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    Capello: “La mia Roma 2001 da scudetto anche oggi. Ma adesso punto su Mou”

    Il tecnico ricorda l’ultimo tricolore giallorosso: “Il bello fu la gioia collettiva, il brutto che quella festa durò sei mesi… José mi piace, ma gli servirà gente forte”“Lei mi conosce da tanti anni e sa come sono: non mi piace voltarmi indietro. Si vince, si fa festa e si pensa al prossimo traguardo”. Fabio Capello alza la mascella da imperatore e ringhia il suo modo di essere, ma il sopraggiungere del ventennale dell’ultimo scudetto della Roma – 17 giugno 2001 – non lo lascia indifferente, facendogli dismettere per un po’ le vesti di opinionista principe di Sky all’Europeo, per raccontare quella stagione formidabile. LEGGI TUTTO

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    Tonali: Milan e Brescia senza intesa . E spunta la Juve…

    Il tempo stringe per trovare l’accordo: Elliott non va oltre i 10 milioni. Oggi scadono i termini per il diritto di riscattoAll’ultima curva il Milan e il Brescia non hanno ancora trovato un accordo per Sandro Tonali. Domani scadono i termini per il diritto di riscatto del centrocampista lodigiano, ma la trattativa per riformulare l’intesa raggiunta nello scorso settembre è ancora ingarbugliata. LEGGI TUTTO

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    Calha, De Paul, Ziyech: Milan, tre strade per prendersi… un 10

    La certezza, il colpo o il sogno? La casella del trequartista rossonero non ha ancora un proprietario. Ecco pro e contro per i candidati più autorevoli Tre porte per tre numeri dieci, solo una da aprire. A Pioli serve un fantasista, Maldini e Massara riflettono, studiano, perché dietro ogni maniglia c’è una soluzione diversa. C’è la certezza, Hakan Calhanoglu, contratto in scadenza e rinnovo in bilico; c’è l’argentino cercato da tutti, Rodrigo De Paul, per molti “il miglior dieci dell’ultima stagione”. E infine il campione d’Europa, il sogno chiamato Ziyech. Assistman di fama internazionale. Il Milan dovrà sceglierne uno. LEGGI TUTTO

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    Primavera Inter, Madonna ai saluti: pronto Chivu

    La Primavera di Armando Madonna viaggia a vele spiegate, prima in classifica e a un solo punto dalla possibilità di andarsi a giocare matematicamente le semifinali playoff per il tricolore di categoria. Da Oristanio e Satriano, passando per Casadei Stankovic, sono tanti i talenti in rampa di lancio, valorizzati anche dal lavoro tel tecnico lombardo, che però a fine anno potrebbe salutare i nerazurri per ripartire da una nuova avventura.Ad oggi, l’Inter non ha ancora trovato con lui l’accordo per il rinnovo del contratto in scadenza al prossimo giugno. Madonna guadagna un compenso da circa 80 mila euro netti a stagione ma la politica dei costi imposta da Zhang sembra non risparmiare neanche lui. Al suo posto è pronto il tecnico dell’Under 18, Cristian Chivu, leggenda del Triplete cui l’Inter è pronta ad affidare la squadra Primavera. Nel frattempo ci sono ancora da affrontare una partita di campionato più i playoff, chissà se Madonna riuscirà a far cambiare idea a Zhang.  LEGGI TUTTO

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    Camaleonte Max, che vestito per la Juve? La scelta in mezzo indirizza il mercato

    La suggestione del ritorno del 4-2-3-1 con cui Allegri portò la Signora in finale di Champions League nel 2017 è legata a tante variabili. Le alternative, l’abilità del tecnico di cambiare pelle a seconda del momento e una consapevolezza: in ogni caso a centrocampo c’è qualcosa da cambiare Massimiliano Allegri si è ritagliato in carriera l’immagine dell’allenatore capace per eccellenza di cucire addosso alle proprie squadre l’abito migliore (leggi modulo) per l’organico a disposizione. Che si traduce a monte, in estate, nel mestiere per costruire un’idea attorno agli uomini che si ritrova in rosa da gestioni precedenti, senza rivoluzioni. Ma le caratteristiche dei giocatori che Allegri trova al ritorno in bianconero sono così divergenti (i giocatori offensivi giusti per il 4-2-3-1, i centrocampisti per il 4-3-3, e poi ci sono gli uomini di fascia…) da imporre perfino a un camaleonte come Max una scelta di massima a monte, anche per orientare partenze e arrivi in maniera da dare al mercato una direzione funzionale a quello che serve. LEGGI TUTTO

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    Eriksen, cosa è successo? Epilessia e Covid non convincono. La carriera è un rebus

    Solo gli esami chiariranno le cause del malore. Futuro: i controlli in Italia sono al top, ma per il via della A… Rispondono i cardiologi Carù, Pigozzi e CavarrettaDopo lo choc provocato dal malore del calciatore danese Christian Eriksen, si sono rincorse diverse ipotesi sulle cause e sui possibili sviluppi legati alla sua carriera. Ne abbiamo parlato con tre cardiologi e professori di fama: Bruno Carù, salito agli onori delle cronache anche per la vicenda Kanu (1996), vittima di una malformazione cardiaca; Fabio Pigozzi, presidente della Federazione mondiale dei medici sportivi; Elena Cavarretta, docente alla Sapienza. LEGGI TUTTO

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    Buffon e l'offerta Parma: profumo di casa e magari di Mondiale…

    Il portiere sta per tornare là da dove era partito, a 23 anni: decisivi il doppio pressing di Ribalta e Maresca, due vecchi uomini Juve che lui conosce bene, e la possibilità di sognare Qatar 2022A 43 anni ti senti ancora un bambino, a maggior ragione “se arrivasse una proposta folle quanto me”. È arrivata, quella del Parma. E Gigi Buffon riavvolge il nastro dei ricordi, del sentimento che procura brividi di felicità. E che mette nelle condizioni di pensarci seriamente. Era il 2001 quando aveva 23 anni e lasciò il “Tardini” per andare alla Juve. LEGGI TUTTO

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    Alla scoperta di Junior Firpo: odiava il calcio, poi con Kakà e gli azzurri…

    Torna l’appuntamento con le “Le 5 cose che non sai di…”, rubrica di Calciomercato.com. Sotto la lente d’ingrandimento finisce oggi Junior Firpo, idea del Milan per la fascia come vice-Theo. Scoprite con noi cinque curiosità su di lui nella nostra gallery!5) Héctor Joel Firpo Adamés è nato nel del 1996 a Santo Domingo, in Repubblica Domenicana. All’età di 6 anni si trasferisce in Andalusia: come tanti connazionali amava baseball e basket, ma per integrarsi nel nuovo paese viene mandato a giocare a calcio. “Mi hanno fatto giocare a calcio in modo che potessi fare amicizia, ma a me non piaceva. Ogni pomeriggio, finito l’allenamento, tornavo a casa e piangevo. Chiesi di non farmi giocare più, dissi che non sapevo di cosa si trattasse”.  LEGGI TUTTO