consigliato per te

  • in

    Azmoun e il no alla Roma. “Non c'e' niente che io posso fare”. Ma da svincolato…

    Sardar Azmoun lascerà lo Zenit San Pietroburgo a parametro zero la prossima estate. A dichiararlo, l’attaccante classe 1995 dell’Iran durante il ritiro con la sua nazionale: “Ho un contratto. Anche se volessi lasciare lo Zenit, il club può fermarmi e non c’è niente che possa fare. Ho avuto offerte da Tottenham, Lione, Leverkusen e Roma e loro le hanno rifiutate. Se andrò via, lo farò quest’estate come svincolato”. LEGGI TUTTO

  • in

    I libri prima, Lewandowski poi: le due università di Buksa, golden boy del Genoa

    Tripletta a San Marino con la Polonia, paragoni d’alta quota: dietro le quinte del bomber del Genoa, che ha già in famiglia un esempio “italiano” e già guarda lontano Chapeau. Tripletta da vice Lewandowski (in passato vicino al Grifone…) contro San Marino: e adesso come riuscirà il Genoa a tenere ancora coperto il talento ormai sbocciato di Aleksander Buksa, inserito l’anno scorso dal Guardian fra i sessanta migliori talenti mondiali della sua generazione? LEGGI TUTTO

  • in

    Van der Meyde: “Vi racconto il mio amico Dumfries, un buono che in campo ti ammazza”

    L’ex nerazzurro racconta il suo connazionale: “Un giro in auto con lui e ho capito quanto sia umile. Conquisterà i tifosi, ma non viva nell’ombra di Hakimi” Non si può certo dire che con Van der Meyde ci si annoi: dalle notti di San Siro, nell’Inter di Cuper e Mancini, a quelle folli di Liverpool, in cui faceva più rumore nei pub, sulle bizzarrie di Andy c’è ampia letteratura. Una volta allestì pure uno zoo in giardino con un cammello. Delle tante vite vissute dall’olandese, l’ultima è quella da youtuber: in Olanda si diverte a intervistare in auto dei calciatori e tre anni fa ha portato in giro un laterale dell’Heerenveen. Si chiamava Denzel Dumfries, è diventato l’undicesimo olandese della storia nerazzurra. Tra l’altro, l’unico a scatenarsi sulla fascia destra proprio come faceva Andy. LEGGI TUTTO

  • in

    Jesus Corona: lui vuole andarsene dal Porto, ma il Milan guarda altrove per gennaio

    Velocità supersonica abbinata a una abilità incredibile nel dribbling. Jesús Corona è un giocatore di grande talento e adatto a palcoscenici importanti come quello di San Siro. Per queste ragioni Frederic Massara ha lavorato seriamente per venti giorni alla ricerca di un accordo che non è arrivato a causa della strenue volontà del Porto di ricavare 15 milioni di euro  dalla sua cessione. Troppi, secondo il Milan, per un giocatore in scadenza nel giugno del 2022. I dragões hanno rifiutato un’offerta  da ben 10 milioni di euro del club rossonero e ora devono cercare di ricucire lo strappo con un giocatore che aveva già pronte le valige.Ascolta “Milan, decisione presa per Corona in vista di gennaio. Quei 6 milioni…” su Spreaker.LA DECISIONE PER GENNAIO- Secondo il quotidiano Record, il ‘Tecatito’ avrebbe chiesto un ingaggio da sei milioni di euro al Porto per rinnovare, un chiaro segnale di come la sua testa sia già altrove. Dove? Molto difficilmente al Milan che ha investito su Junior Messias e intende puntare sul brasiliano almeno fino al termine della stagione. L’ex Crotone è una scommessa che l’area sportiva è convinta di poter vincere. E se dovesse uscire Samu Castillejo, l’indiziato numero uno a raccoglierne il testimone sarebbe Romain Faivre del Brest. Con buona pace di Jesús Corona che ha già un paio di offerte dalla Liga. LEGGI TUTTO

  • in

    Ulivieri: “Spalletti e Allegri il top nel gestire. Entrambi in corsa per lo scudetto”

    Il decano dei tecnici toscani: “Juve da giudicare solo quando sarà in forma fisica. Spalletti sa cosa conservare e cosa aggiungere”Da tempo Renzo Ulivieri sostiene che gli allenatori toscani abbiano nel proprio bagaglio un ingrediente segreto: “Lo chiamo ‘merdite’, con un termine che è una sconceria: un po’ astuzia e un po’ malizia che ti fa capire precocemente situazioni pericolose. Ci nasce dal vivere in questa terra: da una parte incontri sempre la bellezza e per un allenatore avere il senso dell’arte conta tanto. Dall’altra ti alzi la mattina e già al bar iniziano a prenderti per il culo. Devi allenarti subito, devi essere sveglio, se no finisci male già alla colazione, figuriamoci a cena”. LEGGI TUTTO

  • in

    Anguissa: come cambia il Napoli con lui e cosa può dare a Spalletti

    Il mercato estivo del Napoli non ha vissuto dei momenti troppo emozionanti. Solo tre acquisti per gli azzurri, che però il più grande colpo lo hanno fatto trattenendo i giocatori più rappresentativi, considerando il momento e le grandi perdite che hanno avuto diverse squadre che lottano per le parti alte della classifica. Il Napoli ha lavorato in entrata praticamente a costo zero e oltre i vari rientri dai prestiti si registrano gli arrivi di Davide Marfella (portiere classe ’99), Juan Jesus (svincolato) e Zambo Anguissa (in prestito con diritto di riscatto dal Fulham). In due ruoli ci si aspettava tanto durante questa finestra di calciomercato, ovvero quello del terzino sinistro e a centrocampo. A sinistra non è stato fatto un vero e proprio innesto, si penserà più che altro ad adattare qualche centrale o qualche terzino destro. In mezzo al campo il discorso cambia perché l’ultimo giorno di mercato è arrivato proprio Anguissa.IL REPARTO – Numericamente la mediana può essere considerata completa. In rosa il Napoli conta sei centrocampisti: Lobotka, Demme, Elmas, Zielinski, Fabián Ruiz e il nuovo acquisto Anguissa. Certo, ad oggi la situazione non è delle migliori: Demme è ancora fuori per infortunio e ne avrà per almeno un altro mese, Zielinski è reduce dall’infortunio contro il Venezia (ha saltato il match contro il Genoa) e dovrà trovare quanto prima la miglior condizione e Anguissa dovrà essere bravo a farsi trovare pronto riuscendo ad inserirsi quanto prima. Però a lungo andare Spalletti potrà contare su giocatori di qualità, estro e fantasia come Zielinski, Fabián ed Elmas più Demme, Lobotka e Anguissa. LEGGI TUTTO

  • in

    Chiellini: “Akanji mi incuriosisce. Tra poco smetto, alla Juve posto c'è…”

    Cinquantasei giorni dopo la finale dell’Europeo e una prestazione memorabile contro l’Inghilterra a Wembley, Giorgio Chiellini si riprende in un colpo solo la maglia della Nazionale e la fascia da capitano. In Svizzera si fa sul serio e non sono tollerati altri passi falsi dopo quello contro la Bulgaria per non compromettere il percorso di qualificazione al Mondiale del 2022. Il ct Mancini punta sull’usato sicuro e torna ad affidarsi ad uno dei suoi pretoriani per uscire da Basilea con rinnovate certezze, una circostanza che presto potrebbe ripetersi per il centrale livornese anche nella Juventus di Massimiliano Allegri. La partenza col freno a mano tirato in campionato e le difficoltà nell’amalgamare un gruppo figlio delle ultime contraddittorie stagioni hanno bisogno dell’intervento di un giocatore che resta centrale anche nell’economia degli equilibri di spogliatoio.LA CANDIDATURA – E’ con queste motivazioni che il club bianconero ha deciso di prolungare fino al 2023 il contratto di Chiellini dopo settimane di speculazioni, ben consapevole – alla pari del diretto interessato – che il suo impiego andrà centellinato e programmato di volta in volta: “Il rinnovo di due anni con la Juve è stato fatto più per stare a evitare di discutere ogni volta che per altro, ma io mi godo ogni momento in bianconero. Ora sto bene e sono felice, non mi pongo limiti ma dall’altra parte evito di fissarmi traguardi a lungo termine”. Se il difensore toscano può essere oggi ancora un fondamentale elemento di connessione tra la vecchia guardia e la Juve proiettata verso un futuro più giovane, è stato proprio Chiellini, nell’intervista concessa alla tv svizzera di lingua italiana RSI, ad indicare uno dei possibili nomi da seguire in prospettiva. “Mi ha sempre incuriosito Akanji, ha ancora qualcosa in più da dare e secondo me sta arrivando all’età giusta per la consacrazione. Però deve fare quell’ultimo salto. Se lo sto adocchiando per la Juve? Ma tanto io smetto. Quindi se vuole poi un posto libero c’è, tra poco… (ride, ndr)”. LEGGI TUTTO