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    Serie A, sempre più fabbrica di gol (e ufficio di collocamento per giocatori…)

    Il nostro campionato è il torneo dei gol a raffica, ma anche quello dove hanno giocato più calciatori nell’ultima stagione. E le casse ne risentono…La Serie A è il campionato dei gol a raffica. La tendenza non si inverte, anzi si accentua. Sarà per via della costruzione dal basso (nel bene, soprattutto, e nel male), sarà per via dei cinque cambi, sarà per via della mancanza del pubblico che toglie un po’ di concentrazione, sarà per eccesso di calci di rigore concessi, sarà per un mix di tutti questi fattori, il fatto è che nell’edizione 2020-21 si è raggiunta la soglia delle 1.160 reti realizzate in 380 partite. LEGGI TUTTO

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    Roma, il pagellone del campionato: Mkhitaryan (7,5) il migliore

    Le montagne russe della stagione lo hanno appena spettinato, anche se il suo profilo si è scavato e l’italiano divenuto più zoppicante. i risultati lo condannano alla mediocrità, perché il 7° posto in classifica e l’eliminazione al primo turno di Coppa Italia pesano inevitabilmente sul giudizio. Resta però la bella cavalcata europea, territorio in cui il suo calcio migliore – fatto di ripartenze veloci e ficcanti – ha trovato terreno più fertile. Va a merito del portoghese il tentativo di essersi sforzato a capire la Serie A, adattandosi alla difesa a tre e, contrariamente al suo catechismo, concedendo anche l’iniziativa all’avversario. La fase difensiva, con gli oltre cento gol subiti in due stagioni, sanciscono i suoi limiti didattici in questo senso. La frattura con Dzeko, inoltre, non ha giovato né a lui né alla squadra, così come la fiducia sempre col bilancino che i Friedkin, fin dall’inizio stagione, gli hanno concesso. Resta l’immagine di un gentleman della panchina. In questi tempi di graffi mediatici, per noi resta una qualità. LEGGI TUTTO

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    Atalanta, Muriel il migliore dell'anno: 8,5 come il Gasp. Romero e Pessina le rivelazioni

    Terza qualificazione in Champions di fila, la finale di Coppa Italia e gli ottavi in Europa. Il tutto con l’undicesimo monte ingaggi della Serie A. Ha ragione Gasperini: quando a Bergamo sarà più grande la delusione per ciò che non si riesce a ottenere che la soddisfazione per i traguardi raggiunti, allora ci sarà qualcosa che non va. Per ora, c’è di che essere felici. LEGGI TUTTO

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    Juve, il pagellone del campionato: Chiesa 8, è l’anima del gruppo. E CR7…

    Dopo nove anni di dominio sportivo, oltre al passo economico ben superiore alla concorrenza, costruendo la dinastia più vincente di sempre del calcio italiano, anche cambiando pelle più volte, è stato obiettivamente un anno diverso. Lo è stato dal punto di vista tecnico, nella scelta di un allenatore esordiente nell’anno in cui non c’era neppure il precampionato e nella difficoltà di soddisfarne le richieste di giocatori, oltre alla debolezza di alcuni reparti (centrocampo) figlia di valutazioni di mercato rivelatesi non centrate. E poi quello che è successo fuori dal campo, dai comportamenti di Ronaldo al festino a casa McKennie, per non parlare del caso Suarez e del caos Superlega. Altri anni erano andati oggettivamente meglio. LEGGI TUTTO