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    Scudetto missione impossibile? Juventus, quattro motivi per crederci

    Con tante concorrenti per il titolo Max può provare a recuperare punti preziosi: i bianconeri hanno un tecnico esperto, la panchina lunga e lo zoccolo duro dell’ItaliaAi tifosi juventini il derby vinto nel finale evoca ricordi piacevoli ma soprattutto di buon auspicio: stagione 2015-16, i bianconeri battono il Torino 2-1 con un gol di Pirlo e da lì inizia la rincorsa al quinto scudetto di fila. È stato il più sofferto dei nove ma proprio per questo anche quello che ha regalato alla squadra più gioia. Dall’esperienza del tecnico alla panchina lunga, dal gruppo azzurro alle tante pretendenti al titolo: vi spieghiamo perché la Juventus può credere in un’altra rimonta. LEGGI TUTTO

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    Più rischi che punticini: così l'Italia diventa il Paese del gol

    La media di oltre tre reti a partita non lascia dubbi: più rischi per i difensori, attaccanti più attivi, spettacolo su tanti campi. Ma ancora manca il definitivo cambio di mentalitàSi ferma un campionato come sempre a due facce – tra chi festeggia e chi pensa alla sosta per ricaricare le batterie – con un unico dato oggettivo, inconfutabile: si segna tanto, tantissimo, sulla scia di quello che è già accaduto lo scorso anno. La media è addirittura di oltre tre reti a partita: un motivo di soddisfazione per chi, a differenza di ciò che sosteneva Brera, è convinto che il gol sia il momento di maggior spettacolarità di una gara. LEGGI TUTTO

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    Milan ai piedi di Brahim: la decisione sul riscatto e la formula del Real, la situazione

    Si scrive  Brahim Diaz, si legge talento puro. Il classe 99’ si è preso la numero 10 del Milan con quella presunzione, parafrasando Pioli, che devi avere a questi livelli. Maldini e Massara lo hanno sempre considerato un giocatore speciale, diverso dagli altri, in grado di reggere la pressione grazie a una personalità da campione. E i fatti stanno dando ragione alla dirigenza rossonera: Brahim, in questo avvio di stagione, si è preso la scena con 4 gol e 2 assist tra Serie A e Champions League. Il suo predecessore Calhanoglu è solo un lontano ricordo per i tifosi del Diavolo. Ascolta “Il Milan ai piedi di Brahim: due strade per il futuro, la verità sulle cifre e la formula con il Real Madrid” su Spreaker. LEGGI TUTTO

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    Roma, Pellegrini è solo il primo: da Zaniolo a Mancini, pronti altri rinnovi

    José Mourinho è stato accontentato: la sua Roma riparte, per il presente e soprattutto per il futuro, da un punto fermo come Lorenzo Pellegrini. Il rinnovo di contratto fino al 2026 è un segnale tangibile del desiderio della famiglia Friedkin di assecondare i desideri del suo allenatore e di dare stabilità ad un progetto che è soltanto agli inizi con la proprietà statunitense. Parallelamente all’opera di risanamento economico del club, il desiderio è di blindare i calciatore ritenuti strategici dallo Special One e presto potrebbero arrivare novità importanti in tal senso.DA BLINDARE – Gianluca Mancini, Bryan Cristante e Nicolò Zaniolo rappresentano le prossime situazioni che il responsabile dell’area tecnica Tiago Pinto ha intenzione di affrontare per tempo, con l’intento di archiviarle positiviamente in maniera molto rapida. Mourinho ha individuato nel difensore centrale e nei due centrocampisti i prossimi pilastri del suo ciclo nella Capitale e per tutti è previsto un significativo adeguamento al rialzo dell’ingaggio. Col nuovo tetto da 4 milioni di euro netti, più bonus, che rappresenta il premio per gli elementi ritenuti imprescindibili dal management giallorosso. LEGGI TUTTO