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    Inter, Eriksen via gratis? Prende quota il ritorno all'Ajax

    Capolinea, è ora di scendere. L’avventura di Christian Eriksen con l’Inter non vivrà un altro capitolo, la partita contro l’Udinese, del 24 maggio scorso, rischia di essere seriamente l’ultima in maglia nerazzurra. Una questione di regole, più che di salute, nonostante il danese stia pensando seriamente al ritorno in campo (L’agente nei giorni scorsi ha dichiarato: “Sta bene ed è in ottima forma”), non potrà farlo in Italia, dove non sono ammessi atleti con un ​defibrillatore cardioverter impiantabile. L’ex Tottenham dovrà continuare la sua carriera lontano dalla Serie A, dove le norme sono meno severe. DISPONIBILITA’ – Per questo con il passare delle settimane prende quota il ritorno all’Ajax, il club dove è cresciuto, che l’ha lanciato nel grande calcio. In Olanda potrebbe restare ad alti livelli anche con un ICD nel corpo, proprio come il suo amico Daley Blind. L’Inter, che lo scorso 30 giugno aveva Eriksen a bilancio ancora per ​18.3 milioni, non si metterà di mezzo. E’ pronta a liberarlo gratis, pur consapevole della minusvalenza che si andrà a creare. Il suo addio porterebbe comunque un risparmio alle casse del club, di almeno 20 milioni di euro (Eriksen guadagna circa 10 milioni di euro lordi all’anno fino al 2024). Di questi tempi una ventata d’aria fresca. LEGGI TUTTO

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    Juve, con Rabiot si perde una partita su due: il disastro dei parametri zero

    Il ritorno di Adrien Rabiot, dopo lo stop per la positività al Covid, è coinciso con due sconfitte per la Juventus, con Sassuolo e Verona. Con questo non vogliamo certo attribuire solo al francese la responsabilità dei due pesanti KO subiti dalla squadra allenata da Massimiliano Allegri, ma sicuramente Rabiot, in entrambe le occasioni, è stato fra i peggiori in campo. Mancanza di personalità e di carisma, e poca rabbia agonistica: i difetti ormai cronici dell’ex Paris Saint Germain, in particolare nei momenti caldi delle partite, diventano i problemi di tutta la squadra. IL DATO CATASTROFICO – In questa stagione, il classe 1995 di Saint-Maurice ha giocato nove partite delle 15 in cui è stata impegnata la Juve: il dato preoccupante è che Rabiot c’è sempre stato nelle 4 sconfitte dei bianconeri (Empoli e Napoli prima, Sassuolo e Verona dopo). Con lui in campo, la Juve ha perso 4 partite su 9, il 44,4%. In soldoni, con il transalpino in campo, la Juve perde una partita su due.PARAMETRO ZERO CON INGAGGIO SANGUINOSO – E’ un dato impressionante, se si penso anche al fatto che Rabiot ha un contratto fino al 2023 a 7 milioni a stagione, cifre per le quali ci si aspetterebbe che facesse la differenza in ben altri termini, rispetto a quelli attuali. Durante la conferenza stampa di settimana scorsa, il presidente Andrea Agnelli ha parlato della gestione dei parametri zero degli ultimi anni in casa Juve (compreso, quindi, Rabiot): “Dovrà esserci una gestione più sana dei parametri zero, chi chiede cifre enormi e le vede soddisfatte complica questo discorso”. Ecco, appunto.  LEGGI TUTTO

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    FINALE Youth League: poker della Juve allo Zenit. Atalanta k.o. con lo United

    Il tabellino di Juventus-Zenit:JUVENTUS (4-4-2) – Senko; Savona, Fiumanò [75 Citi], Nzouango, Turicchia [86 Cerri]; Mulazzi, Omic (C), Bonetti [75 Ledonne], Iling-Junior; Turco [64 Strijdonck], Chibozo [64 Maressa].  All.: A. BonattiA disp.: Scaglia, GalanteZENIT (4-2-3-1)  – Byazrov; Emelianov, Kasimov, Khotulev [46 Bykov], Sandrachuk; Zigangirov (C) [77 Mikhailovskii], Vasilev; Marianov [59 Khvastukhin], Kim, Kuznetsov [46 Saus]; Kotov [59 Belokhonov].  All.: K. ZyryanovA disp.: Pavlov, TroshchenkovArbitro: Enea Jorgji (ALB)RETI: 16 Iling-Junior rig.(J), 31 Mulazzi (J), 44 Chibozo (J), 61 Belokhonov (Z), 84 Strijdonck (J), 87 Khvastukhin (Z)AMMONITI:  16 Khotulev (Z), 41 Kim (Z), 56 Bonetti (J), 76 Emelianov (Z), 89 Kasimov (Z) LEGGI TUTTO

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    Champions League, le ultime: Juve, Chiesa al posto di Cuadrado. Zapata-Ilicic per Gasp

    Panchina: 96 Jungdal, 20 Kalulu, 46 Gabbia, 24 Kjaer, 5 Ballo-Tourè, 41 Bakayoko, 4 Bennacer, 33 Krunic, 27 Maldini, 11 Ibrahimovic

    Ballottaggio: Kessie – Bennacer 60% – 40%, Diaz – Krunic 60% – 40% 

    Squalificati: nessuno

    Indisponibili: Maignan (80 giorni),
    Plizzari (60 giorni),
    Florenzi (7 giorni),
    Messias (7 giorni),
    Rebic (da valutare),
    Pellegri (da valutare),

    Diffidati: nessuno

    Altri: nessuno

    Panchina: 1 Marchesin, 18 Manafà, 31 Nanu, 2 Cardoso, 28 Costa, 10 F. Conceicao, 11 Pepé, 30 Evanilson, 5 Marcano, 8 Uribe, 29 Toni Martinez

    Ballottaggio: nessuno

    Squalificati: nessuno

    Indisponibili: Wendell,

    Diffidati: Uribe

    Altri: nessuno LEGGI TUTTO

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    Marchisio: “Dov’è finito il Dna Juve? Sembra l’anno di Delneri”

    Claudio duro: “La rosa non è scarsa però manca identità e non si vede ancora il gioco: serve la scossa”Claudio Marchisio è nato Principino ma ha chiuso la carriera da piccolo zar. “La Juventus è stata la storia della mia vita – racconta l’ex centrocampista -, lo Zenit, dove ho giocato negli ultimi anni prima del ritiro, mi ha fatto vedere Claudio fuori dall’Italia”. LEGGI TUTTO

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    Sponsor cinesi in fuga dall'Inter: in pratica, resta solo Suning

    Le sponsorship regionali sono state una nuova fonte di ricavi durante l’era Zhang sfiorando i 100 milioni annui. Quest’anno, dopo l’ultimo recesso, gli introiti sono crollati Gli sponsor regionali, in particolare quelli asiatici, sono stati il segno distintivo dell’era Suning nell’Inter. Nel 2016 l’avvento del gruppo di Nanchino, gettando un ponte tra l’Oriente e Milano, ha propiziato l’attivazione di una ricca serie di contratti commerciali che hanno fatto lievitare il fatturato nerazzurro. Ma è stato un fuoco effimero, che si sta inesorabilmente spegnendo. LEGGI TUTTO

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    Paolo Cannavaro: “Napoli, è l'anno buono. Spalletti può davvero vincere lo scudetto”

    L’ex capitano azzurro: “È più forte anche del Milan e ha in Osimhen il suo primo difensore. Il nuovo tecnico è fondamentale: ha capito l’ambiente e ha messo in chiaro le cose nello spogliatoio”È stato il primo capitano del Napoli dell’era De Laurentiis a sollevare un trofeo: la Coppa Italia del 2012. Paolo Cannavaro anche se vive a Modena è legatissimo alla propria città: “E sono un tifoso che si sta divertendo tantissimo a seguire questo Napoli. E vi dico che…”. LEGGI TUTTO