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    Delneri, il premio all'esordio, la signora Chiavegato: vent'anni fa il primo Chievo in A

    La rivalità con l’’Hellas, il gioco “dell’artigiano” Delneri e la storica vittoria contro la Viola, che i tifosi ancora ricordano. La storia di una società dall’approdo alla massima serie fino alle ceneri Presero il volo da un quartiere di Verona, atterrarono sulla luna. Quella domenica di fine agosto uscirono dal Franchi di Firenze tra gli applausi. Avevano appena battuto la Fiorentina, 2-0, gol di Perrotta e Marazzina. Finiranno tutti e due in Nazionale, ma vaglielo a dire te: t’avrebbero preso per matto. Non lo sapevano, ma avevano appena battuto il futuro c.t. campione d’Europa, Roberto Mancini, che chiuse per quaranta minuti i giocatori viola nello spogliatoio e li costrinse ad una seduta di autocoscienza collettiva. 26 agosto 2001: vent’anni fa il Chievo giocava la sua prima partita in Serie A e oggi – nel celebrare la ricorrenza – l’appassionato di calcio non può che sentire una fitta al cuore, perché è finita com’è finita, il pallone si è sgonfiato, il Chievo non c’è più e vent’anni sono passati in un attimo. LEGGI TUTTO

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    Numero 10 con la fascia: Dybala nella scia di Del Piero e Sivori

    La prima volta della Joya da capitano dall’inizio, nonostante la presenza di Bonucci, lo mette sulle orme di Ale e di un altro argentino che ha fatto la storia della Juve L’inattesa esclusione iniziale di Cristiano Ronaldo a Udine è riuscita a far passare in secondo piano un particolare tutt’altro che trascurabile della nuova Juventus. Per la prima volta, infatti, al “pronti via” del campionato, Paulo Dybala è sceso in campo con la fascia di capitano. È vero che era già successo in passato, ma soltanto quando mancavano i due capitani titolari Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci. LEGGI TUTTO

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    Dzeko, Abraham, Pedro e i calci a un vecchio luogo comune…

    Nel calcio ci sono verità che finiscono per essere accettate a scatola chiusa. Una di queste dice che nessun nuovo acquisto può inserirsi in un’organizzazione di gioco senza un addestramento. Ecco le controprove Il calcio è pieno luoghi comuni, che si tramandano e diventano praticamente indiscutibili. Oppure di “verità” che finiscono per essere accettate così, a scatola chiusa. Una di queste riguarda la necessità, da parte degli allenatori, di istruire un gruppo, di inserire gradualmente i calciatori, anzi di mettere spesso il gioco davanti ai giocatori. LEGGI TUTTO

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    Wanda, dichiarazioni d'amore per Milano: “Sei sempre bellissima”

    Una dichiarazione d’amore, l’ennesima nell’ultimo periodo, che non nasconde, anzi evidenzia, la grande voglia della famiglia Icardi di tornare in Italia e, se possibile di rimanere quanto più vicino possibile a Milano. Wanda Nara come sempre fa discutere di sé anche per il futuro di suo marito, nonché suo assistito nel ruolo di procuratirce e se prima l’intervista concessa a Confidenze aveva ribadito la voglia dei suoi figli di tornare in Italia (desiderio noto anche a Icardi), in questi giorni sui social la bellissima showgirl argentina ha voluto ribadire la sua passione per la città di Milano: “Io ti vedo sempre bellissima” con la foto davanti al Duomo che fa sognare i tifosi di Milan e Juve unici club a cui si è avvicinato concretamente nel corso di questo mercato. LEGGI TUTTO

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    Massimo Mauro: “Juve e CR7, avanti insieme è la soluzione migliore”

    L’ex bianconero: “Ronaldo dosandosi può diventare il vero valore aggiunto di Allegri. E se andasse via lui, come lo sostituisce la Juve?” “Cristiano Ronaldo in panchina fa sempre rumore”. Massimo Mauro, ex giocatore della Juventus ora opinionista tv, apre così il capitolo CR7, che alla prima di A è finito prima fuori dall’undici titolare e poi in fuorigioco. LEGGI TUTTO

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    Da messia a zavorra, è iniziato il giochino dello scarica-Ronaldo

    Il momento del campione portoghese è lo specchio di un calcio in cui risultati e umori cambiano veloci… Da supereroe a zavorra. Su Ronaldo tira una brutta aria. Si sentono le voci più disparate. Ronaldo isolato in spogliatoio: non si direbbe, a giudicare dall’esultanza straripante e collettiva per il gol di Udine, poi annullato. La società non vede l’ora di liberarsi del suo stipendio mostruoso, da 30 milioni netti a stagione: non si trovano riscontri in dichiarazioni ufficiali. LEGGI TUTTO

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    Genoa, un fondo americano tratta con Preziosi. I tifosi chiedono subito una svolta

    Club in difficoltà: nell’ultimo bilancio perdita di 33,4 milioni. Tante incertezze, il contratto di Ballardini non depositatoQualcosa si era incrinato da tempo – stagione 2016-17, per l’esattezza – e lì per la prima volta Enrico Preziosi aveva deciso di guardarsi intorno, alla (complicata) ricerca di un successore per subentrargli alla guida di un club che fa parte profondamente del tessuto sociale della città (e di questo, chi dovesse subentrare, dovrà tenere conto). LEGGI TUTTO

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    Juventus, sono ore decisive per Dragusin al Cagliari: i dettagli…

    Prima una trattativa per il rinnovo lunga, lunghissima, eterna per un giovane in rampa di lancio. Poi Radu Dragusin è stato blindato dalla Juve, ponendo al centro della questione non solo l’aspetto economico ma anche la presunta garanzia di restare alla Continassa e non di andare in prestito. Nel calcio le cose cambiano rapidamente però. E se prima Dragusin è diventato un elemento importante all’interno della fase iniziale della trattativa per Manuel Locatelli, ma il Sassuolo ha poi escluso le contropartite non trovando una quadra sulla valutazione delle stesse. Infine la decisione, concordata con Max Allegri, di andare effettivamente via in prestito: sirene tedesche per Dragusin, ma alla fine dovrebbe spuntarla il Cagliari. Tra oggi e domani il contatto forse decisivo con la Juve, sul piatto un prestito biennale con diritto di riscatto e controriscatto. LEGGI TUTTO