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    I segreti di Simeone: “Io, Napoleone, il gatto Coco, il Tai-Chi e l’odore della menta di Verona”

    Il bomber del Verona spiega a Sportweek i segreti di questa stagione super: “Faccio meditazione, ho imparato a respirare. Chiamatemi pure Cholito ma sono Giovanni, non il figlio di Diego…” Ogni giorno, tornato dall’allenamento, Giovanni Simeone si abbandona ai profumi della terra. Certo, un giardino da 4mila metri quadrati aiuta. Invece di stravaccarsi sul divano, joystick in mano e sparatutto sullo schermo, il centravanti del Verona lancia un fischio a Marvel, l’Australian Sheperd di un anno e mezzo che, mentre parliamo, corre dentro e fuori dalla casa colonica in collina che condivide, impegnandosi a far danni, col 26enne argentino, la moglie di lui Giulia e Coco, gatto di razza Ragdoll, e insieme vanno a passeggiare. “E, mentre cammino, scopro. Gli odori, i profumi dell’erba. Come quello di un particolare tipo di menta che mi hanno detto crescere qui. Non mi metto a pensare, non rimugino, non fantastico, non faccio progetti. Tutto il contrario: mi rilasso e osservo. Passo in mezzo alle vigne e agli alberi di faggio, sentieri che sono anche spirituali. La sera, se il cielo è illuminato e non c’è nebbia, guardo la città dall’alto. Mi piacciono i paesaggi: mi trasmettono tranquillità, la sensazione che davvero mi sto godendo le cose”. Se sia questo il segreto, o solo uno di tanti, del suo straordinario rendimento in campionato (nelle prime 17 giornate ha già raddoppiato il bottino dei gol segnati in tutta la scorsa stagione: 12 contro 6) lo scopriremo da qui a poco. Di sicuro, in questo momento Simeone è un personaggio-copertina, e non più, o non soltanto, perché rimane il figlio di Diego, uno scudetto con la Lazio e una Uefa con l’Inter (tra l’altro) e oggi allenatore dell’Atletico Madrid campione di Spagna. LEGGI TUTTO

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    Inzaghi in Gazzetta: “Da Brozo a Dzeko: così il mio calcio libero fa volare l’Inter”

    Il tecnico dell’Inter: “Marcelo firmi subito, Edin l’ho voluto la sera stessa dell’addio di Lukaku. Il Liverpool? Saremo pronti. Giusto guardare al mercato”Conticello-D’Angelo-Stoppini24 dicembre
    – Milano A Natale puoi fare tutto, anche invitare a casa Gazzetta l’allenatore che sta dominando il campionato. Simone Inzaghi gioca a Subbuteo, guarda le foto dell’Inter di Helenio Herrera, firma il Muro vicino ai più grandi. E poi racconta il suo calcio, due ore di rosa e di nerazzurro. LEGGI TUTTO

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    Nandez, il Cagliari ha fatto il prezzo. Ma all’Inter adesso interessa… Frattesi

    Giulini può accontentare l’uruguaiano con uno sconto del 30-40 per cento sulla clausola: scenari tra Napoli, Roma e Premier. Perché i nerazzurri guardano al centrocampista del Sassuolo per la prossima estate Una domanda è attuale a Cagliari, mai come in queste ore. Il quesito: il terzo uruguaiano della compagnia, al secolo Nahitan Nandez, cosa farà? Intanto, è rientrato a casa per le festività e tornerà in Sardegna per la ripresa del 28 dicembre. L’idea è quella di seguire Caceres e Godin, destinati a salutare nei prossimi giorni, ma è una sua volontà dallo scorso agosto. Ora bisognerà capire cosa ne pensa Giulini che forse ha intuito quanto sia complicato tenere gente con la testa altrove. Nandez e non solo perché c’è chi sta lavorando per il futuro: quello di Davide Frattesi è un nome intrigante nella lista dell’Inter, piace alle altre big e la Roma resta alla finestra. LEGGI TUTTO

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    Vi ricordate di Abel Hernandez? “Il giorno dell'addio Zamparini non mi rispondeva”

    L’ex attaccante rosanero si racconta: “Cavani un fratello maggiore, con Pastore tanti balli divertenti dopo i gol. Palermo mi fa ancora emozionare, facevamo paura a tutti” Noti subito i tatuaggi. Scritte, volti, numeri. Inquadrano storie. Sul petto ci sono i volti dei suoi figli, sul braccio la data del debutto con l’Uruguay, sulla coscia il 90 usato a Palermo. “Equipazo”. Abel Hernandez si palesa su Zoom in pantaloni corti e maglia a mezze maniche. LEGGI TUTTO

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    Attacco spento, infortuni e morale a terra: Spalletti ha tre problemi da risolvere

    Durante la pausa natalizia il tecnico sarà chiamato a dare nuova linfa alla squadra migliorando la fase realizzativa. Intanto incombe l’ostacolo Coppa d’Africa e bisognerà monitorare la situazione infermeria Un mese difficile. Dicembre ha appannato le prospettive del Napoli. La sera del 28 novembre, dopo il 4-0 del Maradona alla Lazio, gli azzurri erano primi in classifica a quota 35, con tre punti di vantaggio sul Milan e quattro sull’Inter. Poi, cinque partite che hanno frenato fortemente il passo della formazione di Spalletti. Il pareggio nella trasferta col Sassuolo e il colpaccio contro il Milan tra le sconfitte interne contro Atalanta, Empoli e Spezia. Domenica, con il successo del Meazza, il Napoli aveva riguadagnato il secondo posto, al fianco del Milan. Il k.o. di ieri sera ha fatto scivolare nuovamente gli azzurri in classifica. Ora sono terzi con appena un punto di vantaggio sull’Atalanta, mente sono tre le lunghezze di distacco dal Milan e ben sette quelle dalla capolista Inter. Un orizzonte completamente cambiato per gli azzurri nel giro delle ultime cinque giornate, quelle disputate nel mese di dicembre. LEGGI TUTTO

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    Inter, grandi manovre: rinnovi, cessioni e possibili colpi all’orizzonte

    La dirigenza nerazzurra lavora già alla squadra della prossima stagione focalizzando l’attenzione tra centrocampo e attacco: in ballo tre nomi in mediana e il nodo quarta punta. Per gennaio solo ipotesi low cost, ma giugno può partire una mezza rivoluzione La rosa è competitiva e, almeno nell’immediato, non c’è la necessità di grandi stravolgimenti. Questo il concetto espresso nei giorni scorsi dall’ad nerazzurro Beppe Marotta in vista delle prossime sessioni di mercato. Ma ciò non vuol dire che in casa Inter non si lavori per provare a rinforzare ulteriormente la squadra a disposizione di Inzaghi. Il tesoretto di 10-15 milioni messo a disposizione dalla proprietà per eventuali interventi a gennaio, frutto dei ricavi garantiti dalla Champions, offre al trio Marotta-Ausilio-Baccin un importante margine di manovra nel caso si presentassero occasioni a stretto giro di posta. LEGGI TUTTO