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    Milan, senti Donadoni: “Per lo scudetto non è finita. Kessie super, Tonali si affermerà”

    L’ex campione dei rossoneri ha allenato a lungo i gialloblù: “Al Parma auguro di togliersi dalla zona retrocessione, merita di più”In 12 stagioni da giocatore rossonero Roberto Donadoni ha vinto 6 scudetti (oltre a riempire la bacheca di tanti altri titoli internazionali, 13 in tutto): ha trascorso anni in alta quota e sa come poter resistere. Da allenatore del Parma ha vissuto momenti felici (il settimo posto del 2012, l’Europa League conquistata e poi negata per motivi finanziari, inizio dei guai che porteranno al fallimento). Parma-Milan di oggi è anche la sua partita. LEGGI TUTTO

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    Chiesa, l’astronauta del pallone è diventato stella: gliela passi e sai che succede

    Alla Juventus Federico sta imparando a fidarsi dei compagni, i cui numeri devono crescere assieme ai suoi A LoL, se n’è parlato molto in questi giorni, lo scopo della gara era non ridere, ma lo scopo della trasmissione era proprio far ridere: i concorrenti, per provocare la loro eliminazione, e gli spettatori per gratificarli e appassionarli al prodotto mini-seriale. L’intrattenimento ondeggiava fra l’implosione richiesta ai comici e l’esplosione provocata negli altri. LEGGI TUTTO

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    Ibra, Cantona, Zizou, Vinnie Jones & co: benvenuti nel club dei… calciattori

    Zlatan reciterà in Asterix e Obelix e chissà che non possa essere l’inizio di una nuova carriera: hanno fatto così il fenomeno dello United e il leader della Crazy Gang del Wimbledon. E Carew si è dato agli horror… Dal campo allo schermo, dai riflettori dello stadio a quelli del set, dallo spogliatoio al camerino: Zlatan Ibrahimovic è solo l’ultimo di una lunga serie di calciatori prestati, momentaneamente o in via definitiva, alla recitazione. LEGGI TUTTO

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    Giaccherini su Conte: “Rivedo la fiducia di Juve e Nazionale. Estetista? Conta il risultato”

    L’ex nazionale azzurro, oggi al Chievo Verona in B, sul suo mentore: “Con il carisma plasma tutti a sua immagine”Nessuno meglio di Giak può rispondere alla domanda che dopo Inter-Sassuolo insegue Antonio Conte: ai nerazzurri serve davvero un lifting in un centro estetico oppure no? Ora Emanuele Giaccherini tenta la risalita in A col Chievo, ma tra Juve e Nazionale ha scalato le vette più alte della carriera proprio sotto la guida del tecnico interista: un mentore più che un allenatore. LEGGI TUTTO

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    Chi ha deluso di più? Da Kolarov a Medel, da Kalinic a Inglese: i flop della Serie A

    Uno per ogni squadra: tra bomber e portieri, ecco i giocatori mai decollati quest’anno. Mandzukic e Kokorin ancora a zero gol, poco spazio per gli esperti Cigarini e Iago FalquePer colpa di chi? Cantava Adelmo Fornaciari, per tutti Zucchero. Dietro una stagione storta ci sono problemi di ambientamento, incomprensioni, litigi, infortuni, equivoci tattici. E, da un anno a questa parte, anche la variante Covid. Ogni calciatore che non rende come ci si aspettava ha le sue innegabili ragioni, Che vanno comprese. Ma non c’è dubbio che sui giocatori di cui vi parliamo le aspettative da parte di club, allenatori e tifoseria fossero ben altre. Soprattutto in relazione al cognome che portano, all’investimento fatto e al contratto sottoscritto. LEGGI TUTTO

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    Roma, Bologna, carte e basettoni: quando Vieri era Bob, talento by night

    Poche regole, tanti capelli, correva poco e dribblava tutti. E poi i ritardi, il ramino, gli schiaffoni, i bar di notte, la Porsche, le sigarette e quel bufalo in Australia: storia di uno che molti hanno provato a trasformare in fuoriclasseIl Petisso Pesaola – dopo l’ennesima prestazione indisponente – confida ironicamente ai cronisti: “Ero in panchina e contavo i miei giocatori in campo, perché mi pareva che stessimo giocando in dieci. Contavo: uno, due, tre, e arrivavo sempre fino a dieci. Mi sono girato e ho chiesto a quelli della panchina: ma hanno espulso qualcuno dei nostri? No, mi rispondono. Conto e riconto. Dieci giocatori. Ne mancava sempre uno, non riuscivo mai a vederlo”. Quell’uno era Bob Vieri. LEGGI TUTTO

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    Quando Parma fece cadere suo figlio Sacchi. E a Berlusconi non andò giù

    Un modulo nuovo, un ragazzino implacabile, un mito della panchina in tribuna: così trent’anni fa in Emilia crollò il Milan di Arrigo Il Tardini strabocca di gente, più di ventimila spettatori: sui balconi dei palazzi che circondano lo stadio ci si sgomita per vedere una porzione di campo. Il Parma di Nevio Scala ospita il Milan di Arrigo Sacchi, è domenica 20 gennaio 1991. Un altro calcio, un altro mondo. LEGGI TUTTO