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    La storia di Giuliani, primo italiano morto di Aids. Nell'omertà del mondo del calcio

    Campione d’Italia con il Napoli nel ’90, il portiere-Superman contrasse il virus e diventò un “fantasma”. Morì a Bologna a 38 anni nel silenzio del mondo del palloneSi moriva nel silenzio strisciante dei pregiudizi, tra maldicenze e cattiverie, stroncati da una malattia indicibile, che nessuno in quegli anni nominava, per paura e per vergogna. Si moriva di Aids, la forma conclamata del virus Hiv. Si moriva confinati nella solitudine con il peso di una colpa che non era tale, come avvenne per Giuliano Giuliani. Aveva trentotto anni, era stato un ottimo portiere con più di 200 presenze in A nella seconda metà degli anni 80 e al petto le stelle al merito dello scudetto e della Coppa Uefa, competizioni vinte con il Napoli di Maradona. LEGGI TUTTO

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    Danny, l'ex mancato che ha fatto la storia dello Zenit: “La Juve mi voleva, poi prese Diego”

    Parla il fantasista portoghese cresciuto a Madeira e amico di Ronaldo: “Sì, ha fatto bene ad andarsene”. Era in campo nei precedenti 2008-09, subito dopo il mancato approdo a Torino: “Con Luciano facevo l’interprete, che anni con Rosina e Criscito” Il suo italiano è da dieci lode e spiega perché: “Ero l’interprete di Spalletti!”. Lui, Daniel Alves Gomes detto Danny, fantasista girovago: nato in Venezuela, cresciuto a Madeira insieme a Ronaldo, bandiera a San Pietroburgo. Dopo dopo un centinaio di reti tra i professionisti si è ritirato nel 2018 e oggi fa il papà: “E il marito, sennò mia moglie chi la sente?”. Sorride. LEGGI TUTTO

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    Dzeko alfiere di un'Inter che diverte. Ibra impalpabile, altro stop per il Milan

    In Champions League i nerazzurri conquistano con forza ed esperienza un successo che vale oro. Ai rossoneri, dall’altro lato di Milano, non resta che fare i conti coi propri limiti per l’Europa che conta È stata una fantastica serata di Champions, con lo spettacolare inseguimento tra Liverpool e Atletico, la doppietta di Messi, la grande prova dell’Ajax e lo strepitoso gol – ne scegliamo uno solo – del giovane Vinicius. LEGGI TUTTO

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    Orsato e Juve-Roma, quando certe parole preoccupano più dei fatti

    Le decisioni corrette si possono spiegare, gli errori no. Servirebbe più chiarezza sulle linee di comportamento degli arbitri e un Var trasparenteMeglio non scambiare fiaschi (verbali) per fischi (sbagliati). Della discussa domenica arbitrale restano più preoccupazioni per le parole dette che per gli errori commessi. Sbagliare si è sempre sbagliato, e si sbaglierà sempre, e purtroppo ci sono situazioni per le quali il Var non potrà venire in soccorso, neppure quando il suo utilizzo sarà meno casuale di adesso. Meno normale è che il migliore arbitro italiano, fino a prova contraria, dimostri sconcertanti lacune nella conoscenza dei regolamenti. Sempre che sia così. Difficile crederlo. LEGGI TUTTO

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    Bernardeschi e De Sciglio rigenerati dalla cura Allegri. E la partita rinnovo si riapre

    Entrambi all’ultimo anno di contratto con la Juve, hanno trovato il rilancio già nei piani estivi col ritorno in panchina di Max e adesso in campo si giocano le loro carte. Il tema ora diventano le cifre L’eccellente e ambitissimo (oggi infortunato) Gosens sarebbe costato 40 milioni, non c’erano margini per provarci e – considerata la rigidità dell’Atalanta – neanche per pensarci. Così Allegri ha risposto “non c’è problema, teniamo i soldi per un’altra operazione, teniamo soprattutto De Sciglio in quel ruolo”. Bernardeschi era reduce da un grande Europeo e da dichiarazioni stizzite: avvertiva con Mancini la fiducia che non sentiva di avere nel suo club. La soluzione Allegri è stata quella di chiedere alla Juve di andare oltre la problematica vicenda dell’ultimo anno di contratto. E la Juve ha deciso di seguire quella scia, ora ci sono i risultati di una partecipazione convinta, proficua, la classica rotazione che farà bene alla salute. LEGGI TUTTO

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    Ha la 10 come Diego, è isolano ed esulta come CR7: Chi è Ambrosino, il baby bomber del Napoli

    Classe 2003, ha già segnato 4 gol in 5 gare e fa volare la Primavera di Frustalupi. Viene da Procida, lo allenava il padre e… Non festeggia solo la prima squadra, a Napoli: se Spalletti è primo a punteggio pieno, la Primavera di Nicolò Frustalupi è terza, alle spalle di Roma e Genoa, con gli stessi punti della Juventus, tre gare vinte e due perse. Ma le premesse erano diversissime: se gli ottimi risultati dei grandi sono il frutto di un processo di crescita continua, che dura da anni, la squadra dei ragazzi lo scorso anno giocava nella serie B della Primavera. E la retrocessione del 2019-20 non aveva sorpreso nessuno, visti i ben noti problemi del vivaio azzurro, che riesce a trattenere solo una minima parte della enorme mole di talenti nati in Campania. Il ricorso al mercato estero è inevitabile per tutti i club (il portiere polacco Idasiak è uno dei punti di forza della squadra), di recente si sta cominciando a pescare nella consorella Bari (l’attesissimo Mercurio, già a segno in C, Mane Balla e il cugino d’arte Hysaj) ma l’uomo copertina viene da Procida, ha un cognome particolarmente lungo – Giuseppe Ambrosino Di Bruttopilo – e i suoi gol stanno pesando più di quelli di Osimhen tra i grandi. LEGGI TUTTO

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    La Juve ci riprova, in Europa serve il pieno. Per la rimonta in Italia Allegri sa già come si fa

    Domani sfida lo Zenit. Per lo scudetto rispetto al 2016 ha il gruppo storico ma meno qualità e più avversariMassimiliano Allegri sostiene che servirà arrivare alla sosta di novembre per capire se la Juventus potrà rientrare nella lotta scudetto, ma i segnali di ripresa ci sono già, come dimostrano le quattro vittorie di fila in A. Domani i bianconeri affronteranno lo Zenit in trasferta con l’obiettivo di chiudere con netto anticipo il discorso qualificazione in Champions (sono primi nel girone a punteggio pieno) per potersi concentrare solo sul campionato. LEGGI TUTTO