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    Gira Salvatores: “Non sopportavo Conte, ora lo amo! Hakimi Marrakech Express”

    Il regista tifosissimo dei nerazzurri: “Corre come un treno ed è marocchino, il paragone ci sta. Il tecnico? Gran lavoro da regista” Scena dopo scena, il finale si intravede: questa Inter da Oscar merita gli applausi di chi un Oscar lo ha tenuto in mano davvero. Gabriele Salvatores, maestro del cinema e interista militante, si gode il film e molti attori. Uno su tutti, il più veloce: Achraf Hakimi. LEGGI TUTTO

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    Sensi, garantisce Bucchi: “È da Inter, lo dimostrerà pure grazie a Mancini”

    Il tecnico romano, al Sassuolo con Stefano nel 2017, non ha dubbi: “Caro Stefano, fai come Spinazzola…” Stefano Sensi fatica all’Inter, ma con Mancini in Nazionale trova spazio. Lo dimostra la maglia da titolare contro la Bulgaria: quasi 70’ sul terreno di gioco. In nerazzurro il nativo di Urbino non vede il campo dal 9 febbraio: l’ultima presenza in Coppa Italia contro la Juventus, partendo dalla panchina. Ne abbiamo parlato con Cristian Bucchi, ex allenatore del centrocampista al Sassuolo nella prima parte della stagione 2017/18. LEGGI TUTTO

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    Occhio Milan, Romagnoli vuole 6 milioni: rinnovo difficile. Spunta il Barça

    Il contratto scadrà nel 2022, Raiola pensa al raddoppio dell’ingaggio: con Kjaer e Tomori il posto non è garantito. In A può farsi avanti la JuveSabato prossimo Alessio Romagnoli festeggerà il traguardo delle 220 presenze rossonere e diventerà il 54° giocatore più presente nella storia del club: succederà nella gara dell’ora di pranzo contro la Samp, una delle tre squadre di club della sua carriera. La terza è la Roma, dove Alessio era arrivato bambino e con cui aveva messo per la prima volta piede in Serie A. LEGGI TUTTO

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    Aguero, la Juve si muove: ecco come può diventare bianconero

    I bianconeri hanno fatto un sondaggio per il Kun: l’aiuto può arrivare dal risparmio sulle tasse, ma ci sono altre due big in agguato…Giocare d’anticipo per conquistare la pole nella corsa al Kun. Il programma di lavoro della Juventus è chiaro: approfondire i contatti al più presto per cristallizzare la possibilità di accordo con il centravanti argentino. Lunedì sera il Manchester City ha reso ufficiale l’addio a Sergio Aguero a fine stagione. Dopo undici anni al top l’ex genero di Diego Armando Maradona, a 32 anni abbondanti, chiude la sua felice avventura in Premier League e punta a una nuova esperienza ricca di ambizioni. LEGGI TUTTO

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    Sacchi, 75 anni a tutto pressing: “Il Milan, Mina, l’amore. E quando Berlusconi…”

    Arrigo domani compie 75 anni e si racconta alla Gazzetta: “Capello diceva: ‘Tunnel!’ e me la faceva passare tra le gambe. Galliani mi ha fatto spaventare, poi mi ha mandato tre faccine col cuore”Dal nostro inviato Luigi Garlando31 marzo
    – Fusignano (Ra)Tra i bagolari, i lecci e le querce secolari del suo giardino, Arrigo Sacchi si sente un ragazzo. Domani l’allenatore italiano, che più ha inciso nella storia del calcio, compie 75 anni. LEGGI TUTTO

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    Tardelli: “Juve, centrocampo senza qualità. Servirebbe Barella e… un Pirlo”

    L’ex campione del Mondo boccia il reparto di mezzo bianconero: “Bentancur l’unico che salverei, ma servono due innesti. Locatelli? Un buon giocatore, ma…”Di lui resta indimenticabile il famoso urlo. Non quello di Munch, ma – appunto – quello di Marco Tardelli, e si parla naturalmente dell’esultanza al secondo gol nella finale di Spagna ’82 con la Germania Ovest. Cinque volte campione d’Italia con la Juventus, in maglia bianconera ha vinto anche tutte e tre le principali competizioni Uefa per club, divenendo uno dei primi tre giocatori (assieme ai suoi compagni di squadra e nazionale Antonio Cabrini e Gaetano Scirea) ad aver centrato il record, nonché il primo centrocampista in assoluto. E proprio di centrocampo parliamo oggi, centrocampo della Juve si intende.Marco, sei d’accordo con chi sostiene che il centrocampo è stato l’anello debole della Juve di questa stagione?“Sì, l’ho sempre detto che la Juve ha delle difficoltà a centrocampo: è il reparto che dovrebbe proteggere la difesa e aiuta l’attacco, se manca quello, o ha limiti di qualità o fisicità il risultato è quello che abbiamo visto in questa stagione”.Secondo te è stato più un problema di uomini o di schemi?“Secondo me il problema principale è stata la qualità, elemento fondamentale in mezzo al campo: non credo che al momento la Juve abbia un centrocampo di grandissima qualità”.In una sorta di radiografia, quali sono i punti deboli e i punti di forza dei singoli centrocampisti che hanno giocato di più? Partiamo ad esempio da Arthur…“Punti di forza ne vedo pochi… il maggior punto debole è l’assenza di un regista come Pirlo, in grado di dettare i tempi, quando tenere la palla e quando darla, sapeva lanciare e giocare corto. Un giocatore con queste caratteristiche oggi manca alla Juve, ed è un’assenza molto pesante”. Provando a zoomare sui vari centrocampisti, analizzando le caratteristiche di ciascuno…”Faccio fatica a ricordare tutti i nomi (ridacchiando, ndr), come a dire che manca il giocatore importante, da ricordare, quello che si è distinto per qualità. Nessuno è stato all’altezza della situazione, di una squadra che deve vincere tutto”. LEGGI TUTTO

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    C'erano una volta le bandiere. Se i giovani fatti in casa fossero la soluzione?

    Da noi ancora si pensa di poter risolvere tutto con il cambio di un allenatore della prima squadra. Come se non fossero sempre i grandi giocatori – come Maldini, Totti, Bergomi o Marchisio – a fare la differenza C’erano una volta i giocatori del vivaio. E c’erano, soprattutto, le bandiere. Ecco perciò il Milan di Baresi e Paolo Maldini. L’Inter di Bergomi, per fare un nome soltanto. La Juve di Marchisio. La Roma di Totti e De Rossi. La Lazio di Nesta e di Canio. Quando un giocatore, dopo aver fatto la trafila nelle giovanili, arrivava in prima squadra, allora sì che era una festa doppia. LEGGI TUTTO

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    Kessie-Bennacer, Pioli ritrova i suoi angeli custodi. Con loro solo un k.o.

    Sabato contro la Samp il tecnico rossonero potrà schierarli dall’inizio: non succedeva da metà febbraio. Con loro in campo insieme titolari (11 volte), la sconfitta di La Spezia e 7 vittorie Cambia il Milan con due nomi: Kessie e Bennacer. La coppia che Pioli ha reso “perfetta” con lavoro, impegno e magari qualche tirata d’orecchie. Soprattutto all’ivoriano, ma soltanto all’inizio. “Abbiamo avuto delle discussioni, poi ci siamo capiti”. E anche bene. Il “maestro” e il “presidente”, ovviamente Franck, chiamato così perché nello spogliatoio comanda lui. Parole sue. La rimonta del Franchi ha dato morale, tre punti, tre gol e soprattutto una notizia: il rientro di Bennacer dopo l’ennesimo infortunio. Il regista ha giocato mezz’ora, si è ripreso il posto accanto a Kessie e ha dato ottimi segnali per Pioli. Nel rush finale il Milan riavrà la coppia perfetta, partendo dalla Samp. LEGGI TUTTO