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    Da Seedorf a Cassano: tutti i “tradimenti” sull'asse Milan-Inter prima di Calhanoglu

    Trasferimenti casalinghi, Milano-City. Dal Milan all’Inter, senza salti temporali, prima di Calhanoglu, vediamo chi ha fatto lo stesso (breve) viaggio e scopriamo come è andata, se nel passaggio ha migliorato il proprio livello. Occhio: non abbiamo preso in considerazione quei giocatori – Baggio, Ibra, Ronaldo, Crespo, Balotelli solo per citare i più noti – che il «salto» l’hanno fatto a distanza di anni.Mercato di riparazione del novembre 1967, Mario Barluzzi si sfila la maglia rossonera e indossa quella nerazzurra. Barluzzi chi? Veneto, 32 anni, portiere, soprannome «Scossa» per le uscite spericolate. La chiamata dell’Inter arriva all’improvviso, dopo un’onorata militanza al Milan (1962-1967), prima da riserva di Ghezzi poi da titolare. All’inter per un solo anno farà la riserva di Sarti, giocherà una sola partita, in Coppa Italia. Per Barluzzi, molto meglio l’esperienza milanista. Il salto del 1982 è quello di Fulvio Collovati. Nell’estate che lo porta a vincere il Mondiale, l’allora 25enne difensore passa dal Milan appena retrocesso in B – dove è cresciuto e dove ha vinto nel 1978-79 lo scudetto della Stella – all’Inter. La rottura col Milan è dolorosa, nella trattativa entrano anche Pasinato, Serena (che l’anno dopo torna all’Inter) e Canuti, che fanno il viaggio inverso. Se il trasferimento di Barluzzi era sembrato occasionale e riguardava un calciatore a fine carriera, quella del 1982 è la prima campagna acquisti che vede i due club cittadini lavorare ad un vero scambio.La storia si ripete quasi vent’anni dopo. Nel 2001 Guglielminpietro passa dal Milan all’Inter, con Brocchi che cambia binario. Per l’argentino meglio l’esperienza col Milan. Nell’anno dello scudetto di Zaccheroni 1998-99, aveva contribuito alla causa con buona frequenza. Più o meno è quello che accade l’anno dopo (2002): il rossonero Coco passa all’Inter, l’interista Seedorf va al Milan. Il Coco del Milan – seppure a fasi alterne – è un terzino che si guadagna la Nazionale e la convocazione al Mondiale di Corea-Giappone 2002, quello dell’Inter (2002-2005) gioca solo un campionato, appena dignitoso, ma senza squilli, per poi timbrare una manciata di presenze prima di congedarsi. Il terzino danese Thomas Helveg milita nel Milan, che lo acquista dall’Udinese prima dei Mondiali di Francia del 1998, per cinque stagioni (tre da titolare), vincendo anche uno scudetto (con Zaccheroni in panchina). All’inter il suo apporto è molto più modesto: un solo campionato, prima di lasciare l’Italia – ci era arrivato nel 1993 – tentare l’avventura tra Norwich e Borussia Mönchengladbach e chiudere la carriera in patria, con l’Odense, la squadra della sua città. LEGGI TUTTO

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    Stimato da Rino, continuo con Pioli, 5 ruoli e 4 allenatori: cos’è stato l'Hakan rossonero

    Il fantasista turco lascia i rossoneri dopo 32 gol e 48 assist in 4 stagioni: dalle polemiche con Montella e Giampaolo ai troppi alti e bassi. La sua storia in rossoneroAlmeno stavolta non ha cambiato numero, non ha inventato scuse, non ha inviato fax. Sono bastate poche parole: “Lascio il Milan, ho firmato con l’Inter”. Così, a bruciapelo, tant’è che i tifosi non gliel’hanno perdonata. LEGGI TUTTO

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    L'operazione Calhanoglu svela la debolezza economica della Milano calcistica

    L’Inter ha fatto un affare, De Paul sarebbe costato molto di più, ma sono tempi duri per le finanze dei due club meneghini. Non c’è da stare allegri Sotto il profilo tecnico, e data la situazione finanziaria in cui versa l’Inter, l’a.d. Beppe Marotta ha fatto un bel colpo. Ha preso a zero euro un buon giocatore, a fine contratto con il Milan. Forse ha sovrastimato Hakan Calhanoglu quanto a ingaggio, non siamo convinti che il turco avrebbe strappato altrove in Europa un contratto da cinque milioni di euro a stagione, ma ha acquisito un centrocampista/ trequartista che dovrebbe integrarsi bene nel calcio di Simone Inzaghi, il nuovo allenatore. LEGGI TUTTO

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    Milan senza “cose formali”: Kessie unico superstite di Fassone-Mirabelli. E Conti…

    Con l’addio ormai a un passo di Hakan Calhanoglu, destinazione Inter, il Milan si prepara a salutare anche il nono acquisto sugli undici delle “cose formali” degli ex dirigenti rossoneri Marco Fassone e Massimo Mirabelli, arrivati nell’estate 2017/2018, sotto l’egida di Yonghong Li. KESSIE L’UNICO SUPERSTITE, GLI ALTRI… – Tre anni dopo, soltanto Franck Kessie è al Milan, per restare, anche se il rinnovo di contratto andrà ridiscusso a breve. L’unico altro superstite è Andrea Conti, in uscita però dal club rossonero dopo il prestito a Parma. Oltre a Calhanoglu, sono andati via anche tutti gli altri: ​Mateo Musacchio, l’anno passato alla Lazio, Ricardo Rodriguez, ora al Torino, Andrè Silva, in Bundes all’Eintrach Francoforte, Fabio Borini e Lucas Biglia, in Turchia al Fatih Karagumruk, Antonio Donnarumma, in scadenza di contratto, Leonardo Bonucci, tornato alla Juve, e Nikola Kalinic, l’anno passato al Verona.  LEGGI TUTTO

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    La Juve non molla Locatelli: sacrificio Dragusin per convincere il Sassuolo

    La trattativa per il centrocampista azzurro entra nel vivo: a breve contatto tra Cherubini e Carnevali, a cui piace il difensore rumenoManuel Locatelli in questo momento ha un solo colore in testa: l’azzurro dell’Italia, con cui volerà a Londra per cercare il pass per i quarti di finale dell’Europeo contro l’Austria. Per la fumata bianca sul suo futuro bisognerà attendere la fine del torneo itinerante, però nel frattempo sull’asse Torino-Sassuolo si continua a tessere la tela per trasformarlo da neroverde a bianconero. A sbloccare la situazione può essere la voglia di Radu Dragusin di andare in un club dove avrebbe la possibilità di giocare con continuità in Serie A. LEGGI TUTTO

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    E il Milan? C'è Kessie da blindare, poi Ziyech e Ceballos. Ecco i colpi Champions

    La priorità è il rinnovo dell’ivoriano per non perderlo a zero tra un anno. Il marocchino e lo spagnolo per il dopo CalhaIl futuro è adesso. È la leadership di Franck Kessie, il “Presidente” al quale va rinnovato il mandato al più presto. È la fantasia di Hakim Ziyech, primo sulla lista per il dopo Calhanoglu. È la duttilità di Dani Ceballos, vecchio pallino rossonero mai dimenticato, che potrebbe rivelarsi un’opportunità lungo gli snodi del mercato. Tre angoli dello stesso palcoscenico, quello della Champions League, che il Milan tornerà a calcare dopo sette anni di assenza e che non è intenzionato a occupare da semplice comparsa. L’obiettivo è di presentarsi all’appuntamento rinforzati e completi in tutti i reparti, ecco perché Gazidis, Maldini e Massara – rispettivamente a.d., d.t. e d.s. del club – sono pronti a impegnarsi su due fronti: lavorare al dopo Calha e puntellare i tacchetti di Kessie a Milanello per i prossimi cinque anni. LEGGI TUTTO

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    Trequartista, ma a sinistra: Hakan è un po’ Eriksen, un po’ Luis Alberto

    Il turco era già leader a 22 anni a Leverkusen, grazie a Pioli si è imposto anche nel calcio italiano. Adesso è più completo e maturo Un po’ Eriksen, un po’ Luis Alberto. Ecco perché Hakan Calhanoglu è il profilo perfetto per completare la nuova mediana a cinque di Simone Inzaghi. Chiaro, il nuovo sistema è totalmente differente da quello con cui Hakan è esploso nel Milan di Pioli, ma la mezzala l’ha già fatta in passato e partire da dentro al campo lo aiuterà a galleggiare tra le linee, agendo più vicino alle punte e quindi alla porta. LEGGI TUTTO

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    Milan senza Calha: ora per non sbandare bisogna accelerare su Kessie

    Brava l’Inter ad infilarsi nel varco diventato portone, ma i rossoneri non possono fare altri passi falsi: il rinnovo dell’ivoriano è sempre più urgente Milano è una città fantastica, Hakan ha deciso di non cambiare. Calhanoglu dal Milan all’Inter era nell’aria da 72 ore, almeno come proposta (disperata) del suo agente Gordon Stipic. C’era un varco, è diventato un portone. E il portone si è spalancato. Il dramma di Eriksen ha consentito di accelerare, a maggior ragione se pensiamo che per il turco non c’era da pagare il cartellino, al massimo commissioni più o meno importanti ma non determinanti. La via crucis di Calhanoglu termina quasi a fine giugno dopo un inseguimento del Milan, offerte respinte, richieste eccessive (all’inizio da 6 milioni più bonus a stagione), compromessi impossibili, un braccio di ferro che si immaginava avrebbe portato a un epilogo del genere. Addio. Se vogliamo, questa è una storia ancora più pesante rispetto alla vicenda Donnarumma. Semplicemente perché qui ballava un milione o poco più, il Milan aveva offerto 4 più bonus, l’Inter andrà verso i 5 a stagione più 1 milione di bonus. In fondo, se ci fosse stata la volontà vera di Calhanoglu di restare, l’accordo sarebbe stato rapidissimo. Non c’era. LEGGI TUTTO