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    Cos’avrebbe detto Maradona sul calcio di oggi?

    Diego domani avrebbe compiuto 61 anni, ma il suo ricordo e la fantasia che metteva in campo e nelle parole restano sempre vivi. Cosa avrebbe pensato della Superlega? Gli sarebbe piaciuta l’Italia del Mancio? E il Napoli di Spalletti? E Messi a Parigi? Chissà cosa avrebbe detto Maradona, cosa avrebbe pensato o fatto, chissà. Nell’imminenza di un compleanno che non ci sarà – il 30 ottobre Diego non compirà mai più 61 anni – e nell’anniversario di una morte – era il 25 novembre 2020 – che ha fissato per sempre un prima e un dopo e ci ricorda ogni giorno chi è stato il più grande di tutti; abbiamo provato a immaginare come avrebbe reagito El Pibe a fronte di quanto successo in quest’ultimo anno, tra fatti di cronaca pallonara indimenticabili e altri che saranno invece dimenticati. LEGGI TUTTO

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    Non solo Felix: ecco altri 5 Primavera che a breve vedremo in Serie A

    Sulla scia del 2003 ghanese che ha girato la partita della Roma contro il Cagliari, gli altri giovani già pronti per salire di livello Per dare la scossa alla sua Roma, sotto di un gol mercoledì a Cagliari, dopo 12’ di ripresa Mourinho ha messo in campo – preferendolo a Shomurodov, mentre Borja Mayoral era stato direttamente lasciato a casa – il ghanese Felix Afena-Gyan, centravanti e capocannoniere della Roma Primavera: non è entrato direttamente nelle azioni dei due gol che hanno ribaltato il risultato, ma ha dato la scossa alla squadra, scompaginando i piani di Mazzarri. Capita spesso, quando entra un ragazzo che gli avversari non conoscono, e finiscono inevitabilmente per sottovalutare: rimanendo a Roma era successo qualcosa di simile qualche mese fa con Ebrima Darboe, nell’ultimo colpo di coda della gestione Fonseca. Ma anche le altre squadre hanno ragazzi in rampa di lancio, pronti a dare una mano, quando gli verrà concesso l’esordio. LEGGI TUTTO

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    Milan, senti Nesta: “Scudetto? Occasionissima! E Ibra può giocare fino a 80 anni”

    “Nel club c’è grande chiarezza, in questo è stato bravo Maldini: si vince così. Tomori un top, e su Kessie…”Il Milan d’alta quota ha creato un’atmosfera caldissima nel tifo: sembrano i trentatré gradi di Miami, da dove osserva Alessandro Nesta. Il Milan che ambisce ai vertici in A e a piazzarsi stabilmente nella grande Europa può prendere spunto: in dieci stagioni da rossonero Nesta ha sollevato due Champions e altri tre titoli internazionali, due scudetti e altre tre coppe nazionali. LEGGI TUTTO

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    Napoli e Milan come nello slalom parallelo. Dettagli e calendario saranno decisivi

    Le due squadre in un testa a testa appassionante in questa prima parte di campionato. Più elettrici gli azzurri, più avvolgenti i rossoneri Il Napoli si è ripreso la testa della classifica, appaiando il Milan al vertice, in una partita che – non vuole essere irriverente – ha giocato, come succedeva da ragazzi, a una porta sola. Sì, perché il Bologna – peraltro condizionato dalle numerose e pesanti assenze – non ha avuto mai la possibilità di affacciarsi seriamente e concretamente dalla parte di Ospina, che in pratica non è mai stato chiamato in causa. LEGGI TUTTO

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    Il Milan si gode un ritrovato Tonali: mai così in forma dall'arrivo in rossonero

    Agli occhi balza quella giocata, in fase difensiva, sulla linea di fondo campo. Duello fisico, spallate per proteggere il pallone e crearsi spazio mentre accarezza il pallone con la suola. E poi, il guizzo, il dribbling, la giocata col tacco per lasciare sul posto il malcapitato di turno. In questo c’è tutto Sandro Tonali: fisicità, tecnica, strappo. E fiducia. Nei propri mezzi. E anche quella ricevuta dal suo Milan. Sì, perché è suo. Un po’ perché ha il cuore rossonero, un po’ perché ora detiene le chiavi del centrocampo. 

    Sandrino #Tonali che insegna calcio.pic.twitter.com/gOlsyzZGsh
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    Inter, occhi su Schjelderup: dal paragone con Dasmgaard al no alla Juve

    Testa sulle spalle, piedi interessanti. ​Andreas Schjelderup è l’ultimo talento del calcio norvegese, un ragazzo destinato a lasciare il segno come i più mediatici Haaland, Odegaard e Hauge. Dell’ex Milan condivide le origini, quel Bodo-Glimt vincitore del campionato nel 2020, che recentemente ha fatto tanto male alla Roma di Mourinho in Conference League, ma a differenza dell’attuale esterno offensivo dell’Eintracht Francoforte il ragazzo classe 2004 ha scelto di fare uno step intermedio. Niente salto immediato in una big, meglio passare per una piazza più piccola, che sa valorizzare i giovani.SOTTO OSSERVAZIONE – Per questo motivo ha detto no a Psv, Ajax, Juventus e Bayern Monaco, che hanno pensato a lui e l’hanno invitato a vedere i rispettivi centri di allenamento. ​Schjelderup ha deciso di accettare la proposta del ​Nordsjælland, club specializzato nella crescita di potenziali campioni come Kudus,​ Sulemana e Damsgaard, al quale è paragonato. Esterno offensivo in grado di giocare anche da seconda punta, a ​16 anni e 248 giorni ha fatto il suo esordio con i grandi. In questa stagione ha segnato 3 gol in 12 partite e il suo nome è finito nella lista del Guardian dei 60 giovani da seguire. Un profilo finito sul taccuino dell’Inter, che ha mosso i suoi scout per seguirlo da vicino. LEGGI TUTTO