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    Kulusevski, troppi ruoli e tanta confusione. Ma resta un grande colpo. Ecco perché

    Lo svedese, preso dalla Juve a gennaio 2020, è vittima del disorientamento dopo essere stato utilizzato in posizioni troppo diverse. E il mercato degli esterni dei bianconeri è parso poco coerente. Ma il giocatore è giovane e ha grandi qualitàDejan Kulusevski è la prova provata del mercato un po’ a tentoni della Juve. Perché poi prendi un voto alto per gli acquisti fatti, ma strada facendo scopri contraddizioni, incoerenze e buchi grandissimi che non si possono più colmare. Kulusevski che commette un errore grave, alla Arthur, nel derby con il Toro è anche la logica conseguenza del disorientamento – quando non hai più la bussola – legato ai numerosi ruoli coperti in stagione. LEGGI TUTTO

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    Juve, con il Napoli è spareggio. E dietro c’è un baratro pericoloso…

    Mercoledì contro la squadra di Gattuso la Juve si gioca ben più di 3 punti. Un k.o. darebbe forma allo spettro della mancata qualificazione in Champions, con devastanti effetti economici e non solo Alla Juve hanno un problema, e non è lo scudetto. La Signora ha vinto nove campionati di fila e uno in più o in meno a questo punto cambia poco. Il grosso guaio è la Champions League: la Juve deve fare attenzione perché rischia di non qualificarsi alla prossima edizione. LEGGI TUTTO

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    Un po’ Chiellini, un po’ Bonucci, tutto Bastoni: Inter, serve un rinnovo anti-Pep

    Anche a Bologna il 22enne ha dimostrato personalità, piede per impostare e durezza. Uno così farebbe al caso di ogni big Europea, ecco perché va blindato Due assist e mezzo in campionato. Il primo contro il Crotone, nel 6-2 di San Siro: un lancio per Lukaku. Il secondo nel 2-0 contro la Juve, sempre in casa: un altro tracciante, di circa 60 metri, per Barella. Il “mezzo” ieri sera nell’1-0 al Dall’Ara contro il Bologna, ancora per Lukaku: un cross da sinistra, perfetto per pulizia e giri del pallone. Alessandro Bastoni è un difensore centrale con piede da centrocampista e fa valere la sua tecnica, sia sul corto sia sul lungo. LEGGI TUTTO

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    Il senso (europeo) di Hauge per la rete. E ha la seconda media gol dopo Ibra…

    Il Milan ha ritrovato un protagonista che pareva disperso. Senza clamori né proteste, un ritorno con marcatura. Ora è a quota 5: un centro ogni 175 minuti. Meglio soltanto ZlatanA un certo punto si è ritrovato persino a giocare con la Primavera (“con”, non “contro”), in modo da mettere nelle gambe minuti di partita vera – era campionato – e non soltanto allenamenti su allenamenti. Strana la vita in rossonero, per Jens Petter Hauge. LEGGI TUTTO

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    Due notti contro la Juve: come Conte ha davvero conquistato tutti

    Una sorta di contrappasso: il tecnico dell’Inter si è tolto il bianconero di dosso proprio affrontando sul piano sportivo e psicologico la sua ex squadra. E ora anche gli scettici di Milano…Ci sono i gol, i numeri, il vantaggio che lievita come un soufflé, il lavoro maniacale, la partita vissuta in trance a telecomandare i suoi, la gestione della pressione, la capacità di isolare la truppa dalle complicate vicende societarie. I meriti di Antonio Conte nel guidare l’Inter in vetta sono tangibili e non confutabili. Poi c’è la psicologia, troppo spesso sottovalutata. La testa che si sblocca perché hai battuto i dominatori dell’ultimo decennio. Ma anche la liberazione di rompere in mondovisione con il tuo vecchio amore e di mettertelo definitivamente alle spalle. LEGGI TUTTO

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    Inter, è lo scatto decisivo per lo scudetto. La Juve deve guardarsi alle spalle

    Conte non offre la grande bellezza, ma difesa granitica e massima efficacia in attacco. I bianconeri devono ritrovarsi: ora è a rischio anche il quarto posto Inter campione di Pasqua e sempre più d’Italia. Lo scudetto è nelle sue mani: se non ci saranno improbabili ribaltoni, conquisterà il titolo numero 19. I nerazzurri, con il successo a Bologna, hanno otto punti di vantaggio sul Milan, 68 a 60, a nove giornate dalla fine: possono allungare a più 11 mercoledì contro il Sassuolo a San Siro. LEGGI TUTTO

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    Milan, ora occhio alla Champions. Pioli: “Serve di più”

    Hernandez e Ibra non brillano. Nel loro stadio i rossoneri faticano e non conquistano i tre punti da due mesi: con il pareggio di ieri con la Samp sono 6 gare Europa compresa. Pioli deluso: “Approccio sbagliato”Da dove partire? Dalla mollezze di Theo Hernandez, che ormai non è più lui da alcuni mesi, anche se nel finale di partita tenta di farsi perdonare di un gesto tecnicamente imperdonabile? Dalle elucubrazioni tattiche di Pioli, che non portano al momento beneficio? Dalla stanchezza dei nazionali, compreso Ibrahimovic, in modalità tartaruga (inteso non come tessuto addominale, ma come adorabile rettile un po’ lento)? Ecco, forse da tutto questo e da altre cose che non hanno funzionato. LEGGI TUTTO