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    Giovani, dialettica, fedeltà al club e qualche intuizione: perché Zidane non è solo un gestore

    Tutti i motivi per cui Zizou in panchina sarebbe un affare per la Juve: dalla capacità di avviare una transizione verso il futuro a quella di tenere calmo l’ambiente, senza dimenticare le soluzioni tattiche che ha saputo inventarsi dal nostro corrispondente Filippo M. Ricci19 maggio
    – Madrid Un gestore, in italiano. Un ‘alineador’, in castigliano. Così in tanti definiscono o hanno definito Zinedine Zidane da quando nel gennaio del 2016 è stato chiamato a tirar su un Madrid depresso dopo i pochi mesi passati con Rafa Benitez, convocato da Florentino Perez al Bernabeu dopo il licenziamento di Carlo Ancelotti. LEGGI TUTTO

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    Adriano: “Lukaku unico, non lo fermi. Inter, strada tracciata con Conte”

    L’ex bomber: “Orgoglioso che Romelu sia diventato il mio ‘erede’. Questo gruppo può fare una grande Champions” Suona Facetime, chi chiama da Rio? “Ciao Romelu, sono Adri, abbiamo vinto!”. Una delle prime chiamate post-scudetto, Romelu Lukaku l’ha ricevuta da Adriano Leite Ribeiro, predecessore col 9 nerazzurro e suo mito di infanzia. “Avrei voluto essere come te…”, ha detto il belga, in estasi, al brasiliano, altrettanto emozionato. Adriano ha trovato in questa nuova Inter un vero amico e, quando parla con lui, è come se tornasse sotto le mille luci di San Siro. LEGGI TUTTO

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    Cabrini: “Juve, è difficile salvare la stagione”. E quell’anno alla Dea da compagno di Percassi…

    Per lo storico terzino bianconero un passaggio all’Atalanta da compagno del patron: “Già allora un grande ambiente”. E a Torino trovò Gasperini: “Metodista, molto ordinato. Da tecnico è speciale”Antonio Cabrini ha giocato una sola stagione a Bergamo, con la maglia dell’Atalanta, nel 1975-76 in Serie B: era in fascia sinistra, come sempre. E al suo fianco (in campo, ma anche nell’album delle figurine), c’era un difensore destinato a diventare piuttosto importante per il club, Antonio Percassi. L’anno dopo Cabrini sarebbe stato prelevato dalla Juventus, che lo aveva già acquistato in comproprietà con la Dea. A Torino Antonio incrocia subito un ragazzo delle giovanili, che in una stagione e mezza avrebbe trovato spazio in qualche gara di Coppa Italia. Il ragazzo era Gian Piero Gasperini, oggi avversario di quella che per il campione del mondo di Cremona col tempo è diventata e rimasta la squadra della vita (442 presenze in bianconero). LEGGI TUTTO

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    Var uguale per tutti? Un sogno. Ma se Rizzoli ne parlasse in pubblico…

    Le polemiche delle ultime giornate richiederebbero una dichiarazione pubblica, in cui spiegare il proprio punto di vista su tutto ciò che è successo in queste settimane E così siamo arrivati all’ultima giornata in un clima di grande, grandissima, incertezza. E oltre alla corsa salvezza, nessuno poteva probabilmente prevedere che si potesse arrivare punto a punto allo sprint Champions, con tre squadre, tre grandi società, tre grandi tifoserie, con il fiato sospeso. Milan, Napoli e Juve sono lì a giocarsi due posti che valgono oro, è proprio il caso di dirlo. LEGGI TUTTO