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    Cinquini e il “suo” Pioli: “Parla piano e tutti lo ascoltano. Ha fatto un miracolo”

    Il dirigente che 20 anni gli consegnò la prima panchina (gli Allievi del Bologna): “Stefano un fenomeno nella gestione del gruppo, Ibra per lui si butterebbe nel fuoco” Oreste Cinquini lo dice tre, quattro, cinque volte. “A Pioli sono legato”. In fondo in panchina ce l’ha messo lui. Vent’anni fa. “Serviva un allenatore per gli Allievi del Bologna. Stefano era stato un mio giocatore quando ero a Firenze, così lo chiamai. ‘Che fai, vieni?’. Venne. nel 2001 vincemmo il titolo battendo la Roma di De Rossi”. Il dirigente e l’allenatore, strade mai parallele tra i due. Cinquini, 73 anni, fa il dirigente da una vita – Udinese, Fiorentina, Cagliari, Lazio, Parma, Zenit –, Pioli il mister grazie a lui. L’ultimo successo è aver riportato il Milan in Champions dopo sette anni. “Un po’ tattico e un po’ psicologo”. LEGGI TUTTO

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    Il Milan accelera per blindare Pioli, da lunedì si tratta per il rinnovo

    Entrano nel vivo le trattative per il contratto del tecnico: avanti almeno fino al 2023. In agenda anche Kessie, in scadenza tra un anno: il club gli offre 4 milioniUna firma, quella sulla stagione strepitosa del Milan, c’è già, adesso non resta che autografare anche il futuro. Perché se allenatore e presidente sono le colonne portanti di ogni club vincente che si rispetti, allora il domani di Stefano Pioli e del “presidente” Franck Kessie non potrà che allungarsi oltre il 2022. LEGGI TUTTO

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    Zaniolo è tornato: “Io, Dio, il dio Ibra e la paura della morte. Ma se ripenso a Skriniar…”

    Il talento della Roma e della Nazionale ha recuperato dopo il crack al ginocchio: “Quando mi sono rotto la seconda volta ho pianto veramente tanto. Mi sono aggrappato alla mia àncora, Florenzi. Ma ora sono pronto e voglio spaccare tutto” Una settimana dopo quel maledetto infortunio ad Amsterdam, il secondo crociato rotto otto mesi dopo il primo, si è rialzato sulle stampelle con l’obiettivo minimo di tornare a camminare. E ha inseguito piano piano il sogno, poi all’ultimo svanito: giocare l’Europeo. Ha dovuto tirar fuori il coraggio e farsi due spalle così per non buttare tutto alle ortiche, a 20 anni. Nicolò Zaniolo è caduto e ricaduto, ha pianto e pensato di mollare, poi ha imparato l’arte della pazienza, ad accettare le svolte della vita e a mettere la squadra davanti a sé. LEGGI TUTTO

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    Inzaghi-Inter, Matthaus perplesso: “Non ha la stessa personalità di Conte”

    Calciomercato.com insieme ad altre testate internazionali ha avuto il piacere di intervistare Lothar Matthaus, storico ex campione di Inter e Bayern Monaco e oggi commentatore tv per la Bundesliga e per le tv tedesche. Tanti gli spunti approfonditi, a partire dalla situazione del calcio tedesco, passando per il vortice di allenatori che sta coinvolgendo l’Europa del calcio e finendo con una battuta sulla Superlega e le decisioni che la Uefa dovrà prendere su Juve, Real e Barcellona.CAOS INTER – “Conte ha costruito una grande squadra, ha vinto, poi ovviamente ci sta che non voglia accontentarsi dell’aver vinto lo scudetto, voleva di più per continuare a crescere e competere per la Champions. Capisco la decisione dell’allenatore che non era evidentemente d’accordo con le decisioni della società”.CONTE VS INZAGHI – “Conte è stato come Trapattoni per noi quando eravamo all’Inter ha creato un rapporto speciale, non era solo un allenatore, ma anche una sorta di compagno. Quanto fatto da Conte era bello per i tifosi perché era davvero una bella storia ad alti livelli di calcio. Inzaghi ha sicuramente fatto un buon lavoro finora, ma sicuramente Conte ha un’esperienza più importante, una mentalità e una personalità diversa”.FUTURO INTER – “Ora vediamo cosa succederà, anche perché magari l’Inter dovrà vendere qualche giocatore, non so se Hakimi, Lautaro o Lukaku, se dovranno vendere perché hanno bisogno di soldi vedremo poi quale sarà il futuro”.SUPERLEGA – “Io sulla Superlega non penso niente, perché è stata cancellata. Dobbiamo parlare di calcio nel suo insieme e non solo delle squadre migliori come la Juventus o il Real. Io credo che il calcio internazionale abbia bisogno delle migliori squadre, che però escono dai singoli campionati. Il calcio non si può cambiare. Possiamo parlare a lungo di sistemi differenti, formule diverse, ma non possiamo cambiare le regole del gioco”.JUVE-REAL-BARCELLONA PUNITE? – “Non credo che Juve, Real e Barcellona verranno punite dalla Uefa. Credo che dobbiamo voltare pagina e pensare a come sistemare quello che c’è. Per me la Champions funziona molto bene, ma dobbiamo magare pensare a nuove formule per guadagnare più soldi, perché è ciò di cui stiamo parlando, solo soldi. Per farlo per non possiamo cambiare il fatto che il calcio non è solo di quelle squadre. Veder giocare sempre solo la Juventus contro l’Inter o altre poche squadre non è un bene per il calcio. È bello anche vedere che possano giocare con loro anche squadre ad esempio come l’Ascoli o il Lecce”.EUROPEO E GERMANIA – “Credo che L’Europeo di quest’anno sia molto interessante, non solo perché si giocherà in giro per tutta l’Europa. È un torneo molto difficile perché ci sono squadre molto forti. Il gruppo della Germania in particolare è molto difficile. So che c’è la Pandemia, ma credo che la cosa più importante sia avere i tifosi allo stadio. La Germania ha un’ottima squadra, con tanti giocatori molto forti. Ma credo che manchi l’atmosfera giusta fra giocatori e allenatore. Spero che i giocatori trovino lo spirito giusto nel corso del torneo. Giocheremo in casa il girone, magari quello potrebbe darci un po’ di forza e di positività”. LEGGI TUTTO

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    Juve, Allegri e il gran ritorno del “corto muso”: fallita la rivoluzione di velluto

    Cambia tutto. Raoul Bova prenderà il posto di Terence Hill nei panni di Don Matteo. Conte lascia l’Inter. Max Allegri alla Juve. Torna su un cavallo bianco, come il suo amico Capello al Milan nel ‘97, entrambi dopo due Maestri: Tabarez (poi Sacchi) e Pirlo. Max si augura di fare meglio di don Fabio che nella sua seconda vita rossonera restò fuori dalle coppe. LEGGI TUTTO

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    Plusvalenze e cessioni: ecco la cura dimagrante dell'Inter

    Zhang ha chiesto operazioni in attivo per 90-100 milioni e un taglio del 15% al costo del lavoro. Per Hakimi le offerte più concrete, ma adesso nessuno è incedibileFare 100 milioni di plusvalenze (ma potrebbero bastarne 80-90) e ridurre del 15% il costo del lavoro. E’ questa la nuova sfida scudetto che attende gli uomini mercato dell’Inter in un’estate che per una volta si annuncia caldissima in uscita. Storicamente il punto debole della società negli ultimi anni. A vendere bene stavolta aiuterà il lavoro di Conte, che di fatto ha valorizzato ciascun componente della rosa. La strada passa inevitabilmente dal sacrificio di un big, ma va ricordato che un tesoretto può arrivare anche dai vari Nainggolan, Joao Mario, Dalbert e Lazaro. E che liberarsi da certi elementi non indispensabili ma con ingaggi altissimi aiuterebbe assai. LEGGI TUTTO

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    La Juve secondo Max: pollice alto per Locatelli, sì a Dybala al top. E Gigio…

    Per il tecnico rinunciare a Ronaldo non sarebbe un dramma. La passione per Pjanic è viva, ma il suo ritorno è complicato. Arriverà un 9: e se fosse Icardi?È già stato detto “cavallo di ritorno”? Massì, banale. E allora, guardiamo avanti. Non alla Juve che è stata e a Max che torna ad allenarla, ma alla nuova Juve secondo Allegri. O alla Juve del secondo Allegri, che è la stessa cosa. LEGGI TUTTO