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    Cagliari, Semplici già a rischio esonero? Prende quota l'idea Ranieri

    Un solo punto in tre giocatore, un gioco che stenta a decollare e la pesante da rimonta da 2-0 a 2-3 subita ieri a domicilio contro il Genoa. Sono ore di riflessioni in casa Cagliari per cercare di capire le ragioni di un avvio di stagione cosi deficitario. Il patron Tommaso Giulini è convinto di aver allestito una squadra forte, i risultati (al momento) non vanno di pari passo con le ambizioni. Ecco perché la posizione del tecnico Leonardo Semplici è già in discussione.AVANZA RANIERI- Allo stato attuale non sono previsti cambiamenti repentini, Leonardo Semplici sarà regolarmente in panchina domenica prossima nella sfida dell’Olimpico in casa della Lazio. Una sorta di ultima spiaggia per il tecnico toscano: in caso di brutta sconfitta allora il cambio in panchina diventerebbe quasi inevitabile. Attenzione al nome di Claudio Ranieri, sondato anche nel corso della scorsa estate. Un ritorno che sarebbe visto con entusiasmo dai tifosi rossoblu. In lizza per l’eventuale successione di Leonardo Semplici c’è anche Diego Lopez, ​ex difensore e capitano dei sardi, che da allenatore li ha già guidati nella stagione 2017-2018, subentrando dopo poche giornate a Rastelli e chiudendo al sedicesimo posto in classifica. LEGGI TUTTO

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    L'icona Tomaszewski: “Szczesny non si sente amato, pensi di lasciare la Juve”

    E’ un momento di grande difficoltà quello del portiere della Juventus Wojciech Szczesny, ancora protagonista in negativo nell’ultima partita contro il Napoli. Ad analizzare la situazione e a prendere una posizione in merito è stato l’ex leggenda della nazionale polacca Jan Tomaszewski, che ha parlato a Il Corriere della Sera: “Quello che sta succedendo a Szczesny non è normale e non è facile da capire. Mi sono fatto l’idea che i tifosi a Torino e in patria non lo amino troppo e lui sente questa cosa, mettendosi una grande pressione. Per un portiere non è mai un bene quando pensa eccessivamente, perché perde brillantezza e reattività. Io credo che adesso gli possa fare bene una pausa, sia con la Juve che in Nazionale. E in futuro deve pensare di lasciare Torino”. LEGGI TUTTO

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    Mourinho, il “top player” che deve dare la svolta al bilancio della Roma

    Dopo l’addio di Dzeko, il tecnico è il tesserato più pagato dal club giallorosso. A lui è stato affidato il progetto di medio termine di valorizzazione dei talenti da cui passa il destino dei Friedkin Quella di Mourinho è un’operazione-manifesto per la Roma di Friedkin. Dal punto di vista sportivo e da quello economico. Anzi, i due ambiti sono strettamente interconnessi. LEGGI TUTTO

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    Shevchenko: “Che Milan! E che sfortuna per Liverpool, Atletico e Porto…”

    L’ex bomber e il ritorno rossonero in quella Champions League che ha vinto: “Squadra cresciuta. Il girone è il più tosto, ma è così che si migliora”Tra le immagini del Milan sul tetto d’Europa restano scolpite quelle con la faccia di Sheva: l’espressione tesa prima del rigore alla Juve, la gioia del gol, l’urlo dentro l’abbraccio a Dida. La Champions che Andriy Shevchenko ha sollevato nel 2003 sta per riaccogliere il Milan, mercoledì a Liverpool. LEGGI TUTTO

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    Del Piero e il flop Juve: “Il problema è la testa. Idee e coraggio per svoltare”

    La bandiera bianconera: “Otto punti di distacco dopo tre turni non possono spaventare: chi ha più leadership deve venire fuori”La differenza, una delle differenze, è che ci metteva sempre la faccia. Quando le cose non andavano bene, e succedeva anche ai suoi tempi, Alessandro Del Piero non spariva. Al contrario: si presentava, parlava, spiegava. E con l’esempio dettava linee di comportamento che alla Juve seguivano tutti. Il capitano non è una fascia, ma un modo di affrontare le vittorie e le sconfitte. LEGGI TUTTO

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    Il calcio più bello lo gioca il Milan di Pioli. Ibra e Mou, due “dei” accanto a Spalletti

    Con la Lazio si è visto un Milan da scudetto. Non diciamo che lo vincerà, ma se saprà essere spesso ciò è che è stato nel primo tempo di ieri, ne perderà pocheIl calciatore che si sente dio è riapparso con puntualità evangelica: alla terza giornata. Zlatan Ibrahimovic è tornato, ha segnato e ha allargato le braccia come Cristo in croce. Non lo faceva da 175 giorni (21 marzo, con la Fiorentina); non giocava in Serie A da 126 (9 maggio con la Juve). Domenica ritroverà i bianconeri e si presenterà allo Stadium con 8 punti più del suo ex mister, Max Allegri. LEGGI TUTTO