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    De Rita e quel gol di Turone: “Alla radice c’è un sentimento forte”

    Il sociologo ex presidente di Censis e Cnel rivive la storica rete annullata alla Roma contro la Juve nell’81: “Alla radice c’è un sentimento forte, che riaffiora quando se ne parla.Le parole di Allegri o Mou? Credo che i tifosi pensino più al calcio giocato”C’è un tempo per tutto. Per seminare e per raccogliere, ma anche per alzarsi dal seggiolino di uno stadio esultando per una rete oppure, per la stessa ragione, sollevarsi più pacatamente dal divano di casa, magari a braccia alzate. Ecco, l’iconografia non è esattamente questa, ma Giuseppe De Rita, a 89 anni, forte del fatto di essere (anche) uno dei massimi sociologi italiani, ci racconta il calcio quieto dell’età avanzata, provando a spiegare gli eventi più sul filo del ragionamento collaterale, piuttosto che nel merito. Così, a quarant’anni dal celebre gol annullato a Ramon Turone in quello Juventus-Roma del 10 maggio 1981 divenuto leggendario proprio per questo, siamo qui a verificare come il calcio sia davvero romanzo popolare, che a volte può trovare il proprio alimento nel tempo che passa. LEGGI TUTTO

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    Adani gioca Juve-Roma: “Allegri non è cambiato, Mourinho sì”

    L’ex difensore presenta il big match di questa sera: “Bianconeri obbligati a vincere, uno stop riporta incertezza. I giallorossi invece sono all’inizio di un percorso, non hanno fretta””L’ultimo Juve-Roma me lo ricordo bene perché l’ho commentato dal vivo. Fu decisivo Cristiano Ronaldo, perché la partita la fecero i giallorossi, ma i campioni possono sempre decidere in ogni momento”. Lele Adani è un archivio vivente di memorie calcistiche, anche se da un anno all’altro sono cambiate parecchie cose dal Po al Tevere e la sfida ha di sicuro un sapore nuovo. CR7 è a Manchester, sulla panchina bianconera è tornato Max Allegri, mentre su quella giallorossa è sbarcato José Mourinho. Una rivoluzione, ma con un pizzico di restaurazione. “Mi aspettavo che dopo due anni Allegri si sarebbe ripresentato con una lettura calcistica diversa, invece è sempre lo stesso – spiega Adani -. Al contrario di Mou, che è cambiato nella proposta: prova a vincere, anche al costo di perdere. Roma-Sassuolo e il derby sono il manifesto di questa nuova filosofia, con cui produci tanto e concedi tanto, che tu vinca o che tu perda”. LEGGI TUTTO

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    Questo è un Milan cresciuto come gruppo. Inter e Inzaghi, certi difetti si pagano cari

    La banda di Pioli ha saputo reagire al doppio svantaggio e alle assenze. I nerazzurri per puntare allo scudetto non possono permettersi certi caliRe per una notte. Almeno. I cerotti non frenano questo Diavolo che scavalca il Napoli e continua a sognare. Eppure sembrava una giornata storta per Milano. Dopo la sconfitta dell’Inter, anche il Milan sotto di due reti dopo mezzora. LEGGI TUTTO

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    Franco Baresi: “Il Milan la mia ancora. Gullit o Van Basten? Marco”

    Su Sportweek parla la bandiera rossonera. Dall’esordio a Berlusconi, da Sacchi fino ai giorni nostri, a una squadra “che gioca il miglior calcio in Italia e non deve porsi limiti” Ventitré anni, dal ’74 al ’97, giovanili comprese, in una sola squadra, il Milan: 6 scudetti, 3 Coppe dei Campioni, 2 Intercontinentali, 3 Supercoppe Uefa e 4 italiane, il primo numero di maglia ritirato nella storia del calcio italiano (autunno del ’97). E poi ancora Milan, da allora a oggi, prima sulla panchina della Primavera e poi dietro a una scrivania, fino alla carica di vicepresidente onorario. Tutto questo è riassunto in un’autobiografia (Libero di sognare, Feltrinelli), scritta insieme all’amico Federico Tavola, docente universitario di Fisica, e, prima ancora, in un nome e un cognome: Franco Baresi. LEGGI TUTTO