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    Mandorlini: “Inzaghi? L'Inter non è la Lazio, sono molto curioso”

    Il grande ex nerazzurro, reduce dall’esperienza al Padova, sul nuovo corso: “Penso Simone sia pronto. Mourinho? Il migliore di tutti, dagli interisti non verrà mai considerato effettivamente un avversario” L’addio al Padova, dopo la sconfitta ai rigori nella finale playoff di Serie C con l’Alessandria, è fresco. Ma con Andrea Mandorlini si parla soprattutto di Inter: tra Inzaghi, l’addio di Conte, la squadra dei record e il DNA nerazzurro. I campioni d’Italia si sono ritrovati ad Appiano per iniziare a lavorare verso un’annata in cui ci sarà da difendere il tricolore sul petto: è tempo di guardare avanti. LEGGI TUTTO

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    Atalanta, enigma Romero: l'attesa per il riscatto e il silenzio dello United

    Che fine ha fatto Romero? La prima bomba di mercato dell’estate 2021-cifre da capogiro, interessi da Spagna e Inghilterra- sembra finita nel dimenticatoio riservato a voci, depistaggi e rumors, soppiantato da altri omonimi. Luka Romero, il mini Messi alla Lazio. Sergio Romero, che dice addio a quello United che avrebbe messo sul piatto ben 45 milioni di euro per acciuffare il difensore dell’Atalanta che ha lo stesso cognome.Già, i Red Devils avrebbero fatto la stessa identica offerta lampo dell’estate 2020, quando acquistarono il giovanissimo Amad Diallo (fu Traorè) dopo sole 5 presenze in prima squadra a Bergamo. E se i 59’ di un 2002 tra i grandi li avevano convinti a versare una cifra monstre, non è difficile immaginare che sarebbero disposti a ripetersi- e pare a salire fino a 60 milioni-per il ventitreenne Cuti, un veterano a confronto con le sue 88 presenze in A e 7 in Champions League. Tutto fa pensare che i rapporti tra i due club siano molto buoni e vadano oltre il ‘buongiorno’ e ‘buonasera’, ma da un mese a questa parte sembra essersi spento tanto velocemente quanto era divampato il fuoco dello United per il difensore argentino. Trapela silenzio sul mercato. Trapela silenzio dal Brasile. L’INFORTUNIO – La Nazionale era il suo desiderio più grande- la maglia della Dea ha trasformato in realtà il miraggio- la Copa America il sogno. Ma vederla dalla tribuna come un qualsiasi spettatore fa tutto un altro effetto. Dopo aver fatto impazzire mister Scaloni battendo il record di Maradona col il suo primo gol in Albiceleste contro la Colombia a 130’’ dal via, si sono spenti i riflettori. Quello che sembrava un problema banale e risolvibile alla vigilia dei quarti contro l’Ecuador, è diventata sospetta elongazione muscolare nella parte posteriore del ginocchio destro, infortunio da monitorare e che lo tiene fuori dai giochi. Tanto che l’Atalanta ha manifestato all’Afa, la federacalcio argentina, tutta la sua preoccupazione per la gestione di Romero, chiedendo chiarezza. Anche dalle sue condizioni fisiche infatti dipenderanno le prossime mosse di mercato. SCATTO AL RISCATTO – L’Atalanta vorrebbe riscattare dalla Juve al più presto il miglior difensore della Serie A, bruciando le tappe-12 mesi prima del previsto- come suole fare il lungimirante e accorto presidente dell’Atalanta Percassi. 16 milioni di euro, un acquisto oneroso al pari del connazionale Musso (20), che ben delinea la volontà della Dea: rimanere tra le grandi d’Europa. Non sarebbe quindi una mossa dettata dal richiamo dell’ennesima plusvalenza super- tra entrata e uscita, un guadagno di circa 30 milioni- per cederlo alla società inglese, che non si è fatta più sentire, come Tottenham e Barcellona. Ci sono più probabilità che l’Atalanta se lo tenga stretto e che il Cuti si tenga stretta l’Atalanta. ‘MILLE’ MOTIVI PER RIMANERE A BERGAMO – Dopo 31 presenze, 2 gol e 3 assist in campionato, una rete in Champions League, l’ex Belgrano sa di avere altri e ampi margini di crescita con Gian Piero Gasperini. Al terzo anno consecutivo in Champions, la Dea punta a migliorarsi ulteriormente, lottando per lo scudetto, per un secondo posto, per la Coppa Italia, per andare ancora più avanti nel suo cammino europeo. E lo farebbe puntando proprio sul centrale argentino, attorno a cui ruota la difesa dell’Atalanta, diventata granitica grazie alle sue entrate ormai senza falli, ai sui recuperi palla, ai suoi anticipi e ai lanci lunghi per ripartire. A Bergamo il futuro papà continuerebbe a ritagliarsi un ruolo da protagonista, affinando il feeling col new entry e amico Musso, formando un trio affidabile con Toloi e Djimsiti. Perché nel frattempo l’affare Tomiyasu non si sblocca: il gap di 5 milioni non si supera (tra i 20 offerti e i 25 richiesti dal Bologna) e l’interesse e le risorse del Tottenham non alimentano la fumata bianca. L’Atalanta vuole ripartire dalla sua certezza, in attesa che l’Albiceleste sveli le sue reali condizioni.   LEGGI TUTTO

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    Damsgaard in vetrina ma Ferrero non ha fretta di venderlo. E il prezzo salirà…

    Gli Europei hanno aumentato le pretendenti del talento danese classe 2000. L’idea della Samp è di tenerlo un’altra stagione per realizzare una mega-plusvalenza Stavolta ha ragione Massimo Ferrero, a patto che riesca a resistere fino in fondo. Il numero uno della Samp ha ribadito che Mikkel Damsgaard non è sul mercato, semplicemente perché la prossima viene considerata la stagione della definitiva consacrazione. LEGGI TUTTO

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    Napoli, De Laurentiis avverte Insigne: è stallo sul rinnovo

    Il suo “tiro a’ggir” ha acceso tutta l’Europa e anche nella semifinale di ieri le sue giocate hanno spinto l’Italia finché ha avuto benzina in corpo. Lorenzo Insigne è concentrato al cento per cento su Euro 2020 e sulla finale che domenica vedrà l’Italia impegnata a Wembley, deciso a ripetere un’altra grande prestazione per coronare il sogno più grande. Negli ultimi giorni, però, gli sono arrivati forte e chiaro due messaggi che vanno oltre l’Europeo e oltre la Nazionale. Il mittente era sempre lo stesso, Aurelio De Laurentiis, presidente di quel Napoli con cui Insigne è in scadenza di contratto tra meno di un anno.STALLO RINNOVO – Dopo le parole della scorsa settimana, nelle ultime ore ADL è tornato sul futuro del suo capitano: “Se si è stancato del Napoli e vuole girare l’Europa sarà una sua decisione, non certo nostra”. Parole forti, in un momento in cui la trattativa per il prolungamento è ferma. Negli ultimi mesi non ci sono stati incontri tra la dirigenza e Vincenzo Pisacane, agente del numero 24. Ogni discorso era stato rinviato a fine stagione, ma la partenza del fantasista per l’Europeo ha ulteriormente dilatato i tempi della discussione. TRA MILAN E… – Un rinnovo che non si preannuncia semplice, vista la volontà del Napoli di abbassare costi e ingaggi e di non offrire prolungamenti troppo lunghi ai trentenni. Insigne si sente al top della sua carriera e vorrebbe, invece, vedere valorizzata la sua crescita dell’ultima stagione. Nel frattempo, gli altri club restano alla finestra, in attesa di capire come evolverà la situazione e se si arriverà a una rottura. Il Milan nei mesi scorsi aveva ricevuto il procuratore del classe ’91, senza però andare avanti nei discorsi. Tutto fermo, tutto bloccato: ora Lorenzo pensa solo a un altro azzurro.   LEGGI TUTTO

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    Dybala-Juve, trattativa nel vivo: la prossima settimana al lavoro per il rinnovo

    Ci siamo. Le vacanze stanno finendo, Paulo Dybala a Miami le ha sfruttate al massimo. C’è stato spazio anche o soprattutto per tanto lavoro, perché l’argentino ha seguito un programma di allenamento duro e costante, necessario per presentarsi al 100% all’appuntamento con il raduno della Juve e allo stesso tempo recuperare il tempo perduto la scorsa stagione. Sarà proprio lui a guidare la rosa bianconera in questa prima parte di lavoro estivo, tra i pochi big a disposizione di Max Allegri lui sarà il principale dei leader da subito alla Continassa. Salvo cambi di programma, è domenica il giorno designato per il ritorno in Italia, in tempo per smaltire fuso orario e seguire tutti i passi previsti da protocolli e decreti. IL RINNOVO – Quando poi arriverà anche Jorge Antun, ora in Argentina, potrà una volta per tutte e definitivamente ripartire la trattativa per il rinnovo di contratto. Il blitz dell’agente di Dybala è comunque atteso a stretto giro di posta, i contatti sono già ripresi ma sarà necessario un confronto diretto per sbloccare la situazione anche se le premesse sono completamente diverse rispetto a qualche mese fa. Prima c’era una Juve determinata a dire basta e a individuare una soluzione sul mercato, ora l’idea del club bianconero è quella di rimettere al centro del progetto Dybala blindandolo con un contratto tale da evitare nuovi e controversi tormentoni. C’è l’aspetto economico di cui bisognerà comunque parlare ma che non rappresenta l’ostacolo principale: la trattativa riprenderà da quell’offerta già ritenuta massima della Juve di 10 milioni netti bonus inclusi, l’obiettivo del clan Dybala sarà ovviamente quello di ottenere qualcosa in più. E poi c’è soprattutto l’aspetto tecnico, quello che vedrà il numero 10 chiedere garanzie di utilizzo in maniera tale da essere un protagonista assoluto. Resta in ogni caso la volontà di legarsi, magari anche a vita, alla Juve. Il vero motivo per cui Dybala è sempre rimasto in bianconero anche quando dalla Continassa hanno avuto, a più riprese, idee diverse.

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    Sassuolo, ecco Dionisi: “L'eredità di De Zerbi è pesante, ma stimolante”

    Inizia l’era di Alessio Dionisi al Sassuolo. Dopo l’addio di Roberto De Zerbi, la società neroverde ha deciso di puntare sull’allenatore che ha riportato in Serie A l’Empoli proprio al termine della scorsa stagione. Queste le parole del nuovo tecnico del Sassuolo nella conferenza stampa di presentazione (accanto a lui è presente anche l’ad Giovanni Carnevali), importanti anche per i fantallenatori: “So che l’eredità è pesante, ma per me è stimolante. Sarà sicuramente un’esperienza formativa, ho sentito e ringraziato il mister e lo ringrazio anche per la squadra che mi ha lasciato. La vivo serenamente, con equilibrio, questa deve essere la base. Sono emozionato, ma molto molto stimolato. Ho scelto Sassuolo perché loro hanno scelto me e per il trascorso della società, che sta dimostrando sul campo un’identità ben precisa. Credo sia la scelta giusta per me per cercare di dare continuità al mio percorso”.
    NAZIONALI – “Sto seguendo e tifando anche io, ci stanno rendendo tutti orgogliosi gli Azzurri. Molto importante che ci siano Berardi, Locatelli e Raspadori. Bene che si esaltino in nazionale, ma le scelte non spettano a me su di loro. Sapete benissimo che la sostenibilità della società passa anche dal mercato. Li vorrei allenare tutti io, poi le scelte spettano ai dirigenti”.
    DE ZERBI – Di seguito le successive parole di Dionisi, riportate da Sassuolonews.net: “Il mister ha fatto una scelta coraggiosa, lo ammiro. E’ stato molto disponibile. Spesso vediamo le persone solo di facciata, poi a luci spente anche gli allenatori sono disponibili e lui con me si è reso disponibile. C’è stata una telefonata per avere informazioni sul suo percorso e cercherò di fare tesoro dei consigli fermo restando che io sono io e cercherò di farmi”.
    CENA CON ALLEGRI – “Non ancora. Mi sto avvicinando sempre di più. E’ passato di qua, giocheremo contro, spero di riuscire a incontrarlo”.
    AMBIENTE – “Ho avuto una ottima impressione, fermo restando che il primo periodo è sempre di conoscenze e sorrisi ma le impressioni conferma l’idea che mi ero fatto da fuori. Poi le persone si pesano nei momenti difficili perché si vivono dei momenti difficili nel calcio ma le impressioni sono molto positive. Ho trovato un ambiente motivato, ho già sentito i ragazzi. Domani inizieremo come gruppo squadra e lì inizieremo a conoscerci ancora più a fondo. Ho trovato un gruppo sano e voglioso di dimostrare ancora. Confermarsi è difficile, forse ancora di più che arrivarci, fermo restando quello che è stato fatto è difficile ma confermarsi a ottimi livelli è difficile e per noi deve essere uno stimolo”.
    MODULO – “Il Sassuolo dell’anno scorso giocava bene e ottenendo risultati. Questo è l’obiettivo: giocare, riconoscersi e mettere i giocatori in condizioni di esprimersi. Ci sono giocatori bravi, li devo mettere nelle condizioni di far bene. Non ho mai pensato di fare un sistema di gioco per quello che penso io, vorrei che si giocasse per un’idea comune che è quella dell’allenatore. Il sistema di gioco vedremo. L’idea è quella di dare continuità, sarebbe folle pensare di cambiare in partenza, poi dopo non lo so, non chiudo le porte a niente. Alessio Dionisi non è il mister del 4-3-1-2, non l’ho mai pensato, fino a qualche anno fa non mi piaceva per niente quel sistema, se mi avessi chiesto due anni fa quel sistema di gioco non mi piaceva. Vorrei allenare i giocatori che fanno parte del Sassuolo Calcio e così sarà”.
    MERCATO – “Non ho fatto richieste alla società, provvederò in separata sede, cercando di dare più continuità possibile ai risultati. Una società che ha sempre cercato sostenibilità. Bajrami è un giocatore bravo ma non ne abbiamo parlato, non credo che un allenatore abbia bisogno di portarsi dietro i giocatori se i giocatori ci sono perché il Sassuolo ha tanti giocatori e bravi. Passerà soprattutto da chi rimarrà e penso che la maggior parte rimarranno e attraverso la conoscenza e il ritiro le cose si valuteranno. Non siamo entrati nello specifico, tanto meno non da parlarne qua”.
    NO ALLA SAMP – “Dionisi e il Sassuolo si sono incontrati, si sono innamorati e si sono sposati. Negli innamoramenti ci sono dei mezzi ripensamenti, avvicinamenti, la Sampdoria è stato questo. Speravo che il Sassuolo riuscisse a trovare un accordo con l’Empoli e tutto è andato bene. Sul bel gioco dico che non credo nella definizione il mio calcio, il suo calcio. Io credo che l’allenatore debba essere credibile con i giocatori e valorizzare il materiale umano a disposizione. Salernitana ed Empoli sono salite in A, sono state le prime, io avrei rubato qualcosa alla Salernitana perché l’obiettivo dell’allenatore è fare risultati e fare gioco, tra giocare bene e giocare male scelgo il primo, ma chi non lo farebbe? Il mio miglior calcio? Speriamo il prossimo”. LEGGI TUTTO

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    Cos’è Club 15, il progetto di Cherubini per lanciare i giovani a livello internazionale

    Giacomo Vrioni va in Austria al Wsg Tirol: un caso? No, fa parte di una strategia. Che coinvolge i migliori giovani bianconeri e 15 paesi d’Europa Il trasferimento in prestito di Giacomo Vrioni al Wsg Tirol, club austriaco che punta a migliorare la sesta posizione in campionato ottenuta la scorsa stagione, riaccende i riflettori sul progetto Club 15, una delle prime creature targate Federico Cherubini in Juventus. LEGGI TUTTO