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    Allegri e il rompicapo Dybaldo: cos’ha in mente per far convivere i due

    Ruoli ribaltati rispetto a un anno fa: oggi l’argentino è il punto fermo e il portoghese va gestito. Il tecnico sa che la stagione dipenderà dall’alchimia tra loro due: tutte le ipotesiMassimiliano Allegri ama le sfide, di tutti i generi. Quando arrivò alla Juventus la prima volta, la sua missione era restituire a Madama la Champions League, aiutandola a superare quel blocco psicologico che la condizionava pesantemente appena metteva piede in campo in Europa. Ci riuscì al primo colpo, riportandola in una finale europea dopo un’eternità. La sfida di quest’anno sarà tornare a vincere lo scudetto dopo un’annata di dominio interista, ma per riuscirci l’allenatore dovrà trovare la formula magica della perfetta convivenza tra i suoi due pezzi più pregiati, ovvero Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala. LEGGI TUTTO

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    Bakayoko, l’ombrello tattico di Pioli: ecco perché il Milan lo riprende

    Esperienza in mediana, tanto lavoro senza palla, un uomo in più in un settore che a gennaio subirà un paio di defezioni importanti: cosa c’è dietro l’arrivo del franceseCon l’arrivo di Tiemoué Bakayoko, il Milan dimostra di saper vedere oltre l’orizzonte. L’attualità rossonera è definita: la squadra di Pioli può già essere considerata una delle più “compiute” del campionato, potendo proseguire in continuità sul percorso intrapreso nell’ultimo anno e mezzo. LEGGI TUTTO

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    Inter, per Lazaro cessione sempre più vicina: summit fissato con l’agente

    Una partenza con il botto e il desiderio, forte, di migliorarsi sul mercato. Marotta e Ausilio stanno lavorando alacremente per rendere l’Inter una squadra competitiva su tutti i livelli anche dopo le cessioni di due top come Hakimi e Lukaku. Arriverà un altro attaccante, forse anche due con i nomi di Belotti, Correa e Scamacca in prima linea. Il programma nerazzurro prevede anche un paio di cessioni da qui alla fine del calciomercato e il nome più caldo è quello di Lazaro. In giornata è previsto un summit tra Valentino e il suo agente per valutare attentamente l’offerta arrivata dal Benfica. Il nazionale austriaco si sta piano piano convincendo sulla destinazione portoghese.Ascolta “Inter, cessione vicina per Lazaro: summit fissato con l’agente, ecco l’incasso previsto” su Spreaker.I DETTAGLI – Il Benfica è pronto a chiudere per Lazaro in prestito con obbligo di riscatto per una cifra vicina ai 9 milioni di euro. L’ex Hertha Berlino preferirebbe tornare in Bundesliga, era stato offerto al Borussia Dortmund senza grande successo. Ora si scalda la pista che porta direttamente a Lisbona, l’Inter attende una risposta definitiva già in serata.  LEGGI TUTTO

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    Milan, ecco il borsino sulla corsa a Vlasic: ora c'è il West Ham in pole

    Una settimana alla chiusura del mercato, il Milan continua a lavorare per gli ultimi ritocchi da apportare alla rosa di Pioli, se Pellegri sistema l’attacco e il prossimo ritorno di Bakayoko va a dare un’alternativa di lusso a Kessie, il tema più delicato resta quello del trequartista. E a pochi giorni dal gong, l’elenco delle possibilità si assottiglia e si arricchisce di complicazioni, ultime quelle per Nikola Vlasic: il West Ham è balzato in pole.LA SITUAZIONE – Il fantasista croato del CSKA Mosca è il nome in cima alla lista di Maldini e Massara da settimane ma, dopo il no dei russi alla prima offerta rossonera (5 milioni per il prestito, 20 per il diritto di riscatto), l’operazione non è progredita nonostante la ferma volontà del giocatore di cambiare aria. Il discorso cambia però con gli Hammers, questione di formula e soldi: gli inglesi infatti sono intenzionati a prelevare Vlasic a titolo definitivo e per una cifra vicina ai 30 milioni, sostanzialmente le condizioni poste dal CSKA, e sono pronti all’affondo decisivo qualora non riuscissero a chiudere per il ritorno di Jesse Lingard dal Manchester United. Uno scatto importante quello del West Ham, in caso di fumata bianca per Vlasic può cambiare i piani del Milan che nel frattempo valuta altri nomi emersi nelle ultime ore per la trequarti/esterni e continua a sondare il mercato alla ricerca della giusta occasione. LEGGI TUTTO

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    Delneri, il premio all'esordio, la signora Chiavegato: vent'anni fa il primo Chievo in A

    La rivalità con l’’Hellas, il gioco “dell’artigiano” Delneri e la storica vittoria contro la Viola, che i tifosi ancora ricordano. La storia di una società dall’approdo alla massima serie fino alle ceneri Presero il volo da un quartiere di Verona, atterrarono sulla luna. Quella domenica di fine agosto uscirono dal Franchi di Firenze tra gli applausi. Avevano appena battuto la Fiorentina, 2-0, gol di Perrotta e Marazzina. Finiranno tutti e due in Nazionale, ma vaglielo a dire te: t’avrebbero preso per matto. Non lo sapevano, ma avevano appena battuto il futuro c.t. campione d’Europa, Roberto Mancini, che chiuse per quaranta minuti i giocatori viola nello spogliatoio e li costrinse ad una seduta di autocoscienza collettiva. 26 agosto 2001: vent’anni fa il Chievo giocava la sua prima partita in Serie A e oggi – nel celebrare la ricorrenza – l’appassionato di calcio non può che sentire una fitta al cuore, perché è finita com’è finita, il pallone si è sgonfiato, il Chievo non c’è più e vent’anni sono passati in un attimo. LEGGI TUTTO

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    Numero 10 con la fascia: Dybala nella scia di Del Piero e Sivori

    La prima volta della Joya da capitano dall’inizio, nonostante la presenza di Bonucci, lo mette sulle orme di Ale e di un altro argentino che ha fatto la storia della Juve L’inattesa esclusione iniziale di Cristiano Ronaldo a Udine è riuscita a far passare in secondo piano un particolare tutt’altro che trascurabile della nuova Juventus. Per la prima volta, infatti, al “pronti via” del campionato, Paulo Dybala è sceso in campo con la fascia di capitano. È vero che era già successo in passato, ma soltanto quando mancavano i due capitani titolari Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci. LEGGI TUTTO

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    Dzeko, Abraham, Pedro e i calci a un vecchio luogo comune…

    Nel calcio ci sono verità che finiscono per essere accettate a scatola chiusa. Una di queste dice che nessun nuovo acquisto può inserirsi in un’organizzazione di gioco senza un addestramento. Ecco le controprove Il calcio è pieno luoghi comuni, che si tramandano e diventano praticamente indiscutibili. Oppure di “verità” che finiscono per essere accettate così, a scatola chiusa. Una di queste riguarda la necessità, da parte degli allenatori, di istruire un gruppo, di inserire gradualmente i calciatori, anzi di mettere spesso il gioco davanti ai giocatori. LEGGI TUTTO