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    L'oro delle panchine lunghe che cambia la corsa scudetto

    La Juve può contare nel grande numero di giocatori di qualità a disposizione. L’Inter ha più ricambi davanti che in difesa. Gasperini è un maestro delle rotazioni. Il Napoli perderà tre perni per la Coppa d’Africa: come se la caverà Spalletti? Nove mesi fa, Federico Chiesa era stato il trascinatore della Juve nella vittoria su un Milan che stava per girare la boa da campione d’inverno. Quel giorno di gennaio, l’attaccante bianconero aveva segnato i primi due gol nel travolgente 3-1 di San Siro. Il successo, in piccola parte simbolico, accendeva un riflesso sul futuro. Chiesa era stato capace di strappare il centro della scena a Cristiano Ronaldo, lasciando al portoghese uno spazio marginale, tipo carta da parati. LEGGI TUTTO

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    La febbre di Riva, la papera di Zoff: quando il Cagliari sbancò il San Paolo e corse verso lo scudetto

    Era il 26 ottobre del 1969, settima giornata di campionato. Il Napoli di Altafini e Juliano ospitò i sardi del filosofo Scopigno. Una partita segnata anche da un erroraccio del portiere friulano Il sole di Napoli scalda l’autunno, al San Paolo si gioca in maniche corte. Maglie attillate, calzoncini corti corti, calzettoni che sembrano armature. È l’abbigliamento del calcio di cinquant’anni fa che ha il potere di stimolare ancora la nostalgia, quando gli schermi di oggi si riempiono di orrendi colori e scritte come se le casacche delle squadre fossero le tavolozze di un pittore surrealista di basso livello. LEGGI TUTTO

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    Trent'anni dopo, un po' di aria nuova. Per l'Inter con la Dea è un match-verità

    Per ora si assiste a un avvincente balletto in testa alla classifica tra il Napoli, i nerazzurri e il Milan. Sorpasso e controsorpasso. È come tornare indietro di diversi decenni… C’era un tempo in cui nord e sud si “chiamavano” nel calcio come in quel programma Rai che affrontava la questione delle due Italie, settentrione sviluppato, meridione più depresso, attualissima purtroppo anche oggi. Juve e Roma si “chiamavano” nei primi anni Ottanta: era Platini contro Falcao. Poi toccò a Milan e Napoli nel finale di quel decennio, Van Basten e Gullit a sfidare Maradona e Careca. Con l’Inter di Matthäus terzo incomodo. Era uno spettacolo che coinvolgeva anche l’Italia non calcistica e affondava nelle nostre radici popolari. LEGGI TUTTO

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    Anguissa, il retroscena: la cifra del prestito e quei tentativi del Milan…

    Napoli sogna. Il primato a punteggio dopo 5 partite degli azzurri non è assolutamente casuale. Spalletti ha già cambiato la mentalità di una squadra che ora crede di potersela giocare fino alla fine per lo scudetto. La svolta si è materializzata con l’ingaggio nell’ultimo giorno di mercato di Frank Zambo Anguissa: arrivato quasi a sorpresa, tra la differenza dei tifosi, ma che invece ha impiegato solo tre partite per rivelare la sua straordinaria importanza all’interno della squadra. Porta equilibrio e regala forza al centrocampo, facendo giocare meglio anche i compagni di reparto. E pensare che è il prestito è costato solo 500 mila euro (con diritto di riscatto fissato a 15 milioni). Un’operazione low cost che rischia di spostare tanto da qui alla fine del campionato.Il DOPPIO RETROSCENA SUL MILAN -Con un innesto intelligente ed economicamente sostenibile, De Laurentiis ha restituito equilibrio agonistico e tattico al centrocampo azzurro. Appena si è presentata l’opportunità il direttore sportivo Giuntoli non si è fatto trovare impreparato: l’operazione è stata conclusa in 48 ore. Anguissa è arrivato in Italia con dodici mesi di ritardo: il Milan ci aveva provato nell’estate del 2020, con tanto di incontro in sede con gli agenti del centrocampista camerunese classe 95’. Anche nello scorso mese di agosto Massara era tornato a bussare alla porta del Fulham per capire la fattibilità dell’operazione. Ma nei piani rossoneri Zambo era l’alternativa a Bakayoko e tutti sappiamo com’è andata finire. Per la felicità di Spalletti che ha trovato il rinforzo ideale per la sua idea di calcio.  LEGGI TUTTO

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    Toni: “Juve, scudetto possibile. Con Dybala leader, il muro e un grande bomber”

    “Con la partenza di Ronaldo – è il parere dell’ex attaccante campione del mondo – Paulo non ha più alibi, deve dimostrare di sapersi prendere più responsabilità e segnare più spesso. La squadra ancora non ha trovato gli equilibri, troppi i gol subiti””Contro lo Spezia era importante vincere, e la Juve lo ha fatto. Però la squadra prende ancora troppi gol, e chi vuol vincere non può subirne così tanti. Dallo Spezia e non solo”. Parole e musica dell’ex campione del mondo Luca Toni, nonché prima Scarpa d’Oro italiana, pluri-capocannoniere in A e in B, in Bundesliga e in coppa Uefa. LEGGI TUTTO

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    Flachi, ritorno dall'inferno: “In campo, poi allenerò. A chi giudica rispondo col sorriso”

    Dopo 12 anni di squalifica (cocaina) l’ex Fiorentina e Samp torna in Eccellenza. “Ho chiesto di mettermi alla prova, ricevo tanto affetto. Voglio diventare allenatore, aiutare i ragazzi a non buttarsi via” Conta i giorni, Francesco Flachi. Non da oggi, ma ormai ci siamo quasi: poco più di tre mesi e tornerà in campo, a 46 anni. “Il 16 gennaio, per la gara del Signa (Firenze), in casa contro la Massese” la speranza dell’ex attaccante di Fiorentina e Sampdoria. Terza di ritorno del campionato toscano di Eccellenza. LEGGI TUTTO