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    Basic, l'agente ha dato la sua parola alla Lazio: l'intreccio di mercato col Milan

    La Lazio di Maurizio Sarri torna ad allenarsi oggi pomeriggio presso il centro sportivo di Formello, col debutto in campionato contro l’Empoli che si avvicina sempre di più. Il tecnico toscano proseguirà la messa a punto della squadra, reduce dal successo di misura sul campo del Twente, ma attende speranzoso novità sul fronte del calciomercato. Lo stallo sulla cessione di Joaquin Correa e i problemi relativi all’indice di liquidità hanno stoppato l’arrivo di un centrocampista e di un nuovo esterno offensivo, le richieste ribadite da Sarri anche negli ultimi giorni al club.PATTO DI FERRO – I contatti delle ultime ore col presidente Lotito sono serviti per ottenere le rassicurazioni del caso e lo stesso direttore sportivo Igli Tare è al lavoro per rafforzare i patti stretti con gli agenti dei calciatori sui quali è stato messo il mirino da tempo. Uno di questi è il croato Toma Basic, che ha comunicato al Bordeaux il suo desiderio di fare una nuova esperienza e ha risposto negativamente a tutte le proposte di prolungare il contratto in scadenza tra un anno. Corteggiato anche al Napoli, il polivalente centrocampista nativo di Zagabria ha dato la sua parola alla Lazio ed è disposto ad attendere ancora, come ha ribadito anche l’agente Adrian Aliaj, grande amico di Tare. LEGGI TUTTO

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    “In mio piede cantano gli uccelli”: Detari, il più grande campione mai diventato campione

    Vent’anni fa l’addio al calcio del fantasista ungherese con mezzi incredibili e mille aneddoti. Come quando sbaglio apposta un gol perché… Una volta sbagliò un gol apposta. Davanti alla porta nuda come la fidanzata di un centravanti a ferragosto, calciò platealmente fuori. Il problema è che se ne vantò. “L’ho sbagliato apposta”, spiattellò a fine gara ai cronisti, costernati da tanto candore. All’ungherese Lajos Detari piaceva fare lo sbruffone. Era nato per fare il patacca, il ‘Burino della Via Paal’. “L’ho sbagliato perché i compagni non mi passano mai il pallone, così almeno capiscono con chi hanno a che fare”. LEGGI TUTTO

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    Roma, la zavorra dei debiti: da 9 a 302 milioni nell'ultimo decennio

    Friedkin ha ricevuto un’eredità pesantissima, aggravata dal Covid. Nonostante i 188 milioni versati nel club, il nuovo proprietario non è ancora riuscito a svoltareUn anno fa Dan Friedkin ereditava una gestione pesantissima: 300 milioni di debiti e le conseguenze, tutte da quantificare, della crisi pandemica. Oggi i conti della Roma continuano ad essere in allarme rosso, nonostante le massicce iniezioni del nuovo proprietario: 188 milioni nelle casse del club. LEGGI TUTTO

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    Un anno di Friedkin: il colpo Mou non basta, la rivoluzione è ancora a metà

    L’Europa che conta è lontana e il cambio di passo (stadio e ricavi) non è arrivato. Dopo lo Special One i tifosi aspettano colpi di spessore Da un po’ di tempo in giro per Roma si sente una cantilena che suona più o meno così: “Non parlano mai, ma almeno i fatti li fanno”. Già, solo che adesso anche i fatti iniziano ad essere meno luccicanti di quanto poteva sembrava all’inizio del loro percorso. Certo, hanno avuto il merito di portare José Mourinho nella Capitale, che non è una mossa da poco. Anzi. E anche quello di aver preso la Roma in una situazione economica a dir poco disastrosa, caricandosi sulle spalle debiti ed impegni futuri. LEGGI TUTTO

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    Vendesi Tiraggir. Il Napoli ha deciso: se Insigne non rinnova può partire

    Restano le distanze sull’ingaggio tra vari malumori. Senza Champions il club ridimensionadal nostro inviato Mimmo Malfitano10 agosto
    – CASTEL DI SANGRO (AQ)Cedere per poi, eventualmente, acquistare. Le direttive impartite da Aurelio De Laurentiis non prevedono eccezioni. Un esempio? Semplice, se oggi arrivasse un club disposto a spendere 25 milioni per il cartellino di Lorenzo Insigne, il presidente lo infiocchetterebbe e lo consegnerebbe all’acquirente, con tanti ringraziamenti. Sì, avete capito bene, il capitano è sul mercato, così come lo sono tutti gli altri componenti l’attuale organico. Soltanto la cessione di uno dei giocatori più importanti, tipo Koulibaly, oppure Fabian Ruiz o, appunto Insigne, potrà sbloccare il mercato in entrata. Diversamente, non sono in programma investimenti nell’immediato, perché il club ha la necessità di sistemare il passivo in bilancio e non ha nessuna intenzione di aggravarlo. Tanto più che dirigenti e staff tecnico ritengono già competitiva la rosa così com’è. LEGGI TUTTO

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    Messi, Lukaku e Donnarumma, lacrime milionarie e strategia: a chi credere?

    Il pianto della Pulce, l’astuzia di Romelu, il grazie un po’ studiato di Gigio. Tre addii pesanti e altrettanti modi per comunicarliLe lacrime di Messi, l’astuzia di Lukaku, il compitino di Donnarumma. Tre modi differenti di dire addio, di andarsene da una squadra in cui si è cresciuti e si è diventati fenomeni nei rispettivi ruoli (Messi e Donnarumma) o si è stati molto bene (Lukaku). L’arte di lasciare declinata in vari modi, con un’avvertenza: non parliamo di migranti mossi dalla fame o dall’istinto di sopravvivenza, ma di sportivi plurimilionari, attesi da contratti inimmaginabili per la gente comune. Le tragedie sono altre e altrove. LEGGI TUTTO

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    Bonucci: “Dopo l'Europeo anche lo scudetto. Io sono un leader, con o senza fascia”

    Il difensore si confessa: “Voglio restare protagonista, pure in Champions. E al Mondiale andremo per vincere. Pjanic? Se torna sarà un valore aggiunto”Dal nostro inviato Andrea Pugliese10 agosto
    – ViterboUn’emozione infinita, come quando ti senti importante per le grandi cose, ma anche per quelle più piccole. Perché poi i campioni sono fatti così, non dimenticano il passato, gli affetti, gli inizi. Che siano stati campi polverosi o stadi già affermati. Così ieri Leonardo Bonucci si è goduto una giornata di gloria a Viterbo, la sua città, che lo ha voluto omaggiare con qualcosa di speciale (di cui potete leggere nel pezzo a fianco). Ma è stata anche l’occasione per parlare di tante altre cose, dalla Juventus al prossimo Mondiale in Qatar. LEGGI TUTTO

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    Bernardeschi e la stagione che verrà: nuovo numero e nuova vita alla Juve

    La sensazione, tre mesi fa, è che Bernardeschi e la Juventus fossero due rette parallele. Entrambe le parti lo sapevano: non si sarebbero mai incontrate a metà strada, non c’era più un desiderio reciproco di rendersi felici. Alle soglie del divorzio, che resta con data di scadenza 2022, l’esterno si è guardato attorno e h ascelto un paio di opzioni possibili, preparando anche il terreno “comunicativo” dell’addio. E’ arrivata la Nazionale e dalla Nazionale è arrivato il contrattacco a Pirlo, reo di avergli dato poco spazio. E’ arrivato l’Europeo e lì si è sentito nuovamente un talento con un paio di promesse da mantenere. E’ arrivato Allegri e ci ha subito ripensato: forse la storia con la Juve non è finita. CONTINUA A LEGGERE SU ILBIANCONERO.COM  LEGGI TUTTO