consigliato per te

  • in

    Barella-Inter 2026: rinnovo con la fascia e l'aumento tra due anni

    Passi in avanti per l’accordo: Nicolò è pronto a venire incontro al club che lo vede come leader del futuro. Il contratto varrà 25 milioni Filippo Conticello e Carlo Laudisa15 ottobre
    – Milano Una fascia ben stretta al braccio, una firma ben leggibile in calce: una cosa non è la conseguenza dell’altra, ma tutto si fonda nei sogni di Nicolò che stanno per diventare realtà. Nicolò Barella è pronto a prendersi definitivamente l’Inter sulle spalle, larghe più di quanto farebbero pensare quei 172 centimetri. E, in uguale misura, l’Inter è pronta a dargli il riconoscimento che merita dopo più di due anni di onorato servizio. Rinnovo lauto più attesa fascia da capitano: il destino di Nicolò è ormai scritto, anzi si procede a grandi passi verso questo orizzonte. L’orizzonte fa felici un po’ tutti, anche se servirà ancora tempo per dare sostanza alla forma. Di certo, l’avanzamento dei lavori è evidente perché i nerazzurri considerano prioritario blindare il loro gioiello forse più ammirato nel Continente, e perché Barella, interista di cuore sin da quando a memoria, è pronto a fare passi concreti verso il club. LEGGI TUTTO

  • in

    Marchisio: “Chiesa il compagno perfetto con cui giocare. E per Gigio…”

    Il Principino: “Donnarumma è un rimpianto, vorrei il rinnovo di Dybala”. E sui casi recenti di razzismo: “Combattiamolo nelle scuole”C’è stato un tempo in cui i giornali scrivevano di un possibile scambio tra Claudio Marchisio e Daniele De Rossi che – visto oggi – più che una trattativa di mercato sembra un falò di bandiere. Il Principino è rimasto alla Juve e a nessuno viene in mente di dubitare sul suo tifo nella partita di domenica sera. LEGGI TUTTO

  • in

    Perdere Theo è un guaio: in Europa solo due terzini sinistri portano più gol

    Nella classifica dei “gol più assist” da quando è al Milan, Hernandez è al terzo posto tra i pari ruolo. Tanto che Deschamps in nazionale ha dovuto ritagliargli uno spazioÈ il primo stop stagionale, ma sa tremendamente di beffa: prendere il Covid una seconda volta, risultando positivo da vaccinato, costringerà Theo Hernandez a perdersi alcune partite d’importanza cruciale, pur avendo fatto tutto il possibile per tutelare se stesso e il Milan. C’è poco da piangersi addosso, però: è successo, tocca solo sperare che la bassa carica virale si esaurisca in brevissimo tempo, consentendo il rientro non appena conclusi i dieci giorni di isolamento (il minimo, in questi casi). LEGGI TUTTO

  • in

    Milan, l'obiettivo per il futuro viene dalla Croazia: ecco Roko Simic per l'attacco

    Un nome da tempo sul taccuino del Milan. Giovane, di talento, a basso costo. Almeno fino a qualche settimana fa. ​Roko Simic è l’ultima novità del calcio croato, una speranza per una nazionale che da tempo cerca l’erede di Mandzukic. Ci vorrà del tempo per arrivare al traguardo, ma il 18enne attaccante ha già iniziato a bruciare le tappe. Con l’under 21 allenata da Igor Biscan sta facendo cose straordinarie, la conferma è arrivata martedì sera con la tripletta segnata all’Azerbaigian in un match di qualificazione all’Europeo di categoria. MILAN, UN SOGNO – Prima punta di 190 centimetri, è l’antitesi di papà Dario, che in Italia ha giocato con Inter e soprattutto Milan, con il quale ha vinto tutto, comprese due Champions League. Milan e Milano, dove Roko è nato, dove gli piacerebbe tornare per difendere i colori rossoneri a San Siro, come confessato in estate alla stampa croata: “Il Milan con la Dinamo Zagabria è il mio più grande amore. Sogno di indossare la maglia rossonera”. LEGGI TUTTO

  • in

    Joe Jordan: “Milan-Verona è la sfida dei ricordi. E il Diavolo è da scudetto”

    Il doppio ex: “Tanti talenti e un gran gioco L’Hellas si è rialzato: se sta bene, sa colpire”Spirito profondo della Scozia, simbolo dell’ultimo Milan casciavit, icona dell’Hellas che presto sarebbe entrato nella storia. Lo chiamavano lo Squalo (aveva perso quattro denti in uno scontro di gioco, a inizio carriera), il suo nome è Joe Jordan: “Sabato guarderò la partita in televisione. Non me la posso perdere. In campo ci sono i miei ricordi e vedere San Siro è sempre un’emozione”. LEGGI TUTTO

  • in

    Alle radici di Felipe Anderson. Tutto iniziò con uno scarpino mai restituito

    A 13 anni era la stellina del Desportivo Gaminha: il suo amico Maikon Alves, uno dei primi ad averlo allenato, ricorda i primi calci del brasiliano della Lazio “Felipe? Se lo senti, digli che ci deve ancora una scarpa!”. Non un gol, un assist o vecchi debiti in contanti, ma uno scarpino Nike mancino. “Si presentò al campo senza, capito? Uno era nella borsa, l’altro no, e già questo ti fa capire dove aveva la testa”. Tra le nuvole. “Implorai un suo compagno in panchina di prestarglielo”. Felipe Anderson aveva 13 anni ed era la stellina del Desportivo Gaminha, squadretta alle porte di Brasilia. “Il bello sai qual è?”. LEGGI TUTTO

  • in

    Il peso dello scudetto: la leggerezza del Napoli, Atalanta al top per chili e centimetri

    Pochi pesi massimi nella squadra di Spalletti che è in testa. La Dea domina, poi c’è la Juve. Inter e Milan ben bilanciateI pesi massimi stanno all’Atalanta. Come i Watussi. Nella lunga e appassionante sfida per lo scudetto, che vede coinvolte le solite sette squadre, Atalanta, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli e Roma, in rigoroso ordine alfabetico, la squadra di Gian Piero Gasperini ha un primato: è la squadra che “pesa” di più ed è pure quella più alta. Niente è dovuto al caso. LEGGI TUTTO

  • in

    Tavana: “Lancette, pasti, melatonina e luce: così Lautaro batterà il jet leg”

    L’ex medico di Milan, Torino, nazionali di atletica, sci e pattinaggio su ghiaccio: “Atleti ormai pronti a recuperare da voli lunghi. In aereo meglio non dormire. Quella volta che Marco a Tokyo disse ‘Me fa un po’ mal el ginocc'”Tutto dipenderà dalle risposte dell’interessato, ma anche contro la “sua” Lazio Simone Inzaghi sembra intenzionato a gettare nella mischia dal 1′ Lautaro Martinez malgrado il rientro in extremis dall’Argentina. Era già successo a settembre contro la Samp. Il Toro, dopo avere segnato, fece staffetta con Correa. Ma stavolta l’asticella si alza perché si gioca sabato alle 18 e non domenica alle 12.30. Per capire quali rischi si corrono in questi casi e i trucchi per ridurre i disagi da volo intercontinentale e jet-leg abbiamo sentito il dottor Rodolfo Tavana. LEGGI TUTTO