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    Mondiale ogni 2 anni e Superlega: il calcio è da cambiare, ma salviamo i campionati

    Le due proposte penalizzerebbero i tornei nazionali. Nascono però da esigenze urgenti e perciò non possono essere semplicemente liquidate come improponibiliSono scelte “orientate soltanto da interessi commerciali”. Questa l’argomentazione principale alla base della presa di posizione della Fifpro, Associazione mondiale dei giocatori professionisti, contro le proposte di riforma del calendario internazionale presentate dalla Fifa e incentrate sulla disputa del campionato del mondo ogni due anni, anziché quattro. “Interessi commerciali”. LEGGI TUTTO

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    All’Olimpico ci sono tre inni per la Roma: ecco perché

    Gli immortali successi di Venditti, la ballata di Conidi che piace a Mourinho: le note della passione giallorossa aumentano Gli inni, volendo, sarebbero anche di più, perché nel racconto delle canzoni che da sempre accompagnano la storia della Roma non si possono non nominare “Forza Roma Forza lupi”, di Lando Fiorini, o “Campo Testaccio”. E’ innegabile però come le due canzoni di Antonello Venditti, “Roma, Roma, Roma” e “Grazie Roma” siano la colonna sonora della squadra giallorossa e dell’Olimpico: la prima – al netto della querelle in corso in queste settimane con la Lega – suona prima dell’ingresso in campo dei giocatori, la seconda a fine partita quando arrivano i tre punti. Da qualche settimana, però, gli inni sembrano diventati tre. LEGGI TUTTO

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    Il paradosso di Sarri: perché ha conquistato il derby ma non il cuore dei laziali

    Una squadra che vive di alti e bassi: ha battuto la Roma, vinto in Europa, ma è crollata a Bologna. Troppa discontinuità, poca identità: il feeling resta in sospesoTanti alti e bassi, ma scarsa identità. È questa la fotografia della Lazio di Maurizio Sarri, almeno nella sua versione iniziale. Paradossale l’andamento in stagione fin qui: una medaglia che da una faccia racconta di vittorie esaltanti e promettenti, su tutte quella dell’Olimpico contro la Roma di Mourinho, dall’altra che cela la sua versione peggiore, quella del 3-0 al Dall’Ara contro il Bologna. Come si spiega, quindi, un gioco di estremi così pronunciato? LEGGI TUTTO

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    Stadi riaperti e lotta al razzismo: serve una rivoluzione culturale

    Dall’ultimo episodio occorso a Koulibaly a Firenze fino a quello di Zoro, che abbandonò il campo 16 anni fa. Il ritorno del pubblico allo stadio non dev’essere una scusa, ma l’incentivo a cambiareIl rischio, davvero, è di tornare esattamente indietro di trent’anni. Già, perché trent’anni fa in Italia ci fu, per la prima volta, un’interrogazione parlamentare su un tema preciso: il razzismo nel calcio. Ma anche perché sedici anni fa, era il 2005 – con un coraggio pari all’esasperazione che stava provando – il terzino Zoro si fermò, prese il pallone, lo consegnò all’arbitro e si diresse verso lo spogliatoio. Non ne poteva più di “buu” e ululati: per lui lo spettacolo finiva lì. LEGGI TUTTO

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    Nunziatini, parla l'ex allenatore: “Lo vedo come interno di centrocampo. Mi ricorda…”

    Grosseto-Livorno andata e ritorno, in tutto tre ore di viaggio e poi l’allenamento, fatica e sudore. Così ogni giorno, con tanto sacrificio, ma senza pesi nel cuore, perché in quel tragitto, Francesco Nunziatini, rincorreva un sogno. Tre ore che andavano riempite anche e soprattutto studiando, in virtù di quel patto, chiarissimo, con la su famiglia: sì al calcio, ma senza trascurare la scuola. “Nel compilare la sua scheda da consegnare alla società, scrissi che aveva un solo difetto: quello di essere l’unico con certi valori nelle mia rosa di calciatori”.Di Francesco Nunziatini, parla così il suo ex allenatore ai tempi dell’Under 15 del Livorno, Stefano Brondi.“Ho cercato di inselvatichirlo, perché nel calcio e in generale nella competizione, serve anche questo. Era troppo educato anche in campo e quando commetteva un fallo un po’ più duro passava i successivi cinque minuti a chiedere scusa. Non serve, gli dicevo. Basta una volta, non devi rincorrerlo per scusarti. In campo si incontrano ragazzi scaltri, che arrivano da realtà complesse”.IL RUOLO – Un insegnamento che Nunziatini ha fatto suo, perché adesso scende in campo con tutt’altra sicurezza nei propri mezzi. Lo ha dimostrato anche contro il Real Madrid, quando ha  sistemato le sorti del match con un gol in rovesciata. Un colpo che neanche provi se non ti senti a tuo agio. Giocate pulite, ottima struttura e inserimenti, queste le migliori doti di Nunziatini, che durante il ritiro in prima squadra, con Inzaghi, non ha sbagliato niente. “Io credo sia un interno di centrocampo – spiega Brondi – perché ha tempi di inserimento perfetti e può contare su un grande stacco. Ha fatto tanti gol così. Poi è talmente umile che può ricoprire bene tutta la catena di sinistra, ma il meglio lo dà da interno. Qualche allenatore lo ha impostato anche da difensore centrale, ma più per camuffare delle falle della squadra, rischiando l’involuzione del ragazzo. Io invece non ho alcun merito, ho solo cercato di rispettare le sue caratteristiche, l’unico vero obiettivo che dovrebbero avere gli allenatori dei settori giovanili”. Un merito che in molti sottovalutano ma che invece i calciatori sanno riconoscere, considerando che lo stesso Nunziatini vede Brondi come l’allenatore che più lo ha migliorato. LEGGI TUTTO

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    Dietro lo sfogo social: così Alexis Sanchez e l’Inter si stanno allontanando

    Il post polemico del Nino, poi cancellato, dopo il mancato impiego contro il Sassuolo non è passato inosservato: il mal di pancia può essere il preludio a un addio anticipato Un improvviso sfogo social a turbare la serena navigazione della barca nerazzurra. Il polemico post di Alexis Sanchez sul proprio profilo Instagram, sganciato poche ore prima d’imbarcarsi verso il Cile per unirsi al ritiro della Roja, è piombato come un fulmine in casa Inter dopo la rimonta vincente (la terza consecutiva) contro il Sassuolo. Lo sfogo del Nino, evidentemente causato dal mancato impiego a Reggio Emilia, rivela un’insofferenza latente già manifestatasi qualche mese fa. LEGGI TUTTO

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    Tutto intorno a Dybala: i piani di Allegri per metterlo al centro della Juve

    La Joya rientrerà dopo la sosta, e Max è già al lavoro per renderlo la colonna portante del progetto bianconero. Seconda punta, falso nove o rifinitore, ecco come ha in mente di schierarloLe idee non gli mancano mai e quelle “strane” a volte fanno la differenza. Massimiliano Allegri ha battuto Chelsea e Torino senza l’attacco titolare (la coppia Dybala-Morata), inventandosi Chiesa centravanti e piazzando Bernardeschi nel delicato ruolo di rifinitore. LEGGI TUTTO

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    Tira di più, passa meglio, cresce in zona gol: è un nuovo Tonali anche nei numeri

    Lo studio di Soccerment certifica i progressi di Sandro rispetto alla scorsa stagione. E avendo “ereditato” i calci piazzati da Calhanoglu è diventato più pericoloso in fase realizzativaMilanello, 17 luglio 2021, amichevole Milan-Pro Sesto. Tutti gli sguardi cercano Paolo, Daniel e Christian Maldini, riuniti in pochi metri – con vestiti e colori diversi – per la prima uscita stagionale dei rossoneri. La prestazione di Sandro Tonali, nel 6-0 finale, passa abbastanza inosservata: la scena, in campo, se la prendono Leao, Bennacer, perfino il giovane terzino Kerkez con una doppietta nel finale. LEGGI TUTTO