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    Mou a Roma per fare il Mago contro le grandi del Nord

    L’accostamento tra i due è d’obbligo, visto che il nuovo Mago ha conquistato il mondo con l’Inter, esattamente come quello vecchio; e visto che hanno scelto la Capitale alla stessa età: 58 anni. Una differenza: l’argentino sbarcò a 3 anni dalla sua ultima Coppa Campioni, il portoghese a 11Il 30 maggio 1968, mentre gli studenti occupano l’università, solidali con i contestatori francesi, a Roma sbarca Helenio Herrera per fare la sua rivoluzione. LEGGI TUTTO

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    Antonio, resta lì e porta i nerazzurri tra le big d'Europa

    Arrigo Sacchi scrive una lettera ad Antonio Conte, suo ex giocatore: il tecnico ha le qualità per riportare l’Inter in alto anche in Champions LeagueCaro Antonio, sei stato un mio giocatore in Nazionale. Un ottimo atleta con valori etici e morali di altissimo livello. Ti ho sempre ammirato per la professionalità, per l’impegno e per la volontà che ponevi nella ricerca di un continuo miglioramento. Eri un esempio di generosità, di determinazione, di passione e di entusiasmo. Valori che ti hanno consentito grandi traguardi calcistici nonostante non possedessi un talento enorme. LEGGI TUTTO

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    Mou-Roma: colpo Special che rilancia club, città e calcio italiano

    Mou è il simbolo di un rilancio in grande stile che proietta immediatamente la Roma tra i top club europei e rappresenta una garanzia di leadership, personalità, mentalitàNeanche la vittoria di uno scudetto avrebbe permesso alla Roma di finire su tutte le prime pagine dei giornali e dei siti italiani e mondiali, quanto l’annuncio bomba dell’ingaggio di José Mourinho. Una notizia clamorosa e inaspettata che ha lasciato a bocca aperta tutti, anche i dirigenti della Roma. LEGGI TUTTO

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    Materazzi e Mou: “Stupito? No, meglio alla Roma che alla Juve o al Milan”

    Dopo le magie del triplete Inter: “È venuto per vincere, se no sarebbe rimasto a Londra. Il suo carisma servirà anche sul mercato, per attirare i 4-5 acquisti che facciano la differenza”Chi come Marco Materazzi ha vissuto con loro – Ronaldo e José Mourinho – i loro anni nell’Inter sa che nascosta dall’enorme differenza che c’è fra il “tradirla” per andare al Milan e per scegliere la Roma c’è almeno una similitudine: Mourinho all’Inter ci sarebbe tornato, Ronaldo era lì che voleva tornare, entrambi ci rimasero male. Chi undici anni fa era abbracciato a Mou, appoggiato a un muro del Bernabeu, la notte del suo grande addio all’Inter e all’Italia, non c’è rimasto male. LEGGI TUTTO

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    Calha, quattro anni in altalena. Se è ancora al Milan, il merito è (anche) di Gattuso

    Nel gennaio 2019 il turco era a un passo dal ritorno in Bundesliga, ma Rino si oppose al suo trasferimento al Lipsia. Ora però il quadriennale firmato nel 2017 è agli sgoccioli”Hakan non ha ancora realizzato tutto il suo potenziale”. Parola di Stefano Pioli, che dopo la vittoria sul Benevento – avviata da un gol di Calhanoglu – così rispondeva a una domanda sul suo numero 10. Chi vede allenarsi Calha tutti i giorni lo sa bene: dal punto di vista tecnico è un giocatore di categoria superiore, ha istinti e fantasia da top player. Nei suoi quattro anni al Milan, però, è stato messo in discussione tante volte, per via di un rendimento non sempre costante. Soprattutto in una sessione di mercato, quella del gennaio 2019, la valigia sembrava pronta per il trasferimento. O meglio, per il ritorno nella Germania in cui è nato, lui turco di origine e di nazionale. LEGGI TUTTO

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    Inter, tre motivi per cui Gosens sarebbe perfetto per te e per Conte

    Età e potenzialità sono dalla parte del tedesco ora all’Atalanta, sul quale c’è anche la Juventus… Il sospiratissimo e meritatissimo scudetto è arrivato, e tutti sono già lì a chiedersi cosa accadrà adesso. Il primo interrogativo riguarda Conte che anche giustamente ha rimandato ogni discorso alla fine del campionato e soprattutto al colloquio con il presidente: per conoscere e valutare i programmi. LEGGI TUTTO

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    Paratici e quella cattiva abitudine che può alimentare sospetti

    L’ennesima piazzata del dirigente juventino a Udine tradisce il nervosismo per una stagione andata male. Così facendo potrebbe far pensare che sia una strategia per mettere pressione agli arbitri Una sfuriata per futili motivi. Alla fine del primo tempo di Udinese-Juve, Fabio Paratici è sceso sul campo per protestare con l’arbitro Chiffi. Reclamava per il mancato recupero, forse era una questione di cronometri non sincronizzati. Pierpaolo Marino, il direttore generale dell’Udinese, ha contestato l’irruzione del direttore dell’area sport della Juve: “Sono cose che appartengono a un calcio di altre epoche e non va bene. Io c’ero e lo biasimavo allora come adesso”. LEGGI TUTTO

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    Zhang va oltre: in arrivo dagli Usa 250 milioni. Poi il vertice

    Trattative avanzatissime con Baine Oaktree: chiusura in settimana. E dopo la Superlega il presidente riceve i complimenti per lo scudetto anche da Infantino e CeferinFilippo Conticello-Davide Stoppini4 maggio
    – MILANOCi siamo, sono i giorni giusti. Se non dovessero sorgere nuovi intoppi, entro la fine di questa settimana l’Inter avrà finalmente aperto le porte all’ingresso di un nuovo fondo con il finanziamento da 250 milioni di euro. Il “se” in trattative del genere, assai lunghe e complicate, resta d’obbligo: ci sono mille clausole nei contratti in ballo, alcune di queste cambiano di continuo, altre spuntano quasi a sorpresa durante le negoziazioni, altre ancora vengono aggiunte dai protagonisti della vicenda e rischiano di cambiare le carte in tavola. LEGGI TUTTO