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    Passetto, tiro, Bertoni gol: 41 anni fa tornò a segnare lo straniero

    Con il suo marchio di fabbrica, la punizione, l’argentino della Fiorentina segnò una rete storica, la prima “non italiana” dopo la riapertura delle frontiere. E da lì in poi iniziò l’era di Falcao, Juary, Prohaska… Il primo gol straniero dopo la riapertura delle frontiere lo segnò Daniel Bertoni il 28 settembre 1980 e arrivò dopo un errore, un cambio di prospettiva e una premonizione. Al Comunale di Firenze si giocava Fiorentina-Catanzaro e già nel primo tempo Bertoni – su calcio di punizione – aveva colpito la traversa, cambiando il giro della parabola all’ultimo istante, ingannato da un movimento del portiere del Catanzaro Alessandro Zaninelli. LEGGI TUTTO

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    Zaccardo: “Io e quell'1-4… Ora è tutto diverso. E senza Ibra non sarà uno svantaggio”

    Il difensore aveva giocato nel vecchio Calderon quando perdendo male i rossoneri vennero estromessi dalla Champions. Adesso è un’altra situazione: “Diaz è in fiducia” L’ultima cartolina del Milan in Champions è stata per anni il poker dell’Atletico al vecchio Calderón. Marzo 2014, 4-1: rossoneri fuori dall’Europa dei top. LEGGI TUTTO

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    Julio Cesar: “L'abbraccio di Mou, l'urlo di Sneijder… Kiev nel destino, lì è nato il Triplete”

    L’ex portiere e il ricordo di una città simbolo della cavalcata 2010: “In Ucraina la svolta. E anche questa Inter può arrivare in finale”Dal nostro inviato Davide Stoppini28 settembre
    – Kiev (Ucr) Ok, prima la salute. Quattro novembre 2009, Kiev, Ucraina: è piena emergenza per colpa dell’influenza A, tanto che il governo ordina a tutti di andare allo stadio con la mascherina. Quattromilatrecentoquarantasei giorni dopo, c’è sempre l’Inter a Kiev: oggi lo Shakhtar, allora la Dinamo. Mascherine neppure a dirlo, qui i casi Covid sono segnalati in aumento. LEGGI TUTTO

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    Kessie, il rinnovo non arriva: ora non è il valore aggiunto del Milan

    AAA cercasi Kessie disperatamente. E’ quello che pensano Pioli e il Milan che in questo inizio di stagione hanno visto la versione sbiadita del giocatore ammirato lo scorso anno. Non è lui, inutile girarci troppo intorno. In mezzo al campo non è un fattore, non è più quel trascinatore devastante dal punto di vista fisico, sottoporta è stranamente impreciso, come dimostra il rigore sbagliato contro la Lazio. Niente di allarmante, la sua qualità è fuori discussione, ma è chiaro che ha bisogno di tempo per ritrovarsi, per tornare a essere un valore aggiunto. OSTACOLI – L’annata di certo non è iniziata nel migliore dei modi, per colpa degli impegni con la sua nazionale e di un infortunio, che hanno condizionato la preparazione e l’inizio del campionato. Prima l’Olimpiade, fino alla prima settimana di agosto, con la Costa d’Avorio eliminata ai quarti dalla Spagna, poi la lesione muscolare al flessore della coscia sinistra, che l’ha tenuto ai box per le sfide contro Cagliari e Sampdoria. A tutto questo va aggiunto il rinnovo che non arriva. La trattativa, come ricordato da Maldini, va avanti da una anno e mezzo, l’impressione è che il Milan non sia disposto ad alzare la sua proposta. Di fatto è un dentro o fuori per l’ex Atalanta e il suo agente, che non hanno ancora preso una decisione. Un pensiero fisso in testa, per uno che “vuole sistemare tutto col Milan” che ancora non l’ha fatto. LEGGI TUTTO

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    Ma l'Inter ha fatto bene a confermare Handanovic titolare tra i pali?

    Rispondono i giornalisti Gazzetta: Vincenzo D’Angelo dice di sì, perché “gli investimenti prioritari erano altri”; Mimmo Cugini è per il no, “i segnali c’erano e andavano ascoltati”La domanda è semplice: l’Inter ha fatto bene a confermare il 37enne Handanovic titolare tra i pali? Rispondono i giornalisti della Gazzetta: D’Angelo è per il sì, Cugini dice no. LEGGI TUTTO