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    Isla: “Il sogno di Vidal è il Flamengo, gli ho già regalato due maglie…”

    Intervistato da Fla TV, l’ex giocatore di Udinese, Juve e Cagliari Mauricio Isla ha parlato in questi termini del futuro di Arturo Vidal: “Molte volte ho parlato con Arturo, che ha vissuto un periodo molto difficile. Non ha giocato la Coppa America al 100% come la gioca sempre. Il suo sogno è di giocare nel Flamengo. Adesso è tornato all’Inter, però il suo sogno rimane quello di giocare con il Flamengo. Gli ho già regalato una mia maglia del Flamengo e quella di Rafinha: nel ritiro in hotel in Coppa America, abbiamo guardato insieme la gara del Flamengo”.Recentemente rientrato dalle vacanze successive alla Coppa America, Vidal si è messo a disposizione dell’Inter per iniziare la preparazione, pur non rientrando nei piani della società a causa dell’alto ingaggio percepito. Al momento, i sondaggi del club brasiliano, così come quelli di Olympique Marsiglia e dei messicani del Club America, non si sono concretizzati in nulla (nonostante la disponibilità dell’Inter a liberarlo a costo zero) e dunque il calciatore cileno resta per ora agli ordini di Simone Inzaghi per provare a conquistarsi un’altra chance in nerazzurro. LEGGI TUTTO

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    Correa, parte per il ritiro ma nel futuro c'è l'Inter o la Premier

    Un confronto, che non cambia le posizioni. Che ribadisce la volontà di salutarsi, di prendere due strade diverse. Joaquin Correa ieri è arrivato a Formello, si è allenato regolarmente con il gruppo e al termine della seduta è stato chiamato nell’ufficio di Sarri per una chiacchierata. Per discutere faccia a faccia del futuro e degli obiettivi. L’ex allenatore di Napoli, Chelsea e Juventus ha chiesto al Tucu se è ancora dell’idea di lasciare la Lazio, la risposta sarebbe stata affermativa. L’argentino non ha cambiato idea, vuole lasciare Roma, provare una nuova avventura. Paritrà per il ritiro di ​Marienfeld, con il resto della squadra, ma si aspetta di cambiare maglia entro la fine di agosto. LEGGI TUTTO

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    “Xhaka resterà con noi”, Arteta chiude la porta alla Roma e a Mou

    Una nuova porta in faccia per la Roma e molto verosimilmente la parola fine al desiderio di convincere l’Arsenal a privarsi di Granit Xhaka, obiettivo primario per il centrocampo giallorosso. Il club londinese ha sempre spinto per ottenere una cifra tra i 15 e i 20 milioni di euro per il capitano della Svizzera, nonostante la volontà di quest’ultima di cambiare aria e raggiungere Mourinho nella Capitale.L’ultima proposta della Roma non si è però mai spinta oltre i 13 milioni di euro di parte fissa, coi bonus che avrebbero consentito di portare il valore complessivo dell’operazione a circa 15.Una trattativa che dura ormai da oltre un mese, avviata dal dirigente romanista Tiago Pinto in pieno Europeo, e che ha finito per spazientire l’Arsenal, che ha affidato all’allenatore Mikel Arteta il proprio punto di vista. “Granit Xhaka resterà con noi, è un calciatore chiave della nostra squadra”. Parole pesanti e importanti, che ribadiscono la volontà dei Gunners di continuare a puntare sul giocatore elvetico e che fanno da preludio alla proposta di rinnovo di contratto fino al 2025. LEGGI TUTTO

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    Milan, Pobega non basta, serve un centrale di scorta: Maldini aspetta i saldi

    Un centrocampista, che possa entrare nelle rotazioni. Che possa essere un’alternativa ai due titolari, Bennacer e Kessie, oltre a Tonali, che il Milan ha riscattato dal Brescia e dal quale si aspetta un salto di qualità. L’uscita estiva contro il Nizza, nella quale Giroud ha trovato il primo gol in maglia rossonera, ha raccontato una storia che Maldini e Massara conoscevano già: Tommaso Pobega è un ragazzo molto interessante ma ha bisogno di lavoro e di tempo per adattarsi a un reparto a due, Rade Krunic è un jolly utile ma fa fatica a muoversi davanti alla difesa, ciò significa che è necessario intervenire sul mercato.LE IDEE – Serve un profilo pronto, che conosca movimenti e dinamiche di un reparto a due, che possa garantire muscoli oltre che fosforo. Bakayoko è una pista percorribile, perché il francese vuole tornare in rossonero (42 presenze e 1 gol nella stagione 2018-19) perchè con il Chelsea i rapporti sono ottimi, ma al momento costa troppo per questo è un’idea di fine mercato. Discorso identico per Kamara del Marsiglia, che può giocare anche da difensore centrale, anche lui in scadenza nel 2022, anche lui valutato troppo dallo staff rossonero. Ma i prezzi con l’avvicinarsi del 31 agosto sono destinati a scendere: entrambi i club non vogliono correre il rischio di chiudere la finestra estiva senza definire il futuro di Bakayoko e Kamara. Maldini e Massara attendono i saldi di fine estate, che potrebbero regalare nuove idee, che potrebbero aprire nuove porte. Magari un nome a sorpresa. Per un centrocampo che ha bisogno di un nuovo volto. LEGGI TUTTO

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    Sorpresa Juve, Kaio Jorge arriva subito a Torino: ecco perché

    Intesa raggiunta con il Santos: così i bianconeri hanno convinto i brasiliani. Il 19enne attaccante, che aveva già l’accordo con la Juve, arriva in settimanaIl ragazzo è sempre andato di fretta e così ne ha bruciato un altro. Sorpasso Kaio Jorge su Locatelli: i due obiettivi del mercato della Juventus ovviamente non sono in competizione né alternativi, però l’indicazione delle ultime ore è che si risolverà prima la trattativa relativa al 19enne attaccante brasiliano. Il numero 9 del Santos sarà presto a Torino: questione di giorni. Se per Manuel Locatelli, l’altro acquisto “designato” di questa fase del mercato (e forse di tutto il mercato, a meno di cessioni importanti) si registra una giornata di attesa, se non di stallo, senza contatti e con dichiarazioni da braccio di ferro, il passaggio dell’attaccante del 2002 ai bianconeri sta per diventare realtà, con un rilancio decisivo per portarlo a Torino sei mesi prima della scadenza del contratto. LEGGI TUTTO

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    Juve, lo stallo nella cessione di Ramsey rallenta il mercato in entrata

    Un mese per dirsi addio, ma la strada per il divorzio è tutta in salita. Aaron Ramsey non rientra nei piani della Juventus, le due stagioni deludenti a Torino hanno convinto la società bianconera di dover trovare una soluzione in uscita per il gallese, una mossa fondamentale anche per il mercato: se l’obiettivo è completare il doppio affare Locatelli-Pjanic, è necessario liberare spazio sia dal punto di vista numerico a centrocampo sia dal punto di vista salariale. L’ex Arsenal, in questo senso, è l’indiziato numero uno e lo stesso Ramsey ha lasciato intendere di non vedere di cattivo occhio la possibilità di cambiare aria. Unione di intenti, ma per concludere la separazione non basta. LEGGI TUTTO

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    Dinamismo e efficacia in campo aperto: Shomurodov è l'attaccante che manca a Mou

    ‘HabeMOUs papam’, ‘habemus squadra’ e ora, molto probabilmente anche ‘ShoMOUrodov’. Il giochino funzionava ancora meglio con AzMOUn, il preferito a quanto pare del tecnico portoghese. E come dargli torto, grandissimo giocatore l’iraniano. Invece arriva a Trigoria, salvo colpi di scena, l’uzbeko passato dal Genoa di Ballardini. Ma è un invece debolissimo in fin dei conti, perché Eldor Shomurodov ha molte delle caratteristiche che tanto piacciono di Azmoun. Segnale inequivocabile che si stanno facendo le cose con la zucca. I nomi indicati da Mourinho portano tutti novità grosse, il timbro dello Special One da qualche parte sul corpo: valeva per Xhaka, ma vale anche -attenti bene- per Shomurodov. Un attaccante come lui alla Roma non c’è. Dzeko e Mayoral sanno fare altro, inutile girarci intorno. COL PORTO –  Si prenda per iniziare a capire la Roma di Mourinho la poco amichevole partita col Porto. Non il gioco, il tecnico giallorosso ha organizzato una specie di Fight Club col suo vecchio amico Pepe. Una prova del fuoco più che una verifica tecnico-tattica. Il 4-2-3-1 sceso in campo non aveva la pretesa di imporsi o mostrare chissà quali automatismi. Doveva innanzitutto essere all’altezza mentalmente. Perché la Roma degli ultimi anni è lì che è mancata.La struttura è presto detta: classico centrocampo muscolare alla Mourinho, un trequartista-centrocampista (altrettanto mourinhano), Zaniolo a destra e Mkhitaryan a sinistra sotto il centravanti Dzeko. E si sviluppava gioco così (vedi sotto), salida lavolpiana con Diawara a costruire tra i centrali e Pellegrini che scendeva accanto a Darboe, gli esterni offensivi dentro.Il sogno dei romanisti era ammirare Xhaka in un’immagine del genere, magari a impostare lo stesso pallone che vedete ai piedi di Diawara. Ma Shomurodov in questo contesto? Vice Dzeko solo e soltanto? Sicuri sicuri?ELDOR È UNA PRIMA PUNTA? – Shomurodov ha giocato nel Genoa anche da prima punta, ma la maggior parte delle volte no. Una di queste eccezioni è l’ultima di campionato contro il Cagliari, dove l’uzbeko era, fra i giocatori più offensivi in campo, il più centravanti di tutti. Shomurodov è un attaccante da ripartenza, che dà il meglio di sé a campo aperto. Questo a prescindere dagli affiancamenti, dai compagni di reparto. Lo dimostra chiaramente proprio il gol che decise la partita di Cagliari. Eldor e Pandev in questa circostanza sono piuttosto ‘bassi’, raccolti a difendere con la squadra nella propria metà campo. C’è una palla persa dai sardi e Rovella che innesca subito centralmente il macedone. Shomurodov è addirittura sotto di lui, defilato a sinistra. Transizione.Pandev aggredito scarica allo stesso Rovella. Shomurodov vede campo alle spalle di Klavan e accelera.Poi taglia verso la porta sverniciando il centrale estone. Rovella lo mette in porta. Dulcis in fundo, il tocco sotto su Perin. Tutto molto semplice e diretto, il tipo di gamba che piace a Mou. Altra roba rispetto a Dzeko e Mayoral.NEL 3-4-2-1 – Una funzione analoga la vediamo qui sotto contro il Verona, in una fase di 3-4-2-1 del Genoa. Ballardini oltre a cambiare spesso gli interpreti davanti, sapeva anche essere più o meno offensivo, a seconda dei momenti della partita. Qui c’è Destro prima punta, supportato da Shomurodov e Pjaca. È un rinvio di Perin che pizzica la testa di Destro, per Shomurodov in profondità. LEGGI TUTTO

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    Il Tottenham fa sul serio per Romero: ecco la lista dei sostituti per l'Atalanta

    Nella giornata di ieri c’è stata un’accelerata importante del Tottenham per Cristian Romero: gli Spurs hanno alzato il pressing avvicinandosi a quei 50/55 milioni che vuole l’Atalanta. Una cifra alla quale il nuovo ds degli Spurs Fabio Paratici si sta avvicinando e nei prossimi giorni la trattativa potrebbe arrivare a un punto di svolta. Se l’operzione dovesse andare in porto, il primo obiettivo dei nerazzurriper sostituire l’argentino è Takehiro Tomiyasu del Bologna.LA CESIONE DI ROMERO – Prima di venderlo, l’Atalanta dovrà prendere Romero a titolo definitivo dalla Juventus a 16 milioni, come da accordi stabiliti l’estate scorsa quando arrivò in prestito biennale con diritto di riscatto. Al Cuti però è bastata una sola stagione per convincere tutti, nerazzurri e non solo. La vittoria della Coppa America è stata la consacrazione finale e ora il Tottenham – che dall’Atalanta ha già preso Gollini – è pronto ad affondare il colpo. Sullo sfondo il Barcellona, che non ha mai fatto proposte concrete ma si è interessata al giocatore. LEGGI TUTTO