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    Milan, un tesoro chiamato Theo. Che ora vale almeno il triplo…

    Dal blitz di Maldini alla sentenza di Pioli: “Diventerà il migliore al mondo nel suo ruolo”. I rossoneri acquistarono il francese per 20 milioni, se volessero ascoltare qualche sirena adesso… Giugno 2019: Paolo Maldini vola a Ibiza, incontra Theo Hernandez in uscita dal Real Madrid, c’è una foto che immortala tutto e che rende l’idea più di qualsiasi didascalia. Theo dice sì, stregato dal mito e dal brand Milan, con tanti saluti alla casa madre che non si degna di lanciarlo in orbita come il l’erede di un certo – già allora arrugginito – Marcelo. LEGGI TUTTO

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    La sedia del Mondo: la protesta che fece la storia del Torino… e non solo

    Quel gesto “rappresentava la rabbia di tutti coloro che non hanno voce: quella sedia non era un fucile, era un’arma da osteria”, dirà qualche tempo dopo Mondonico, riportando in una sola frase il sentimento di tutta una vitaGira il Mondo gira, nello spazio senza fine, con una sedia alzata al cielo, nel fiero gesto che diventerà il simbolo della ribellione e dell’orgoglio, del senso di appartenenza, dell’identità, dell’idea granata di vita. Il Mondo – al secolo Emiliano Mondonico – non si è fermato mai un momento, men che meno quel giorno – il 13 maggio del 1992 – allo stadio di Amsterdam, finale di Coppa Uefa, Ajax vs Torino. LEGGI TUTTO

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    Spalla o alter ego di Ibra: come potrebbe giocare Vlahovic nel Milan

    Dopo l’esplosione definitiva del serbo, il Diavolo lo ha messo nel mirino: le sue caratteristiche e il modo in cui potrebbe utilizzarlo Pioli. L’alternativa? Scamacca Il prodotto è costoso come ogni nuova invenzione che rischia di rivoluzionare il mercato. Pare che la Fiorentina abbia chiesto più o meno 80 milioni per privarsene, e nonostante la richiesta esorbitante sembra non faccia fatica a raccogliere offerte. Dal Milan, soprattutto. LEGGI TUTTO

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    Da San Vendemiano alle stelle: nove anni fa l’addio di Del Piero alla Juve

    Dal talent scout che lo scoprì alla sfida con l’Atalanta del 13 maggio 2012 che chiuse un’era dopo 19 anni in bianconero L’uomo parcheggia la Fiat 126 su un terreno spelacchiato, di quelli che fanno da confine ai campetti da calcio, prima che la campagna si apra inesorabile verso l’orizzonte. Affrettando il passo infila una mano nella tasca dei pantaloni, vuole assicurarsi di avere con sé il quadernetto a righe e la biro, i suoi strumenti di lavoro. Ci sono scritti due nomi, i nomi di due ragazzini che meritano di essere valutati dal suo occhio esperto. LEGGI TUTTO