti in prestito con obbligo di riscatto che condizionano o semplicemente ritardano un acquisto a titolo definitivo. LEGGI TUTTO

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    Inter, due buone ragioni per prendere subito Kostic

    L’esterno dell’Eintracht piace da tempo: sarebbe un bel colpo anche in ottica futura e consentirebbe a Inzaghi di risolvere un problema nel presente Restano pochi giorni, una decina soltanto, poi si chiuderà anche questa sessione di mercato. Un mercato, quello di gennaio, considerato per definizione “di riparazione”. LEGGI TUTTO

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    Inter: Kolarov verso l’addio al calcio già a gennaio

    L’Inter per adesso ha bloccato il trasferimento di Sensi alla Sampdoria ma non è l’unica notizia di giornata. Da viale della Liberazione, infatti, si aspettano un’altra novità da qui a fine mese e riguarda un calciatore attualmente a disposizione di Simone Inzaghi. Parliamo di Alexander Kolarov, con cui c’è un dialogo costante e quotidiano, anche perché il serbo è anche uomo di fiducia di Simone Inzaghi. ADDIO A GENNAIO – L’ex Lazio non ha ancora comunicato una scelta netta ma stando a quanto filtra da Appiano Gentile, in questo momento sarebbe seriamente intenzionato ad appendere gli scarpini al chiodo già a gennaio . Questo il messaggio recapitato all’Inter, anche se non si tratta ancora di una scelta definitiva ma di un’opzione preferita. C’è ancora qualche giorno per pensarci, per lui non mancherà la proposta di Inzaghi, pronto ad offrirgli un posto nel proprio staff.  LEGGI TUTTO

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    I contatti con Ristic e quel blitz di Lucci a Firenze: i retroscena della trattativa Vlahovic

    Cherubini tiene d’occhio il serbo sin dai tempi del Partizan, è l’unico nome che risolverebbe problemi a corto e lungo termine e si prepara a giocare d’anticipo. E visto che Kulusevski piace da morire a Italiano… La corte della Juve a Dusan Vlahovic si rinnova da tempo. La stima di Federico Cherubini per il calciatore risale agli anni in cui il dirigente bianconero si occupava esclusivamente di giovani e l’attaccante serbo cominciava a farsi apprezzare a suon di reti, già con la maglia del Partizan prima di giungere alla Fiorentina per scelta di Pantaleo Corvino. LEGGI TUTTO

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    Il Camogli, i gettoni del telefono e Tokyo: tutta la storia di Pioli alla Juve

    Era promesso all’Inter, ma una sosta in autogrill deviò il destino. Dal miliardo per l’acquisto alla Coppa Intercontinentale, i tre anni (non indimenticabili) in bianconero dell’allenatore del Milan Galeotto fu il Camogli. Il più vintage dei panini da autogrill – due fettine di Emmenthal e una lingua di prosciutto cotto stretti nella morsa oleosa della focaccia, senza nemmeno la consolazione di una generosa foglia di lattuga a cui accoccolarsi – nell’estate del 1984 costituiva un ribaldo tentativo con cui l’Italia in viaggio sulle autostrade replicava all’invasione dei McDonald, che spuntavano come chiese in tutte le piazze italiane. Fu per un Camogli che il destino del giovane Stefano Pioli cambiò direzione, così, improvvisamente, come spesso capita nella vita. LEGGI TUTTO

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    Zambrotta: “Milan da scudetto, Juve da Champions. Ma tenga Dybala, all’Inter non lo vedo…”

    Il doppio ex legge la grande sfida: “Con l’organico al completo Pioli se la gioca fino alla fine per il titolo. Il cammino dei bianconeri per il quarto posto non è proibitivo, ma manca qualche gol…” Milan e Juve sono i grandi amori calcistici di Gianluca Zambrotta. Oltre cento presenze con il Diavolo, quasi quattrocento in bianconero, con sette titoli messi in bacheca fra Milano e Torino. LEGGI TUTTO