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    Shakur Omar, l'ultimo gioiello scovato dell'Atalanta

    Se sei un attaccante e vuoi attirare su di te l’attenzione e i riflettori di tutta Italia quale può essere la via più rapida da percorrere se non quella di segnare, segnare tanto, e farlo per di più contro due delle formazioni più seguite e importanti d’Italia? Shakur Omar ha preso la via direttissima per il successo nonostante la giovanissima età e non ha alcuna intenzione di fermarsi anche perché la maglia che indossa è quella del settore giovanile più florido d’Italia negli ultimi anni, quello dell’Atalanta, che oggi è più importante perfino di quello dei due club contro cui si è scontrato finora.TRE GOL A INTER E JUVE – Massimo Brambilla, confermato al timone della Primavera della Dea è ripartito con una formazione praticamente ridisegnata rispetto al passato segno di un piccolo cambio di era, necessario dopo le ultime due tribulatissime annate vissute dal torneo giovanile più importante d’Italia. L’Atalanta è mediamente più giovane d’età e ha una rosa molto più variegata del passato con tante opzioni e frecce nel proprio arco. Una di queste è proprio il classe 2004 Shakur Omar che all’esordio contro l’Inter è entrato dalla panchina e con una doppietta (azione personale e tiro a giro prima e colpo di testa in area poi) ha rimesso in piedi una partita che vedeva i nerazzurri di Milano in vantaggio 2-0, e decisa a favore dell’Inter soltanto nel finale. Un risultato diverso rispetto al 4-2 inflitto ieri alla Juventus con Omar autore del gol dell’1-0 con una splendida azione palla al piede conclusa con un destro a giro sul palo lontano. LEGGI TUTTO

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    Dieci precedenti tra partenopei e bianconeri, compresa la sfida “fantasma” dell’era CovidNapoli e Juventus, fin dagli albori. Perché se la prima volta della Serie A dice alle due squadre di giocare l’una contro l’altra, in fondo è anche (ma poco) una questione d’affetto. Un affare di ricordi, sentimenti, sfide ad alta tensione tra grandi campioni e momenti epici. E in mezzo? Opere d’arte, rimonte clamorose, tradimenti mai digeriti e una partita fantasma. È il film di Napoli-Juventus in dieci scene cult. LEGGI TUTTO

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    La magia di Boskov, Inter stesa da Vialli e Mancini: Samp in Paradiso

    Il 30 dicembre 1990 in inferiorità numerica l’allenatore serbo rinuncia al libero e vira su un inconsueto uomo contro uomo capace di innescare il suicidio tattico di un’Inter troppo spregiudicata. 3-1 e incipit di un’annata da sogno Fu un ultimo dell’anno con i botti, nel vero senso della parola. Tre ordigni scoppiarono al Palalido di Assago, a Milano, e nessuno rivendicò l’attentato. A Bagdad il dittatore Saddam Hussein pronunciò un discorso talmente esplosivo da far tremare il mondo intero: paragonò George Bush Senior a Giuda. Le diplomazie, di qua e di là dall’Atlantico, si consultarono sul da farsi: lo lasciamo blaterare o interveniamo? LEGGI TUTTO

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    Pazzini, il doppio ex: “Samp-Inter, sfida tra 'vecchietti' col vizio del gol. Inzaghi senza Lukaku gioca meglio”

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    Dzeko senza limiti: muscoli d'acciaio e feeling con Inzaghi, è già l'Inter di Edin

    A 35 anni è intoccabile per la Bosnia e centrale in nerazzurro: domani a Genova la prima maglia dell’attacco sarà sua. Dall’amicizia con Kolarov al legame con Perisic: a Milano si è già inserito. Aspettando casa e famigliaC’è un segreto neppure troppo nascosto nella carriera di Edin Dzeko. Ed è il punto di partenza di ogni ragionamento. Prima dei gol, dell’intelligenza calcistica, della voglia di vincere in Italia, prima pure della classe dimostrata in lungo e in largo, c’è lo storico degli infortuni. Ed è un database quasi perfetto, per un calciatore che va per i 36 anni. LEGGI TUTTO

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    Le scelte della Juve e quelle di Allegri: Max dà una prova della sua forza

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    Nonostante le assenze sono tanti gli uomini che possono decidere il big match: in porta si cercano certezzeUn altro numero dieci argentino al Maradona? No, Dybala non c’è. Una sfida tattica preparata per settimane, con mosse e contromosse, soluzione create ad hoc e provate in allenamento? No, ci si è a malapena allenati una volta in undici. Questo Napoli-Juve non può essere considerata una partita normale, per capire chi davvero è più forte: assenze, calendari compressi, mancati allenamenti e clima da fine estate condizioneranno un match che però resta centrale. E che in ogni nuova sua edizione può regalare una gara memorabile. LEGGI TUTTO