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    Allegri, un passo avanti. Ma questa Juve cerca ancora un'identità

    Il tecnico non può più ignorare le difficoltà a concretizzare. Perché la prima regola dev’essere sempre non scoprirsi?Nessuna sorpresa se, dentro Cuadrado al posto di Rabiot, con Chiesa spostato a sinistra e due punte in verticale, la Juve ha fatto gol e vinto al 90’. L’espulsione di Milenkovic ha dato una bella mano, ma è legittimo chiedersi ancora una volta perché aspettare il finale per vedere una squadra più logica. Il paradiso non può attendere: la classifica è complicata, Napoli e Milan stasera possono riallungare a +16, e anche la Champions per ora è lontana con l’Atlanta che passa a Cagliari. C’è da vincere, vincere, vincere. Allora perché Cuadrado, o comunque un esterno di ruolo, non può giocare dall’inizio, invece di costringere Rabiot a compiti che lo escludono dalla manovra? LEGGI TUTTO

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    Le tre virtù di Spalletti, allenatore all’avanguardia

    Competenza, immaginazione e la capacità di creare un gruppo unito, gestendo la questione Insigne. Spettatore interessato, interessatissimo, al derby di Milano sarà naturalmente il Napoli. Che per godersi la sfida di San Siro, deve però prima pensare a dare il massimo, e soprattutto ottenere il massimo, dal confronto col Verona. Partita tutt’altro che facile, e non per i fantasmi dell’ultima giornata, ma perché Tudor – alla faccia di chi crede che subentrare in corsa sia un problema per qualsiasi allenatore – ha rivoltato la sua squadra, facendone una macchina da gol impressionante. LEGGI TUTTO

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    Oddo: “All'Inter toglierei Brozo”. Di Biagio: “Indimenticabili i gol nei derby”

    Due ex degli anni Duemila tra passato, presente e futuro. Il milanista: “Le due squadre si equivalgono”. L’interista: “Ibra sposta. Con i tifosi è un’altra cosa”Dopo Tassotti e Beccalossi, Ielpo e Zenga, colonne rossonerazzurre degli anni Ottanta e Novanta, cambiamo decennio, secolo e millennio, passando al Duemila. Tra amarcord e attualità, ci avviciniamo al super derby di stasera intervistando Massimo Oddo e Gigi Di Biagio. Cinque domande a metà fra passato, presente e futuro. LEGGI TUTTO

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    Il derby-show di Seedorf: “Credici Milan, sei da scudetto. Inter, ora serve il cinismo”

    Il doppio ex olandese presenta la grande sfida di San Siro: “Nerazzurri più esperti ma serve tempo. Kessie? Nessuno è insostituibile”Clarence Seedorf è un pezzo di storia del derby: nel 1999 inizia la carriera milanese nell’Inter (memorabile una doppietta alla Juventus); tre anni dopo, in rossonero, diventa l’uomo dei record. Aggiunge le due Champions vinte con il Milan a quelle già sollevate con Ajax e Real Madrid: unico giocatore ad aver conquistato la grande Europa con tre maglie diverse. Oggi parla tenendo a distanza due telefoni connessi con il mondo: vive il calcio, da ex giocatore e allenatore oltre che dirigente, con la passione di sempre, ma ci sono tanti altri argomenti che fanno parte della sua vita. LEGGI TUTTO

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    Adani: “I tagli di Leao possono fare male. Lautaro pensi ai gol”

    L’opinionista sul derby: “Una partita più importante per Inzaghi che per Pioli, scivolare a -10 sarebbe problematico. Calhanoglu? Non è ancora quello visto in rossonero, fatica a essere padrone dei tempi del gioco”Il derby è il derby, se poi Milan e Inter sono prima e terza, alle schermaglie cittadine si uniscono le ambizioni d’alta classifica e l’attesa aumenta a dismisura. Già lo scorso anno la partitissima di San Siro ha fatto rima con scudetto. All’andata vinse il Milan, al ritorno l’Inter che allungò fino al titolo tricolore. C’era Antonio Conte sulla panchina nerazzurra, mentre Hakan Calhanoglu aveva casa sulla sponda rossonera. Lele Adani è abituato a lucide analisi tattiche, ma stavolta iniziamo con un tema “emozionale”. Per il turco sarà una gara particolare: lo aspettano i fischi di quella che una volta era la sua curva e i duelli con i suoi ex compagni. LEGGI TUTTO