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    Non solo Kessie e Romagnoli: c'e' da decidere anche il destino di Pioli

    Lavori in corso in casa Milan. Le prossime settimane saranno decisive per definire il futuro di Frack Kessie e Alessio Romagnoli, entrambi in scadenza il 30 giugno 2022, entrambi ancora senza un accordo sul rinnovo. Maldini e Massara vogliono evitare nuovi casi Donnarumma e Calhanoglu, l’idea è quella di arrivare a una decisione entro fine 2021, per avere il tempo di lavorare in uscita a gennaio in caso di mancato prolungamento. Il Milan non vuole farsi prendere alla gola, ma non può nemmeno permettersi di lasciar partire gratis altri due giocatori così importanti, per un questione economica e d’immagine. Insomma, i pensieri non mancano, presto se ne aggiungerà un altro.GUIDA – In scadenza a fine anno c’è anche Stefano Pioli, l’allenatore della rinascita, capace di dare un’identità a una squadra che da anni viaggiava sulle montagne russe, riportata ai vertici del calcio italiano e ai gironi Champions League dopo sette anni d’oblio. I rapporti tra l’ex guida di Lazio e l’Inter e il Milan sono ottimi, da entrambi le parti arrivano segnali chiari, c’è volontà di continuare insieme, ma è chiaro che per un allenatore vivere e lavorare quotidianamente con il rischio di salutare a giugno non è il massimo, pur con la  consapevolezza che il rinnovo passa solo dal campo. Al momento non c’è nessun incontro in agenda: Pioli, che guadagna 2,3 milioni di euro netti all’anno (più i 500 mila euro incassati per la qualificazione alla Champions League), attende fiducioso una chiamata.  LEGGI TUTTO

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    Rinnovo Brozovic: lavori in corso ma il nodo Calhanoglu è da sciogliere

    Si procede con fiducia, ma la distanza permane e non è indifferente: l’Inter e Marcelo Brozovic continuano a trattare per prolungare un matrimonio che scade la prossima estate. Perno con Spalletti prima e Conte poi, il centrocampista croato rimane un giocatore fondamentale anche negli equilibri della squadra allenata da Simone Inzaghi, con Beppe Marotta e Piero Ausilio al lavoro per fare sì che possa esserlo anche al di là di questa stagione.PARAMETRO CALHANOGLU – I contatti tra le parti non si sono mai interrotti in questi mesi e la volontà reciproca di togliersi altre soddisfazioni assieme dopo lo scudetto è una buonissima base di partenza. C’è però un aspetto che impedisce al momento che la teoria si traduca in pratica: l’accordo da circa 6 milioni di euro strappato dall’ex milanista Calhanoglu è diventato un punto di riferimento per chi oggi, dall’alto di uno status di calciatore importante nell’economia della squadra, si presenta negli uffici della dirigenza per discutere del proprio contratto. Una strategia che ha portato Lautaro Martinez a vedersi riconosciuto un significativo adeguamento al rialzo, in attesa soltanto di essere ufficializzato col nuovo accordo. LEGGI TUTTO

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    Punizione divina: quella pennellata di Diego che sfidò le leggi della fisica

    Metà secondo tempo di Napoli-Juve, 3 novembre 1985, punizione a due nell’area bianconera: “Da qui la palla non passerà mai”, gli disse Pecci. Invece con una carezza mancina Maradona disegnò un arcobaleno impossibile Sono quasi trentasei anni che l’ermeneutica calcistica dibatte l’argomento senza arrivare a una plausibile conclusione. Sono stati interpellati ingegneri, architetti, scienziati di vario genere, ma nessuno è mai riuscito a spiegare come quel pallone sia potuto passare sopra la testa degli avversari e poi, all’improvviso, curvare la sua traiettoria e infilarsi nell’angolo alto della porta. Impossibile trovare una logica in quel tiro, probabilmente perché una logica non c’era. Impossibile, dunque, avere quello straccio di prova che tutti cercano: non si può dimostrare l’indimostrabile. LEGGI TUTTO

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    Napoli e Insigne, perché è una storia che non deve finire

    Sarà l’ultimo Napoli-Juve di Lorenzo? Nel caso sarebbe un peccato. Perché quella tra il capoluogo campano e il suo fantasista è una storia che “chiama” il lietofine Sono tanti, tantissimi, i motivi di questo Napoli-Juventus. La verifica in casa bianconera, per capire cosa è andato storto nelle prime due giornate e come si può rapidamente cambiare strada e riprendere il cammino. La voglia del Napoli di continuare a fare punti, come è successo nelle prime due giornate, e di staccare clamorosamente Chiellini e compagni. I dubbi di Allegri che, costretto a fare i conti con il ritardato arrivo dei sudamericani, sarà chiamato a rivedere formazioni e idee. L’entusiasmo di Spalletti che è riuscito già a trovare il feeling giusto e ha dimostrato – con l’ingresso vincente di Petagna a Genova – di poter indirizzare il destino della squadra. La carica di Osimhen, che ritrova il campo ed è deciso a metterci la firma. L’impatto nella Juve di Locatelli, destinato a prendersi la responsabilità del centrocampo juventino. Potremmo insomma andare avanti all’infinito, per fotografare una partita che arriva presto, molto presto, ed è già gonfia di significati. LEGGI TUTTO

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    Christopher Lee: “Il nuovo San Siro è una necessità. Bello parlare di cricket con la regina”

    Il numero uno di Populous apre un ufficio a Milano: Guida lo studio globale che ha realizzato 3000 impianti sportivi E progettato oltre mille stadi. Ora vuole convincere Inter e Milan con la “Cattedrale”Christopher Lee è un classico globetrotter, viene dall’Australia, ha lavorato a New York, vive a Londra e ieri ha ufficialmente inaugurato a Milano la sede italiana della “sua” Populous, la società di architettura più famosa nel mondo dello sport. LEGGI TUTTO

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    Gilardino: “Milan, la roccia Ibra e Pioli sono le tue armi per Liverpool”

    Parla l’ex rossonero, decisivo nel primo successo di un’italiana in Champions a Liverpool: “Sapranno diminuire l’intensità dei Reds” Alberto Gilardino è stato un pioniere: il 9 dicembre 2009, nell’ultimo minuto di Anfield, segnò un gol per la prima conquista italiana in Champions nello stadio del Liverpool. Gila era il centravanti della Fiorentina, e aveva il vantaggio di conoscere l’avversario: non era la prima sfida in cui usciva trionfatore. Nel 2007, ad Atene, partecipò alla presa dell’Europa rossonera. Dopo 44 gol in 132 partite con il Milan, 251 in 665 presenze tra club e nazionale, oggi Gila si è seduto in panchina: guida del Siena in Lega Pro. LEGGI TUTTO

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    Khedira, la Juve e il mal di cuore: “Quel giorno a Madrid che per due ore vedevo buio…”

    L’ex bianconero a tutto campo: “Ronaldo è il più grande, Chiellini è forte come King Kong, Dybala si mette addosso troppa pressione, Allegri il miglior uomo nel calcio. E questa Juve…”Questo mondo che gira intorno a Instagram – in cui conta come vieni in foto, non quello che scrivi nel testo – non capirà mai Sami Khedira. Peggio per lui. Sami è stato per anni un sottomarino bianconero, che nessuno vedeva e nessuno considerava fino a quando lui, inspiegabilmente solo, appariva per colpire in area. Khedira non correva molto, aveva piedi normali, non dribblava, però che giocatore. Si è capito quando ha lasciato e alla Juve è successo due volte: l’addio ufficiale è dell’estate 2020 ma per quello vero bisogna tornare al 19 febbraio 2019. La Juve ritardò il volo per Madrid e non era da lei. Poi si capì: Sami aveva avuto un problema cardiaco. L’operazione andò bene ma non è più tornato con continuità. LEGGI TUTTO

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    Milan, Messias ha rotto il ghiaccio: dal rapporto con Ibra al ruolo, tutto sul brasiliano

    La faccia incredula di chi ha realizzato il sogno che aveva da bambino. Il sorriso, beffardo, di chi è convinto di poter vincere anche l’ultima sfida che la vita gli ha presentato. Junior Messias è entrato in punta di piedi nel mondo Milan: qualche scambio di battute con Stefano Pioli e i compagni che sono rimasti a Milanello per preparare l’importante sfida di domenica prossima alla Lazio di Maurizio Sarri. Poi c’è Zlatan Ibrahimovic, più carico che mai: proprio con i suoi assist il brasiliano spera di segnare tanti gol con la maglia rossonera.OUT CONTRO LA LAZIO- I tifosi del Milan dovranno pazientare ancora un po’ prima di vedere l’esordio di  Messias. L’ex Crotone è in ritardo di condizione e ha svolto un lavoro personalizzato per tutta la settimana. Nei piani dello staff rossonero c’è quello di averlo al massimo della forma fisica per la gara del 22 settembre a San Siro contro il Venezia. Pioli non ha alcuna fretta: Saelemaekers è in un momento eccezionale ( 1 gol e 1 assist con il Belgio), Diaz è ormai una garanzia. Junior sarà la prima alternativa ad entrambi: più esterno destro ma all’occorrenza anche trequartista. Pronto a riscrivere le gerarchie di una squadra che viaggia con le marce alte da un anno a questa parte. Un passo alla volta, obiettivo dopo obiettiva come racconta la storia di questo ragazzo nato 30 anni fa a Belo Horizonte. LEGGI TUTTO