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    Cabrini spinge i bianconeri: “Solo al 30% del potenziale, bisogna alzare l’asticella”

    L’ex difensore: “Allegri ha ragione: la squadra deve crescere ancora molto. A livello di singoli, Chiesa sta facendo la differenza”Tredici stagioni alla Juve, di cui è stato anche capitano. In maglia bianconera ha totalizzato 440 partite e 52 reti – niente male per un difensore! -, vincendo anche 6 scudetti. Campione del Mondo con l’Italia di Bearzot nel 1982, ha fatto parte di quello “zoccolo duro” che la Juve prestava all’azzurro e sul quale anche l’Italia ha costruito tante vittorie. LEGGI TUTTO

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    Il consiglio di Bergomi: “Inzaghi, insisti con Calha. Arma letale anche part time”

    “Il turco incide anche con i piazzati, ma non riesce a lavorare sui 70-80 metri. Con 5 cambi, staffetta ideale. Così Inzaghi svolta. E non dimentichiamo il precedente Luis Alberto”Le due facce di Calhanoglu iniziano ad accendere dibattiti anche sull’altra sponda del Naviglio. Dopo le 4 stagioni milaniste tra qualche gemma e molte pause, ora è il mondo interista a interrogarsi sull’Hakan intermittente come un faro. Regalare assist e gol come all’esordio contro il Genoa era impossibile, ma le ultime uscite hanno certificato poco lavoro in fase di non possesso, senza incidere anche davanti. LEGGI TUTTO

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    Bagni, orizzonti di gloria: “Squadra e Spalletti sono forti, forse è l'anno buono”

    Protagonista del Napoli anni 80 con Maradona: “Vincere aiuta a crederci, la squadra ha trovato un equilibrio. Gli ingredienti per tornare a festeggiare ci sono tutti” Lui sa bene come si vince uno scudetto. Anzi, lo scudetto, perché per la prima volta del Napoli, Salvatore Bagni è stato uno splendido protagonista insieme a Diego Maradona. Il suo carattere, la sua determinazione e anche quel pizzico di qualità nel trattare il pallone, hanno esaltato le stagioni del Napoli a metà degli anni ‘80. LEGGI TUTTO

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    Milan bello, in crescita e secondo… senza i centravanti

    I rossoneri sono dietro al Napoli con già tre scontri diretti alle spalle (Lazio, Juve e Atalanta) e rispetto alle altre big hanno giocato senza i loro numeri 9. Dove potranno arrivare con Ibra e Giroud? È stato presentato, giustamente, come il campionato degli allenatori. Grandi novità e grandi ritorni. È diventato, dopo le prime giornate, anche il campionato degli attaccanti. Dzeko si è subito inserito nell’Inter di Inzaghi e 6 gol rappresentano un bottino davvero invidiabile. Il Napoli è legittimamente in testa con la ritrovata vena di Koulibaly, l’apporto fondamentale di una diga come Anguissa e soprattutto con la forza travolgente di Osimhen. Vlahovic si sta confermando nella “nuova” Fiorentina e Immobile, con le sue 6 reti, sta cercando faticosamente di tenere in quota la Lazio e si è visto a Bologna quanto sia pesante la sua assenza. LEGGI TUTTO

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    Rimpianti, certezze e flop: undici spagnoli che hanno lasciato il segno in A

    Italia-Spagna di mercoledì sera, match valevole per le semifinali di Nations League, è l’occasione per ripensare a chi in passato – e chi invece oggi – è venuto dalla Spagna nel Bel Paese con la speranza di dare una svolta alla propria carrieraQuando sbarcano gli spagnoli in Serie A non sappiamo mai come prenderli, perché di fuoriclasse assoluti ne sono arrivati pochissimi (anzi uno: Luisito Suarez), di ottimi giocatori un paio (Luis Del Sol, Raul Albiol), con la pattuglia dei buoni interpreti più nutrita (Luis Alberto, Borja Valero, Alvaro Morata, Pepe Reina, Fabian Ruiz). Sul resto – al netto dei bidoni rimasti impressi nella memoria (Mendieta, De La Peña, Cesar Gomez) – meglio sorvolare. LEGGI TUTTO

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    Pioli risolve problemi: dal “falso nueve” alla gestione del caso Kessie

    Nonostante i dubbi legati al rinnovo del contratto ha dato fiducia all’ivoriano, che adesso è un giocatore ritrovato. E non c’è più la dipendenza dalla puntaÈ difficile trovare difetti a Stefano Pioli, ma è ancora più difficile scoprire nuovi motivi per spiegare la crescita del suo Milan, che ha appena strapazzato l’Atalanta al di là del punteggio. Eppure, proprio la lezione di gioco alla squadra di Gian Piero Gasperini ha evidenziato altri due meriti del tecnico, a livello generale e particolare, che vale la pena sottolineare. Il primo ci riporta alle tante discussioni sul “falso nueve” del grande Barcellona di Pep Guardiola. LEGGI TUTTO

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    Napoli, Milan, Inter e Juve: perché possono vincere lo scudetto (e perché no)

    Al momento la lotta per il titolo sembra una questione tra la squadra di Spalletti e quella di Pioli, ma non dimentichiamoci di Inter e JuveSeconda sosta per le nazionali, ridisegniamo la mappa del campionato. Un mese fa, nei giorni della prima pausa, faceva rumore l’ingolfamento della Juve. Un mese dopo la Juve è in riemersione, ancora lontana dal primo posto, ma risalente, con tutto il suo carico di giocatori forti e di gioco utilitaristico. È il motivo per cui non la escludiamo dalla corsa scudetto e anzi la consideriamo più candidabile al titolo di Roma e Fiorentina, che le stanno davanti. Oggi come oggi la Serie A sembra una questione privata tra Napoli e Milan, le prime due. LEGGI TUTTO

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    Kessie, il gelo fuori dal campo. Ma a Pioli questo Franck serve ora

    Mentre l’agente liquida l’argomento (“Il rinnovo? Chiedete al Milan…”), il giocatore a Bergamo è tornato – quasi – quello di sempre. E al tecnico può bastare cosìGelido lui, gelo fuori. Franck Kessie a Bergamo ha risposto nel modo migliore a chi accostava – praticamente tutti, a parte il suo allenatore – il suo nome alle turbolenze contrattuali. Anzi, le turbolenze in realtà sono finite da un pezzo e non è una bella notizia: in questi casi litigare e sbattere i pugni sul tavolo, ma proseguendo il dialogo, è cento volte meglio del blackout nelle comunicazioni. LEGGI TUTTO