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    Radice, l'uomo del Toro scudettato, che seppe conquistare il cuore dei romanisti al Flaminio

    Il posticipo della 14a giornata richiama il ricordo del grande tecnico che ci ha lasciato 3 anni fa. Ai granata portò uno storico tricolore, in giallorosso propose un calcio spettacolare in un anno di transizione Nove anni e mezzo al Toro in due periodi diversi (1975-1980 e 1984-1988), uno soltanto alla Roma (stagione 1989-90). A Torino per scrivere di proprio pugno la leggenda, con lo scudetto granata e l’epopea di una squadra speciale; a Roma per lasciare lo svolazzo della propria firma a piè di pagina di una stagione strana, quella giallorossa, nata storta ma raddrizzata, perciò ricordata con molto affetto, come sempre teniamo nel cuore le stagioni tribolate che ci hanno fatto prima soffrire e poi gioire. LEGGI TUTTO

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    I mille pensieri di Allegri: quale sistema di gioco scegliere? Resiste il 4-4-2, ma col 3-5-2…

    Niente ritorno al 3-5-2, come sembrava, forse perché la batteria dei centrali difensivi non è abbastanza numerosa. Per ora non significa per sempre, ma nell’immediato la Juve rifarà base sul 4-4-2 o 4-3-3 “Per ora andiamo avanti con la difesa a quattro”, ha detto Massimiliano Allegri nella conferenza stampa alla vigilia della partita contro l’Atalanta. Niente ritorno al 3-5-2, come sembrava, forse perché la batteria dei centrali difensivi non è abbastanza numerosa. Per ora non significa per sempre, ma nell’immediato la Juve rifarà base sul 4-4-2 o 4-3-3. L’incertezza sui sistemi – dall’estate a oggi ne sono stati provati svariati – fa capire come l’Allegri bis non abbia ancora dato un’identità tattica esatta a un gruppo frastornato dalle rivoluzioni mancate di Sarri e Pirlo. Il problema principale riguarda il centrocampo: a due o a tre? Con quali linee guida? È un tema che condiziona e che crea un altro punto di fragilità, sugli esterni. Non perché i laterali juventini siano scarsi, tutt’altro, ma perché alcuni sono confusi, altri adattati, altri ancora risultano dispersi. LEGGI TUTTO

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    La versione di Mauro: “Chiesa sembra Nedved, occhio a Malinovskyi”

    L’analisi del big match: “L’Atalanta si muove a memoria, che coppia Zapata-Muriel ma l’ucraino può decidere in pochi minuti. Vorrei vedere Federico come Pavel con Lippi: dietro le punte e con massima libertà d’azione”La tattica contro l’aggressività. Juve-Atalanta non sarà solo questo, ma di sicuro Massimo Mauro è incuriosito: “Sarà molto interessante vedere se Allegri riuscirà a mettere in difficoltà Gasperini, a far diminuire la velocità dei nerazzurri come accadde al Chelsea nella gara d’andata di Champions. Di sicuro non basterà la Juve vista a Roma: serve di più, anche perché si giocherà a un ritmo alto. E la Juve dovrà adeguarsi”. LEGGI TUTTO

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    Recoba: “Io, tra Inter e Venezia. E ora sogno una squadra di mancini”

    L’ex nerazzurro ha salvato il Venezia nel 1999: “Marotta è rimasto come un tempo: preparato e umile. L’Inter è da scudetto e si vede la mano di Inzaghi”Doge a Venezia e amato signore anche a Milano: Alvaro Recoba oggi parla ai suoi due popoli. Nel 1999 in sei mesi salvò i veneti dall’acqua alta della B, ma fu solo una parentesi felicissima nella lunga storia d’amore con l’Inter. Per questo dall’Uruguay i pensieri del “Chino” vanno dritti al Penzo. LEGGI TUTTO

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    Ricavi, mercato, stadio: il piano di Elliott per la scalata all'Europa

    Le chance di qualificazione agli ottavi di questa Champions restano ridotte, ma il Milan ha dimostrato di poter tornare grande anche in campo internazionale. E la proprietà è pronta a supportarlo per il futuroMai sottovalutare il Milan in Champions League. Nemmeno quest’anno, nemmeno in quella che sembrava essere solo una stagione di acclimatamento nell’Europa più importante. Il colpo di Madrid ha dato al Diavolo una chance per restare in corsa nella Champions di oggi, ed è già un’ottima notizia. Ma il club è già al lavoro su quella di domani. Perché la missione della proprietà Elliott è chiara: riportare il Milan ai fasti di un tempo, unendo l’utile (aumentare il valore della società) al dilettevole (far gioire i tifosi rossoneri, che da troppo tempo aspettano di tornare protagonisti in Italia e fuori). LEGGI TUTTO

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    La supervalutazione di Pjanic e non solo: ecco le 42 operazioni sotto la lente

    L’elenco trasferimenti con plusvalenze sospette indagati dalla Covisoc dopo la verifica ispettiva della Consob, a cui si è agganciata l’inchiesta della Procura di Torino per falso in bilancio con sei indagati, tra cui Agnelli, Nedved e ParaticiEra di un mese fa, il 27 ottobre, la notizia dei fari accesi dalla Covisoc e dalla Procura della Federcalcio su una serie di operazioni di mercato con l’apertura di un fascicolo per plusvalenze sospette, nato da una verifica ispettiva della Consob. Qui si è agganciata l’inchiesta della Procura di Torino per falso in bilancio con sei indagati, tra cui Agnelli, Nedved e Paratici. Nella rete sono finite anche altre operazioni tra cui il trasferimento di Osimhen dal Lille al Napoli, ma su 62 operazioni attenzionate dalla Covisoc sono 42 quelle che riguardano la Juventus, con trasferimenti che hanno fatto circolare realmente delle somme molto inferiori ai benefici a bilancio che i trasferimenti hanno poi effettivamente prodotto. LEGGI TUTTO