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    Inter, con Perisic c'è distanza siderale, è caccia aperta a Gosens

    Ivan Perisic si è preso la corsia mancina dell’Inter, ma il futuro dell’esterno croato è sempre più lontano da Milano. Il contratto dell’ex Wolfsburg scade al termine della stagione e al momento non si registrano movimenti per discutere il rinnovo e dunque si va verso la separazione a giugno 2022, con la società che sta già progettando le prossime mosse: nei piani c’è l’acquisto di un titolare di livello, un corrispettivo di Dumfries sulla fascia opposta. E il nome di Robin Gosens resta in cima alla lista dei desideri.L’INTER C’E’ – Un gradimento non nuovo quello per l’esterno tedesco, diversi gli approcci tentati dall’Inter nel corso delle ultime sessioni di mercato con l’Atalanta che ha sempre tenuto duro sulla propria valutazione elevata. Non è una pista semplice, perché Gosens ha un contratto fino al 2024 e le parti hanno aperto un dialogo per un adeguamento legato alle ottime prestazioni dell’ex Heracles Almelo, ma Marotta e Ausilio non mollano la presa su quello che è ritenuto il profilo adatto per doti ed esperienza per un ulteriore salto di qualità sulla corsia mancina: con Perisic ai saluti i nerazzurri vogliono un nuovo esterno top, fari puntati su Gosens. LEGGI TUTTO

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    Dimarco, Augello & soci: i campioni se ne vanno? Facciamo tirare gli italiani

    La riscossa dei ragazzi che non c’erano all’Europeo e vogliono esserci ai Mondiali: dai due protagonisti di Samp-Inter alle reti di Politano ed El Shaarawy C’è la punizione mancina di Dimarco, di mestiere difensore in evoluzione e proiezione sulla fascia sinistra: va nel “sette”, nel posto dove chi gioca sogna di piazzare il pallone. Più tardi c’è il definitivo pareggio di Augello, anche questo col piede sinistro: raccoglie il cross di Bereszynski osservandone la traiettoria e pensando a quell’esecuzione con l’ombra che sembra staccarsi da terra, il tiro di collo, al volo, a occhi chiusi, come sognato: tutti sognano quel tiro. LEGGI TUTTO

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    Covid, Champions e quell’alleato speciale dell’Inter contro il Real

    Il big-match di domani ha una grande variante per i nerazzurri: il pubblico di San Siro Avrà un grande alleato – un rinforzo decisivo – l’Inter contro il Real Madrid. Già, perché la partita con la squadra di Ancelotti si presenta difficile, complicata, considerando la forza degli spagnoli che resta inalterata malgrado qualche assenza eccellente. Ma i nerazzurri, dicevamo, stavolta sanno di poter contare su qualcosa in più, di molto importante. LEGGI TUTTO

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    Pioli: “Giroud non ha i 90 minuti. Paura? L'abbiamo preparata bene”

    Sulle condizioni di Ibra, quanto pesa l’assenza e se ormai è difficile averlo sempre: “Zlatan non sarebbe sceso in campo dal primo minuto. Un’infiammazione al tendine può capitare dopo quattro mesi. Il campo ha dato fastidio, sperava di esserci e non abbiamo voluto prenderci rischi. Ci sono tante partite. Sto pensando a un Milan con Zlatan, lo voglio io, lui e gli altri. Abbiamo alternative, fa parte del gioco. Siamo preparati bene, devo scegliere tra Rebic e Giroud chi far iniziare e chi subentrare. Siamo coperti, dispiace, voleva esserci, ma lo rivedremo presto”. LEGGI TUTTO

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    Nazionali, una pausa devastante. La soluzione? Meno gare, più selezione

    La Juve si è presentata a Napoli senza i sudamericani e senza Chiesa. L’Inter a Genova ha dovuto rinunciare a Bastoni, ritornato con un infortunio che ha radici in Italia-Lituania. Se moltiplichi partite e competizioni è inevitabile che gli incidenti proliferino. Occorre sforbiciare…Bisogna rivedere il calendario, troppo denso. Lo dicono un po’ tutti, anche se Arsène Wenger, l’allenatore responsabile del settore sviluppo della Fifa, ha lanciato la proposta del Mondiale ogni due anni. LEGGI TUTTO

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    Friedkin-De Laurentiis, da Di Caprio a Verdone: è sfida anche al cinema

    ADL è il nipote del grandissimo Dino, Dan solo un omonimo di William Friedkin (il regista de “L’Esorcista” e de “Il Braccio violento della legge”), Quel cognome evidentemente era destinato a lasciare il segnoL’ultimo film di Aurelio De Laurentiis è stato “Si vive una volta sola”, con un tifoso profondamente romanista come Carlo Verdone nel doppio ruolo di regista e protagonista. Quello di Dan Friedkin, invece, doveva arrivare quest’anno ma la pandemia lo ha fatto scivolare al 2022. Si tratta di “Killers of the Flower Moon”, con un cast d’eccezione che svaria da Leonardo Di Caprio a Robert De Niro, passando per Martin Scorsese alla regia. LEGGI TUTTO

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    Quel gol di Barbuti che 35 anni fa rovinò la prima del Berlusconi milanista

    Era il 14 settembre 1986, Silvio aveva salvato il Milan dai debiti ma nel debutto da presidente a San Siro arrivò il k.o. con l’Ascoli. Poi l’addio a Liedholm, l’interregno Capello e la trionfale epopea di Sacchi Al giornalista della Rai che lo pressa in tribuna, il Franco Costa celebre per il cappello a tesa larga e per essere da anni l’ombra di Gianni Agnelli al Comunale di Torino; Silvio Berlusconi – esibendo a favore di telecamera il più televisivo dei sorrisi – confida che sta vivendo quella domenica come “il primo appuntamento d’amore”. E’ sinceramente emozionato. E quando – più tardi – vede la parabola del tiro del centravanti dell’Ascoli Massimo Barbuti beffare il portiere del Milan Giovanni Galli e finire in porta, si gira verso i suoi vicini di posto – c’è il nuovo a.d. Adriano Galliani alla sua sinistra – e li tranquillizza: “Ora pareggiamo, manca un sacco di tempo”. LEGGI TUTTO