consigliato per te

  • in

    Quando Juve-Roma era Del Piero contro Totti…

    Storia di due amici, mai nemici, che per 17 anni hanno dato vita a sfide emozionanti… C’è stato un tempo in cui Juventus vs Roma era Del Piero vs Totti. Un tempo lunghissimo – durato 17 anni, dalla prima volta nel 1995 all’ultima nel 2012 – una traiettoria che i due fuoriclasse italiani più straordinari di questo ventennio hanno riempito con le loro magie, celebrando l’appartenenza alla propria squadra ma – allo stesso tempo – riuscendo ad essere trasversali, se non amati almeno stimati da tutti a prescindere, al di là del tufo. Rivali, certo. Compagni di squadra in Nazionale, duellanti per la stessa maglia. LEGGI TUTTO

  • in

    Juve-Roma, quando con quella rovesciata pazzesca di Pruzzo “salvò il campionato”

    L’attaccante così commentò il gol che regalò ai suoi un ormai insperato 2-2. L’Avvocato Agnelli: “Un grande gesto atletico che, da solo, vale il prezzo del biglietto”Il mondo si rovesciò all’improvviso, il pomeriggio di domenica 4 dicembre 1983. Erano più o meno le quattro e mezzo quando un gesto fulmineo, figlio di una coordinazione che aveva del miracoloso, fece capire a tutti, a quelli che erano allo stadio Comunale di Torino e a quelli che trepidavano con l’orecchio incollato alla radiolina, che un’altra soluzione è sempre possibile, che il destino è nelle nostre mani (o nei nostri piedi, nelle nostre gambe, nella nostra testa…) e che c’è sempre tempo per raggiungere la salvezza, anche se ormai sta per scoccare il novantesimo minuto. LEGGI TUTTO

  • in

    Parolo: “Gli occhi, le costole, l'istinto e i confronti: perché Inzaghi è speciale”

    Il centrocampista era uno dei senatori della Lazio di Simone: “Iniziò come traghettatore, ora ha il record di panchine… Se qualcuno lo fischierà, sarà per troppo amore” Teloni scuri e poche chiacchiere. Il viaggio di Inzaghi è iniziato così: 5 aprile 2016, Norcia, Hotel Salicone. Un campo recintato sui monti dell’Umbria, lontano da tutti, in ritiro. “C’era qualcosa in lui…”. Marco Parolo era lì. Il primo scudiero. Oggi fa il commentatore per Dazn e si diverte, parla di pallone e fa domande ai vecchi colleghi, ma 5 anni fa era in campo per il primo allenamento di Inzaghi con la Lazio. LEGGI TUTTO

  • in

    Le pagelle di Crespo: “Immobile, velocità e gol. Dzeko è una sentenza”

    Hernan giudica le star di Lazio-Inter: “Il biancoceleste frenetico, lo trovi sempre in area pronto a colpire, è fantastico. Il nerazzurro più saggio, centravanti con visione da 10, preziosissimo per la squadra”Riflessioni sull’arte del centravanti. Hernan Crespo pesa Immobile e Dzeko. Terminali delle azioni, i due sono anche il riferimento delle squadre. Lazio-Inter dipende soprattutto da loro. L’ex grande attaccante dà i voti a quelli che saranno i protagonisti di Lazio-Inter, in campo oggi alle 18 all’Olimpico nell’anticipo dell’ottava giornata di Serie A. LEGGI TUTTO

  • in

    Quando la sosta diventa un tormento: Milan e Inter tra forfait e rientri all'ultimo

    La solitudine di Giroud e Dzeko: gli attacchi delle milanesi poggiano sulle loro spalle dopo le difficoltà che la pausa Nazionali si è portata dietro E la chiamano sosta… Guai a stuzzicare Pioli e Inzaghi sullo stop del campionato. La ripartenza per Milan e Inter, contro Verona e Lazio, è una corsa a ostacoli: pesanti forfeit a catena per i rossoneri, grane da calendario internazionale per i nerazzurri. Invece di un rigenerante riposo, l’intervallo tra la settima e l’ottava giornata si è trasformato in un tormento. LEGGI TUTTO

  • in

    Boga tra presente e futuro. Inter e Gasp alla finestra, ma il rinnovo…

    Ha vissuto mesi complicati, aveva chiesto di essere ceduto. Ma l’inizio del campionato ha mostrato un Jeremie Boga tornato sui livelli di un paio di stagioni fa. Un motorino imprendibile sulla fascia destra, un esterno tutto potenza, rapidità, dribbling. E assist, già tre quelli vincenti serviti ai compagni nelle prime sette giornate di Serie A. Per Boga è cambiato tutto, ma molto presto sarà il momento di prendere una decisione per il futuro.DA NAPOLI A GASP – Il suo contratto col Sassuolo, infatti, è in scadenza nel 2022. Le richieste di cessione dei mesi scorsi non hanno portato a offerte concrete da parte dei club interessati all’ex Chelsea, da Napoli e Atalanta a Marsiglia e Shakthar Donetsk, con uno sponsor d’eccezione come Roberto De Zerbi. Ma Giovanni Carnevali, l’amministratore delegato dei neroverdi, è un osso duro quando si parla di cedere i suoi gioielli pregiati e ha già un asso nella manica…L’OPZIONE – Entro il 30 aprile, infatti, il Sassuolo ha la possibilità di attivare unilateralmente il rinnovo di contratto del suo numero 7 fino al 2023. Un’opzione spesso utilizzata all’estero, soprattutto dal Chelsea, che ultimamente anche tanti club italiani stanno cominciando a prendere in considerazione. Scontata, al momento, la volontà dei neroverdi di far valere questa clausola, per prendersi più tempo e valutare con calma il futuro di Boga. Che ora è tornato super e non vuole fermarsi. LEGGI TUTTO

  • in

    Quando Weah dribblò tutto il Verona. Corini c'era: “Forse Leao può emularlo…”

    L’ex centrocampista, che quel giorno del ’96 era in campo a San Siro: “Provai a fermare George, ma mi saltò. Il resto è entrato nel mito”. Poi parla del pupillo Tonali: “Il vero Sandro è questo” “Sfortunato protagonista, possiamo dirlo”. Eugenio Corini si definisce così, ma alla fine lo dice col sorriso, senza prendersela. “Sono entrato in uno dei gol più belli della storia del calcio… dalla parte sbagliata”. Saltato in velocità dalla locomotiva George Weah, uno che il primo settembre del 1996 scrisse la storia con una progressione di 80 metri, dalla sua area e quella avversaria, cartolina di un Milan-Verona finito 4-1. “Eravamo a caccia del pareggio, poi lui prese palla nella sua metà campo e puntò tutti. Quando me lo ritrovai di fronte cercai l’anticipo”. Errore. “Avrei dovuto accompagnarlo, troppo veloce”. Quel gol ha un quarto di secolo, 25 anni, ma se ne parla ancora. Weah è diventato presidente della Liberia, Corini fa l’allenatore. E domani c’è Milan-Verona a San Siro. LEGGI TUTTO

  • in

    Lazio-Inter e il fantasma di Gresko che ritorna a ogni incrocio

    Lo slovacco è il simbolo del 5 maggio 2002, incubo per ogni tifoso nerazzurro. In carriere perse altri due scudetti, sempre a causa di rimonte clamorose all’ultima giornata Ei fu. Gresko. Siccome immobile, mentre Poborsky gli fuggiva via. Ed era ovviamente il 5 maggio, ed era un Lazio-Inter inciso a ferro e fuoco nella storia del nostro calcio. Ei fu: tempo remoto, anche se il passato non passa mai. Ei è, dunque. Un vecchio ragazzo di quarantaquattro anni che ha fatto pace con i ricordi e ha lasciato che il tempo asciugasse le ferite, ma se si volta non può fare a meno di vedere aleggiare un fantasma. E quel fantasma è lui. Ei sarà quindi, nei secoli dei secoli, perché il suo nome rimarrà sempre legato alla più inattesa, impronosticabile e incredibile delle sconfitte. LEGGI TUTTO