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    Vierchowod, duro tackle su Ferrero: “Non mi è mai piaciuto, ora la Samp è libera”

    Parole molto forti quelle utilizzate da Pietro Vierchowod – difensore della grande Sampdoria di Enrico Mantovani capace di vincere lo scudetto nel 1991 – nei confronti del patron blucerchiato Massimo Ferrero, arrestato quest’oggi dalla Guardia di Finanza. “Nessun dispiacere, anzi, almeno la Sampdoria si è liberata. Adesso spero che la Samp riesca a tornare una squadra vera e una società seria”, ha dichiarato a LaPresse.L’affondo dello Zar si conclude così: “Cattiva gestione? Non è una questione di gestione, ma di come ti proponi alla gente. A me non è mai piaciuto. La società era a sua immagine e somiglianza. Alla fine è una bella notizia”. LEGGI TUTTO

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    Come l'inchiesta sulle plusvalenze può cambiare il mercato della Juve

    Il profondo ricambio societario deciso prima dell’estate è stato il preludio di nuove strategie aziendali. Ora molto dipenderà dall’esito dell’inchiesta e dalle sue ricadute sul quadro economico del clubL’operazione “Prisma” procede, ma è prematuro prevedere dove e a quali risultati porterà. Ciò premesso è possibile fare qualche riflessione sul quadro generale in cui la Juve si sta muovendo, e non da quando l’inchiesta sulle plusvalenze è stata avviata. Il profondo ricambio societario deciso prima dell’estate e che ha investito la Vecchia Signora dai piani alti in giù è stato improntato ad una linea non solo di rinnovo degli uomini e delle cariche, ma anche delle strategie. A partire dal mercato, naturalmente. LEGGI TUTTO

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    L'infinita rincorsa di Ferrero, che prese la Samp gratis con un tesoretto di 65 milioni

    L’imprenditore apparve nelle cronache calcistiche all’improvviso, nel giugno 2014: le condizioni di favore strappate a Garrone, la gestione blucerchiata in autosufficienza, i guai delle altre aziende Massimo Ferrero appare nelle cronache calcistiche di soppiatto, nel giugno 2014, quando Edoardo Garrone gli vende la Sampdoria a zero euro. Non solo. Garrone ripulisce il club di debiti prima di cederlo, azzerando 23 milioni di esposizioni con le banche, e poi fornisce al successore un tesoretto di 65 milioni, attraverso una serie di versamenti in conto capitale, e assicura nei mesi successivi il rispetto dei pagamenti per mezzo di fideiussioni da 35 milioni della San Quirico. LEGGI TUTTO

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    Crespo: “Quella finale col Liverpool, un trauma mai superato. Ora una notte da grande Milan”

    L’ex attaccante argentino ritorna sulla Champions persa incredibilmente a Istanbul nel 2005: “Ricordo il gol di Maldini, la mia doppietta e poi quei maledetti sei minuti di blackout. Il 3-1, il 3-2, il 3-3…Pioli può fare l’impresa”Milan contro Liverpool, si riavvolge il nastro della memoria. È vero che c’è la finale di Champions vinta ad Atene nel 2007, ma è altrettanto vero che c’è quella di Istanbul del 2005: un dolore infinito, una sconfitta che nessuno aveva messo in conto. Hernan Crespo, di quella sfida, fu assoluto protagonista: una doppietta, una gioia pazzesca all’intervallo. E poi… “Dobbiamo proprio parlare di quella partita?” chiede un po’ innervosito l’argentino. È stato un momento buio, d’accordo, ma vale la pena di riviverlo anche per evitare che la storia si possa ripetere. “Il fatto è che per me quella finale fu un trauma. Mai del tutto superato, lo ammetto”. LEGGI TUTTO

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    Cosa non abbiamo capito in Italia di Patrik Schick

    Numeri impressionanti in questo avvio di Bundesliga, un gol straordinario all’Europeo, ma in Serie A qualcosa non ha funzionato Cosa non abbiamo capito, in Italia, di Patrik Schick, che oggi – è successo sabato – segna 4 gol in 20’, sia pure alla disastrata difesa di una squadra ultima in classifica con un solo punto conquistato, giocando peraltro nel Bayer Leverkusen, attuale terza forza della Bundesliga, ma insomma non proprio un’eccellenza del calcio europeo? Cosa non hanno capito, alla Samp e alla Roma soprattutto, di un giovane centravanti (ha ancora 25 anni e ha già lasciato la Serie A da due) che in Bundesliga ha segnato finora in stagione 12 gol in 11 partite, secondo solo a Lewandowski con 16, e realizzati tutti dentro l’area, dunque da prima punta pura, lui che ne aveva fatti 5 in 46 partite proprio alla Roma? LEGGI TUTTO

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    Dalle empanadas alla collezione di maglie: il Cholito raccontato dagli amici d'infanzia

    Parla chi ha visto crescere Simeone a Buenos Aires. Borrelli, ex centrocampista del River: “Ha tutto per andare al Mondiale”. L’ex compagno Fittaioli: “Potrà affiancare i migliori al mondo”. Villagra: “È sempre stato una grande persona” Certe istantanee non si dimenticano, anche se gli anni passano. “Era inverno, periodo strano in Argentina. Andammo a giocare un torneo a Miramar, poco meno di 500 chilometri da Buenos Aires. Simeone entrò in finale, segnò il gol decisivo e diventammo campioni”. Juan Josè Borrelli con la memoria va indietro nel tempo e se la ride. Ex centrocampista e oggi d.t. della squadra riserve del River Plate, è stato uno dei primi a vedere da vicino, con il pallone tra i piedi, il Cholito. LEGGI TUTTO