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    Dal numero 10 Oristanio al predestinato Casadei: ecco le 7 giovani stelle dell'Inter

    Giocano nella Primavera allenata da Madonna, ma alcuni di loro sono già stati portati in panchina da Conte. E promettono bene… Dopo la Juventus e Milan, continua la rassegna dei migliori giovani, squadra per squadra: quelli che potrebbero raccogliere qualche minuto da qui a fine campionato, far parte della rosa nella prossima stagione, oppure andare in prestito, sperando di tornare. E l’Inter di giovani talenti, tra i nati dal 2001 in poi, quelli che potrebbero ancora giocare in Primavera, ne ha tanti, senza bisogno di considerare quelli – Sebastiano Esposito su tutti – che sono già andati a giocare in prestito. LEGGI TUTTO

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    Spiagge, neve, la Tv e il Gre-No-Li: Juve-Milan, quell'1-7 del 1950 che ha fatto la storia

    I bianconeri si prepararono al caldo di Rapallo ma furono sorpresi dal gelo di Torino. Il trio svedese fece il resto in una partita trasmessa in diretta L’occasione è talmente speciale che per titolare il suo articolo di fondo Gianni Brera pesca dalla lingua svedese. Così, sulla prima pagina della Gazzetta dello Sport di lunedì 6 febbraio 1950, sopra il fluviale pezzo del direttore, si legge: “Det Go Bra, vecchio Milan!”. Traduzione: “Questo è buono, vecchio Milan!”. L’omaggio di Brera è al Diavolo che ha consegnato la sua anima al trio svedese Gren-Nordhal-Liedholm. Ma che cosa hanno combinato i rossoneri, il giorno precedente, per meritarsi tanta attenzione? LEGGI TUTTO

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    Zoff: “Forte e ricco: Donnarumma resti al Milan. Ma domani…”

    Il capitano del Mondiale ’82: “Quarto posto, Juve favorita. E con la Champions terrei Pirlo”Dino Zoff vede portieri dal giugno 1954, quando a 12 anni andò solo, quasi di nascosto, in un bar del suo paese per vedere il Mondiale in Svizzera. Bar strapieno, tanti uomini davanti a un televisore e lui che si fa largo, in silenzio come sempre. Gigio Donnarumma è l’ultimo nella linea ereditaria e Zoff, che ha visto quasi tutti, lo giudica con la serenità e la serietà del patriarca, un uomo di 79 anni che conosce il mondo. LEGGI TUTTO

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    Zambrotta: “Ibra e CR7 gli uomini-partita? Macché, io dico Theo e Cuadrado…”

    Il doppio ex: “Chi perde non è del tutto spacciato. Chiellini-Zlatan, che duello. Bernardeschi dietro soluzione interessante. Vorrei vedere Calabria all’Europeo. Romagnoli e Gigio? Devono restare” A Gianluca Zambrotta domenica sera passeranno davanti agli occhi undici anni della sua vita, fatti di oltre quattrocento partite e soprattutto edificati su sette titoli. Juventus-Milan per Gianluca non potrà mai essere una partita qualunque, perché è la sua partita del cuore. Che stavolta, più di altre, varrà ancora di più. LEGGI TUTTO

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    Lazio-Fiorentina 8-2: quando la Grande Bellezza era Zeman

    La sfida di domani sera nel 1995 fu la partita perfetta del boemo. Dentro quei dieci gol c’è una filosofia, c’è la fatica, ci sono i gradoni, ci sono due pacchetti di Marlboro. E c’è la voglia di cambiare il pallone Non è una partita di calcio, è una mattanza. Una sinfonia, facciamo la numero 9 di Ludwig Van Beethoven e sì, quella dell’Inno alla gioia. Quando la Lazio attacca, si assiste alla migrazione di un popolo. E’ una libidine coi fiocchi, per citare il filosofo Jerry Calà. Ci arrendiamo tutti alla bellezza, quando essa è così definitiva da stordirci. 6 marzo 1995. Lazio-Fiorentina 8-2. La partita perfetta di Zeman. LEGGI TUTTO

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    Juve e Milan 18 anni dopo: dalla finale Champions allo “spareggio”

    28 maggio 2003, Old Trafford: decisivo il tiro di Shevchenko dal dischetto, un’esecuzione perfetta, Buffon spiazzato e Milan campione d’Europa. E domenica…A fine mese, il 28 maggio, compie 18 anni ed entra nella maggiore età la finale di Champions League del 2003, finora l’unica tutta italiana: Milan-Juve a Manchester, nello stadio dello United, Old Trafford. Zero a zero al 90’, 0-0 al 120’, 3-2 ai rigori. LEGGI TUTTO

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    “Il mio miglior nemico”. “Un cane disobbediente”. Ibra-Chiellini, storia del duello più tosto che c’è

    Colpi proibiti, frasi taglienti e dichiarazioni di stima: insieme nell’ultima Juve prima di Calciopoli e poi sempre uno contro l’altro. E se questa fosse l’ultima volta? Potrebbe essere l’ultimo incrocio. L’epilogo di un romanzo che ha come protagonisti a distanza (a volte molto ravvicinata) due volti simbolo degli ultimi 15 anni del nostro calcio e non solo. Zlatan la proposta di rinnovo l’ha già ricevuta, e l’ha già firmata. Giorgio no, non gli è arrivata, e sulla bilancia sta soppesando le ipotesi di ritiro, o di chiudere all’estero. LEGGI TUTTO