Da giocatore Lorenzo Spagnoli non aveva né i tempi d’inserimento di Frattesi, né la corsa di Maxime Lopez. Ma con quel destro la metteva dove voleva. Telecomandato. Nel Cervia di Ciccio Graziani punizioni e calci d’angolo erano roba sua. Ricordate? E’ stato protagonista e vincitore della prima edizione del realty show ‘Campioni – Il Sogno’ andato in onda su Italia 1 nel 2004. Quando si sono spenti i riflettori Spagnoli ha continuato a lavorare nel mondo del calcio, diventando presidente di quell’Imolese dove in panchina, stagione 2018-19, c’era Alessio Dionisi. Sì, lui. L’eroe del Sassuolo che ha sbancato lo Stadium: “La sera prima della partita ho sentito Alessio per fargli l’in bocca al lupo – ci racconta Spagnoli in esclusiva a Calciomercato.com – e gli ho ricordato di quando tre anni fa guardavamo insieme le partite della Juventus in Champions”.Anche Dionisi è tifoso bianconero come lei?”Un po’ meno di me, diciamo simpatizzante. Il vero tifoso sono io”.E dopo la vittoria allo Stadium cosa le ha scritto?”Non l’ho ancora sentito, aspetto qualche giorno perché ora sarà invaso dalle telefonate. Lo voglio lasciare tranquillo, perché so quanto si impegna nel suo lavoro e adesso ha subito un’altra partita da preparare”.Cosa avrà detto ai giocatori nello spogliatoio?”Che tra pochi giorni c’è una gara ancora più difficile. Lo conosco, starà già pensando alla prossima partita cercando di riportare l’attenzione al massimo”.Da quanto vi conoscete?”La prima volta che ci siamo visti avevamo 16 anni: io giocavo nel Verona e lui nella Fiorentina. Ci fu anche la possibilità di diventare compagni di squadra perché i gialloblù stavano per prenderlo, ma dopo 10/15 giorni di allenamenti insieme le società non trovarono l’accordo e tornò a Firenze. Poi ci siamo ritrovati a Imola”.Facciamo un passo indietro, stagione 2018-19: Imolese ripescata in extremis in Serie C, lei presidente e Dionisi allenatore. Come lo scelse?”L’anno prima allenava il Fiorenzuola nel nostro stesso girone di Serie D. A fine stagione lo scegliemmo per fare il campionato di D, senza sapere che saremmo stati ripescati. Quando ci comunicarono che avremmo giocato in C mi chiamarono tanti agenti per propormi altri allenatori più esperti, convinti che non avrei tenuto Dionisi”.E invece…”Invece gli ho dato la massima fiducia, nonostante ancora non avesse neanche il patentino da allenatore e ci fu bisogno di una deroga per mandarlo in panchina. Credevo talmente tanto in lui che dopo qualche mese abbiamo firmato subito un rinnovo di tre anni”.39 anni Spagnoli, 39 anni Dionisi.”E uno in più di noi il ds Ghinassi, che è andato tante volte a vederlo col Fiorenzuola e l’ha scelto insieme a me. L’essere coetanei è stata la nostra forza, ci capivamo con uno sguardo”.Qual è la cosa che l’ha colpita di più di Dionisi?”Ovvio che anche le idee vincenti fanno la differenza, ma la qualità migliore di Alessio è l’intelligenza”.Tra tanti pregi avrà anche un difetto.”Ne ha tanti. Ma in questo momento così felice per lui preferisco tenermeli per me”.Si sarebbe mai aspettato un giorno di vederlo su una panchina di Serie A?”Non così presto, ma sapevo che prima o poi sarebbe arrivato. Ha una luce diversa rispetto agli altri, è un predestinato”. LEGGI TUTTO